Qualcuno incassa, i cittadini si inca@@ano. Occhiali come il bercio d'un gatto, Fontemura e Città del Natale

. Inserito in Notiziario Aretino della settimana

Tanti i temi della settimana: parliamo dell'aumento della Tari e del Comune che si dichiara impotente, degli occhiali della Polizia Municipale bocciati dal garante, del dibattito sulla Fontemura dell'Alpe di Poti, di Arezzo Città del Natale, e della cessione dell'area de Le Mirage.
Quella passata è stata, dopo tante, la prima settimana atmosfericamente e realmente autunnale, dove ovunque sono cadute le temperature, sono cadute le piogge, sono cadute le foglie, ed in senso generale sono caduti i coglioni a tutti. Ma a differenza di temperature, piogge e foglie, i coglioni poi sono cominciati anche a girare, in concomitanza con l'arrivo nelle case delle prime bollette della TARI, dove si è registrato nel saldo un forte aumento della tariffa da pagare. Il Comune si è subito dichiarato impotente di fronte a questi aumenti, usufruendo del protocollo APIC (A parassi Il Culo), e si è anche dichiarato di poter fungere solo da esattore per l'incasso di altri, appellandosi così all'emendamento GAC (Grazie Al Ca@@o). Ma se altri incassano, i cittadini si incazzano e dopo tante promesse di tagli alle bollette, questo aumento non lo hanno mandato giù, anche dopo la, come la chiamerebbe Re Carlo III "Taken by the butt" (Presa per il culo) della Unione Europea di non aumentare il prezzo del gas nel più caldo mese di ottobre degli ultimi decenni. Ecco che allora, per calmare i cittadini, il Comune potrebbe dare alcuni consigli su quando e come leggere le bollette della TARI. Per prima cosa non leggere una bolletta TARI durante i pasti, sennò TARItorna in su ogni cosa che hai mangiato. Non leggere la bolletta TARI all'uscita da una chiesa o cerimonia religiosa, altrimenti TARItocca tornare in chiesa a confessarti. Non leggere la bolletta TARI in caso di problemi alla circolazione sanguigna, sennò dal nervoso TARIva il sangue al capo. Non leggere la bolletta TARI dopo che si è stati dal parrucchiere, perché sennò TARIzza i capelli. (Non s'illudano i maschi, non fa arizzare altro..). I cittadini però non sembrano averla mandata giù e quindi sulla raccolta dei rifiuti minacciano di fare ricorso al DUS (Differenziato Una Sega). D'altronde, che sui rifiuti qualcosa nell'aria puzzava... in tutti i sensi... lo avevano avvertito da tempo, specie nella zona Sud Ovest della città. Ma purtroppo, ora, caro aretino, non TARImane altro che pagare; e pensare che tra una settimana arriva il Black Friday, famoso per gli sconti... si vede che da noi sarà un Flock Friday (Venerdì col bioccolo) come direbbe Re Carlo III.
Colpo di scena nella vicenda del lancio sperimentale degli occhiali a infrarossi della Polizia Municipale. Infatti il Garante della privacy leggendo con un paio di occhiali normali il regolamento sul trattamento a distanza dei dati personali di un individuo, ne ha sconsigliato l'esperimento. Il quale è quindi durato, come direbbe ReCarlo III: "like a cat's bark" (Come un bercio di un gatto). Ma seppur sperimentale, questo strumento degli occhiali a infrarossi aveva presentato non pochi problemi. Pare infatti che se, ad esempio, con gli occhiali veniva inquadrata l'ipercoop, sul terminale al polso dell'agente appariva la scritta: "Ma domenica mattina è aperta?" Se veniva inquadrato il Palazzo Comunale, il terminale scriveva: "Ce sarà stavolta il Sindaco?". Se veniva inquadrato qualcuno del PD, la scritta era: "O questi che ce stanno a fare?", con il consiglio poi di spostare lo sguardo a destra, perché a sinistra non ci vanno mai. Se in città veniva inquadrato il Lucertola, nel terminale appariva la scritta: "Tacchinoooo!". Guardando con gli occhiali le panchine davanti alla Stazione, la risposta del terminale era: "Che troiai". Se veniva inquadrato il logo della vecchia Banca Etruria, la scritta era: "Maramao... ai tu guadrini"; mentre se ci guardavi una bolletta della TARI, nel terminale appariva un moccolo, cosa che succedeva anche quando l'agente con i super occhiali, prendeva una buca.
