Piscine, montagna o cultura: restare ad Arezzo con l'imbarazzo della scelta (e dei musei chiusi)

. Inserito in Notiziario Aretino della settimana

Con il primo weekend di agosto sono cominciati, seppur a rilento, gli spostamenti degli aretini verso i luoghi di vacanza. Pare che tra le mete più gettonate quest'anno ci sia l'Isola d'Elba che, in segno di riconoscenza verso la nostra città, sembra abbia pensato a protocolli di favore per mettere a proprio agio chi arriva da Arezzo

Al porto ad esempio, nei caso in cui i posti sul traghetto siano esauriti, verrà trasmesso il messaggio: "Pieno zeppo, aivi a prenotare". Al momento dell'attracco al molo, la comunicazione sarà: "Acostateve senza abarcavvi". Pure nelle spiagge, onde evitare di dimenticare oggetti o rifiuti, si leggerà: "Vietato lasciare la roba a strainoni", mentre su tutta l'isola, al momento di avvicinarsi a bar o ristoranti, un sms comunicherà: "Occhio, che son cari inguastiti!". Tanti aretini sceglieranno altre destinazioni di mare o di montagna. A chi non partirà, Arezzo potrà offrire tutto a portata di mano. Per chi ama il turismo balneare, ci sono le piscine; per chi desidera la montagna il nostro territorio ne è ben fornito. Per chi cerca il turismo culturale, ad Arezzo c'è solo l'imbarazzo della scelta (oltre all'imbarazzo dei musei chiusi). Chi invece ha intenzione di praticare il turismo sessuale troverà varie opportunità, ma ci si deve avvalere del permesso della moglie o del marito.

Pare si sia conclusa in maniera positiva la vicenda dell'iscrizione dell'Arezzo Calcio al campionato di Serie C. Gli ultimi problemi legati all'illuminazione dello stadio sembrano essere superati, tenendo come eventuale alternativa la possibilità di giocare qualche partita allo stadio di Gubbio. Insomma, si pensa che il buio (in tutti i sensi) per la S.S. Arezzo sia ormai alle spalle, e quindi non si dovrebbe andare a Gubbio, dove con grande ospitalità la città dei ceri era pronta ad ospitare la città dei... Moccoli! A proposito di illuminazione: nonostante in cielo non si veda più la cometa, Arezzo continua ad avere un aspetto presepiale considerati i numerosi casi di intere zone cittadine rimaste al buio a intermittenza. In effetti un alternarsi di luci che si accendono e si spengono a seconda dei momenti e delle zone, al Presepe del Borro se lo sognano!

Mercoledì, nella splendida cornice dell'Anfiteatro romano, si è svolto il concerto di Pupo il quale, dato il successo e che già aveva scritto l'inno della squadra amaranto, ha deciso di dedicare una canzone alla sua città. Ecco un'anticipazione parziale del testo:

"Arezzo è a misura, città sempre al bacio,

per me che so' alto quanto un soldo di cacio.

C'è gente alla buona e son tutti a modino,

dalla Catona fin giù al Gattolino.

Qui di parolacce se ne dice una barca,

starebbe a ascoltacce anche il nostro Petrarca.

E se ogni tanto ci s'ha il culo torto

ci guarda dall'alto la Madonna del Conforto.

È la città dei rabuschi, delle citte e dei citti

e col sindaco sempre coi capelli un po' ritti!

In questi giorni anche i politici sono buoni...

Sarà perché siamo sotto elezioni!".

Dal cantante al cantiere il passo è breve, e infatti questa è stata una settimana all'insegna dell'asfalto. Tra fibra, fondo stradale e inaugurazioni, anche se stavi tutto il giorno a friggere il pesce o le patate ti sentivi addosso l'odore di catrame. La città era divisa tra chi asfissiava e chi asfaltava, tanto che molti temevano un'asfaltatura del proprio orto con il pretesto che le verdure c'hanno la fibra. Ovviamente il periodo elettorale ha sicuramente influito. In settimana si è visto di tutto, con l'immancabile taglio del nastro del sindaco che a forza di tagliare i nastri va al giro coi mocassini. Ha fatto una capatina da queste parti pure il candidato a governatore della Toscana Eugenio Giani, che si è tuffato nell'Arno a Stia. A lui la popolazione avrebbe voluto dire: "La prossima volta Stia a casa che fa meglio figura!".

Spettacolo garantito quello dei fuochi artificiali di San Donato, con l'apprezzata novità di quelli a tema con i colori dei quattro Quartieri cittadini. Considerato che siamo in campagna elettorale, anche alcuni dei candidati a sindaco avrebbero voluto fuochi d'artificio a loro dedicati. Per quanto riguarda Ghinelli l'ipotesi è stata bocciata, perché col gas i fuochi sono parecchio pericolosi. Per Ralli e Donati (che festeggiava il cognomastico) non si sapeva che colore usare per i fuochi: nemmeno loro sanno di che colore politico sono! Del resto, in tutti gli schieramenti sono candidati tanti medici e si sa, i dottori sono più portati per il fuoco di Sant'Antonio che per i fuochi di San Donato. Proprio San Donato, a sentire dall'alto i sette candidati a sindaco, pare abbia sussurrato: "Se non me lo avessero tagliato, ci sarebbe stato da battere il capo contro un muro!".

Solito finale con l'oroscopo. Approfittate delle ferie per fare qualche lavoretto in casa... Ma non vi fate asfaltare il cucinotto!

Tags: Arezzo Calcio Pupo fuochi artificiali vacanze oroscopo

Franco Gori

Franco Gori

Ho 52 anni, sono un operaio e vivo ad Arezzo. Mi è sempre piaciuto ascoltare e  leggere chi fa satira o ironia. Il notiziario è nato sul gruppo Facebook "Sei di Arezzo se" e finora non sono mancati gli spunti e la fantasia per pubblicarne uno ogni settimana. Con la speranza, nel gruppo e fuori, di non annoiare, offendere o provocare nessuno. Fa bene scherzare sui nostri difetti, secondo me ad Arezzo abbiamo sempre faticato a farlo. Ogni tanto meglio provarci, almeno!