Arezzo da bere post Covid, erba di casa mia, vaccini "quel che c'è c'è"

. Inserito in Notiziario Aretino della settimana

Viste le esigenze e le direttive ministeriali, continuano ad aumentare anche ad Arezzo i tavolini all'aperto di Bar e Ristoranti. Ed è piacevole riscoprire immagini cittadine che sembravano perdute di Piazze e angoli di Arezzo da ammirare insieme ad altre persone, comodamente seduti, gustandosi un caffè o altro.
Il Comune ha quindi deciso di prolungare l'uso dell'isola pedonale in centro anche dopo l'emergenza Covid e ha lanciato un bando per installare sedie e tavolini anche in Piazza Guido Monaco, come avveniva anni fa. Evidentemente si sono accorti che su quella Piazza, averci piantato le begonie, aumentavano le beghe e se ci seminavano l'erba, durava quanto l'erba che ci veniva spacciata. Insomma, sul modello della "Milano da bere" degli anni '80, si cerca di creare una "Arezzo da bere" post Covid, anche se, vista la gran qualità anche dei nostri cibi, lo slogan più giusto sarebbe: "Arezzo da bere, ma stando a sedere non disdegna neanche il cacio con le pere!" Anche perché godersi Arezzo, mentre si gusta un pasto è ancora più piacevole, e la fa amare di più, a conferma di quel proverbio aretino che dice: "Bocca unta 'un disse mal de nessuno!"
Il tutto col sistema "mordi e fuggi" (nel senso che quando mangi all'aperto, se poi hai bisogno del bagno, ti tocca fuggire a casa perché non ci sono i bagni pubblici in giro!).
Per migliorare la qualità del paesaggio cittadino il Sindaco Ghinelli ha sempre parlato anche del recupero dell'Alpe di Poti e dopo i recenti viaggi americani, pare che il Sindaco stesso sia stato affascinato dal Monte Rushmore, la montagna in cui sono scolpiti i volti di quattro Presidenti USA. Da qui gli potrebbe nascere l'idea di far scolpire sulla montagna i mega busti di 4 amministratori locali, col suo compreso. Ma i responsabili degli eventuali cantieri della mega scultura siamo certi gli direbbero che non verrà scolpito il busto di Ghinelli perché se gli si rizza i capelli anche li, il conseguente movimento farebbe rotolare grosse ciotole di pietra che arriverebbero fino in città; inoltre siccome bercia spesso, lo dovrebbero scolpire a bocca aperta, e quindi si potrebbero creare rifugi per animali tipo lupi o cinghiali che gli uscirebbero dalla bocca. Non sarà scolpito nemmeno il ritratto della Vice Sindaco Tanti, perché gli scultori direbbero che in qualunque modo la giri, è come se ne manca sempre un pezzo. Non si scolpirà il busto del Gamurrini, perché come è accanto al Sindaco, sparisce subito. E non verrebbero nemmeno scolpiti i mega busti della De Robertis e del Ceccarelli perché andrebbero scolpite anche due mega poltrone, visto che tra Comune, Provincia e Regione sono decenni che la poltrona non gli si stacca dal sedere. Per cui il mega progetto sarebbe destinato a fallire e intercettato sul nascere dagli ingegneri (non tutto può intercettare lo Staderini).
Nonostante siamo a Maggio, le temperature stentano ancora ad alzarsi, invece chi ad alzarsi non stenta per niente è l'erba, che in molti viali e anche nei parchi cittadini ha raggiunto altezze di rilievo. Anche chi l'erba la spaccia, si è ormai rassegnato, visto che in città l'erba sta crescendo più di altezza che di prezzo. Quelli di Arezzo Multiservizi (servizi cimiteriali) invece pare stiano cominciando a lanciare una campagna dal titolo: "Fate trovare un fiore alle tombe dei vostri cari... che a farci trovare l'erba ci pensa il Comune". Anche davanti alla ex Area Lebole l'erba è altissima, ma non sarebbe bastata a quanta ne han fumata in questi 20 anni per ridurre così quell'ambiente. Il paradosso è che in un periodo in cui, sfruttando gli eco/bonus, si ridanno valori a case e palazzi con i cappotti termici, chi i cappotti li ha prodotti per decenni è lasciata nel degrado, tanto che ormai più che il cappotto è sufficiente il gilet, visto che passando li davanti... ti cascano i bracci.
Pare che finalmente stia accelerando la campagna vaccinale, anche perché più confusionaria di come era stata finora era difficile. Il Presidente della Regione Eu/genio Giani sta continuamente sollecitando l'invio di tutti i tipi di vaccini, usando il sistema di un vecchio Ristorante di Cincelli, ovvero "Quel che c'è c'è".
Tra i pochissimi e rari sintomi che l'iniezione dei vaccini rilascia è un innocuo e temporaneo piccolo gonfiore al braccio; niente a che vedere però col grande gonfiore ai coglioni che questa situazione porta da più di un anno!
Per la rubrica "Buongiorno eh!?" pare che in città qualche politico si sia accorto che ad Arezzo fermano sempre meno treni, specie quelli delle linee ad alta velocità, tanto che è stata fatta una richiesta alla Regione per sollecitare il ripristino di molti treni da e per Arezzo. Ormai, perché un treno ad alta velocità si fermi ad Arezzo, bisogna che al macchinista gli scappi da pisciare (non a caso la Stazione è uno dei pochi posti dove sono presenti dei bagni pubblici).
Oltre a chi lavora fuori, è soprattutto per il turismo che qualche treno in più da e per Arezzo darebbe una buona spinta ad un settore che ne ha bisogno, e qui la politica dovrebbe fare fronte comune invece che viaggiare in binari diversi.
Comincerà nel prossimo autunno il processo ad un cittadino casentinese, autore di numerosi furti di mutandine da donna stese sullo stendino del bucato. A volte non viene processato né chi ruba o chi spaccia, mentre va a processo chi ruba mutandine stese. È proprio vero: la giustizia in Italia va presa con le molle, anzi con le mollette.
E per finire l'oroscopo: il sole nel prossimo fine settimana entrerà nel segno dei Gemelli, ma speriamo che il sole si decida anche a farsi vivo prima, visto che la Primavera sta arrivando con la velocità dei vaccini, in modo da poter metter fuori la biancheria ad asciugare, mutandine comprese!

Tags: Turismo Vaccini Arezzo Multiservizi zona pedonale

Franco Gori

Franco Gori

Ho 52 anni, sono un operaio e vivo ad Arezzo. Mi è sempre piaciuto ascoltare e  leggere chi fa satira o ironia. Il notiziario è nato sul gruppo Facebook "Sei di Arezzo se" e finora non sono mancati gli spunti e la fantasia per pubblicarne uno ogni settimana. Con la speranza, nel gruppo e fuori, di non annoiare, offendere o provocare nessuno. Fa bene scherzare sui nostri difetti, secondo me ad Arezzo abbiamo sempre faticato a farlo. Ogni tanto meglio provarci, almeno!