In tutta questa storia di questo esperimento, appare però chiaro che questi occhiali, seppur a infrarossi e ipertecnologici, non erano in chiaro di vedere se a terra ci fossero delle cacche, perché è evidente che per come è andata a finire col Garante, in questa vicenda, qualcuno ha aciaccato una m...
Si è giustamente discusso in Consiglio Comunale, della riqualificazione dell'area ex Fontemura in zona Alpe di Poti, che era balzata alle cronache per un rave party a Capodanno e abbandonata da tempo a intemperie o malintenzionati. Anche il Sindaco si è dichiarato favorevole ad una riqualificazione della zona e quindi sono partite le varie proposte di soluzione. Qualcuno vi vorrebbe fare la Stazione per un'eventuale funivia, ma secondo alcuni chi lo propone ha fumato la stessa roba di quelli del rave party. Secondo altri, dato che nella zona in questione si imbottigliava acqua e data anche la vicinanza in famiglia del Sindaco al colosso Coca Cola, sarebbe meglio invitare i produttori della più famosa bevanda del mondo ad aprire lassù uno stabilimento, magari chiamandola Poti-Cola o Coca-Mura. Il colosso americano ha però rifiutato, valutando il fatto che con tutte le curve che ci sono da fare per scendere da lassù, già arrivando a Molinelli, Pomaio o la Pace, la bevanda sarebbe già spagliata tutta all'interno dei camion. Altra proposta sarebbe quella di trasferire lassù la centrale di smistamento dei trasporti pubblici. Dato che attualmente fanno... acqua, la zona della Fontemura potrebbe essere la soluzione adeguata. Staremo a vedere.
Ci siamo! È partita finalmente la Città del Natale con Arezzo che si veste a festa con mercatini, artisti di strada, giocolieri, madonnari (quelli che le disegnano...) e giochi di luce con un occhio anche agli sprechi. Il tutto a creare un clima da favola per grandi e piccoli. Che piaccia o no, è sicuramente un'attrazione a livello nazionale, in cui Arezzo deve dimostrarsi fiera, pronta e all'altezza. Tra le moltissime cose vi sarà il più grande villaggio Tirolese d'Italia e quindi per aretinizzarlo un po', invece dei cori del Tirolo al grido di "Oh la la hi hi!" con la stessa tonalità vi sarà l'aretinissimo "Iolai hi hi!". Già pronte molte lettere di bambini a Babbo Natale, ma non gli portate le bollette della TARI o fate tirare qualche mariannina anche a lui. Anche il resto della città si adegua all'evento. I nuovi mini semafori per non vedenti (ne hanno diritto) installati in alcuni incroci della città, prima a luci regolari poi a giallo intermittente in attesa di chiamata, sembrano partecipare ai tanti giochi di luce. In Fortezza ci aspettano gli elfi e le fate che con la bacchetta magica hanno già fatto la magia, appunto alla Fortezza, di farla riaprire. Ci saranno anche cascate luminose, sperando che dalla parola "cascate" non sparisca la lettera "s" vista la permanente scarsità di bagni pubblici. Sono stati installati alcuni bagni provvisori, ancora però chiusi a lucchetto. Speriamo che eventuali fruitori non debbano mettere a lucchetto vesciche o intestini, perché allora la città sarebbe da schianto... in tutti i sensi! Buona Città del Natale a tutti!
I "Disse quello" della settimana: "Io armango", disse quello che perse il treno. "Non vedo l'ora!" disse quello che aveva perso l'orologio. "Ma che tremi a fare? A te mica te mangiano", disse la banana al vibratore.
E per finire l'oroscopo: Nella settimana in cui si esce dallo Scorpione, è stata annunciata purtroppo la cessione de Le Mirage (grazie ancora Tito), periodo triste per le ex discoteche di zona. Gli astri consigliano di tenere spenti i riscaldamenti, almeno si balla dal freddo!

Tags: Polizia Municipale Arezzo città del Natale Tari Le Mirage garante

Franco Gori

Franco Gori

Ho 52 anni, sono un operaio e vivo ad Arezzo. Mi è sempre piaciuto ascoltare e  leggere chi fa satira o ironia. Il notiziario è nato sul gruppo Facebook "Sei di Arezzo se" e finora non sono mancati gli spunti e la fantasia per pubblicarne uno ogni settimana. Con la speranza, nel gruppo e fuori, di non annoiare, offendere o provocare nessuno. Fa bene scherzare sui nostri difetti, secondo me ad Arezzo abbiamo sempre faticato a farlo. Ogni tanto meglio provarci, almeno!