Caccia allo gnuttelo ad Arezzo, ma le zanzare hanno l'autorizzazione municipale

. Inserito in Notiziario Aretino della settimana

A inizio settimana Arezzo è balzata su tutte le cronache nazionali e internazionali per la vicenda del gatto che, dopo un morso alla padrona, è morto perché risultato affetto da Lyssavirus. Si tratta di una forma di rabbia rarissima che ha poi portato a farne le spese proprio la povera bestiola

Alcuni veterinari e virologi (questi ultimi va di moda chiamarli sempre, anche alle riunioni di condominio) hanno subito dato la colpa del virus ai pipistrelli. A questi animali della notte viene addossata la responsabilità di tutto: il COVID è nato da un pipistrello, la rabbia lo stesso; Dracula mordeva perché aveva l'istinto del pipistrello, mentre Batman aveva la mamma zoccola, in quanto bat-tona eccetera eccetera. Ci manca solo che dicano che Adamo ed Eva vennero ingannati con la mela dal serpente perché era giorno, altrimenti di notte li avrebbe raggirati un pipistrello!

In realtà ad Arezzo abbiamo un dna particolare e immune ai morsi. Pare infatti che la signora, dopo essere stata morsa, abbia gridato al gatto: "Che tu arabbiassi!", e così è andata! La nostra corteccia fa sì che se ci morde un gatto, il povero felino rischia la rabbia; se ci ferissero una vipera o uno squalo, a entrambi verrebbe la piorrea; se lo facesse un vampiro, morirebbe di gotta! Pure il pipistrello qui da noi è innocuo, tanto che è fraternamente chiamato gnuttelo. Gli unici animali che ci mordono e ci fanno anche il gozzo sono le zanzare, ma perché hanno l'autorizzazione municipale, considerata l'efficacia zero delle disinfestazioni... Qui sì che gli gnutteli farebbero comodo!

A proposito di municipio, dopo questo fatto il sindaco ne ha approfittato per emanare nuovi obblighi e divieti per animali domestici. Dopo averci tenuto in mascherina ora in alcuni casi vuole la museruola per i cani, oltre al guinzaglio. Pure i gatti, se aggressivi, vanno tenuti isolati e non toccati, così come altri animali domestici. Occhio ai contatti con gli animali per la cucina... Ma sarà difficile impillottare le nane "a pizzico" o alegumare i colli d'ocio "a lancio". Per il resto, il nostro rapporto cittadino con gli animali è storicamente ben radicato: il nostro stemma municipale è un cavallo rampante, gli Etruschi qui realizzarono la Chimera, Dante ci chiamava botoli e molti aretini hanno da sempre l'istinto di accostare animali a divinità sacre, non solo nel presepe...

Sempre in tema di animali, in settimana si è saputo che in Cina è stato realizzato del miele senza api, ma è bene che sappiano che qui ad Arezzo sono anni che il cappone ci viene coi... Coglioni e che il sugo finto si è inventato noi! Per non parlare della ricetta aretino-russa dell'"ocio matrioska", con l'ocio svuotato negli interni, in cui si mette una nana arrosto, con dentro un piccione. Oh vai cinesi, copiate anche questa! In cucina siamo maghi, le penne all'arrabbiata ci vengono pure se non ci girano i coglioni e gli spaghetti alla puttanesca si sanno fare senza bisogno di andare dal Mazzi.

La settimana politica è cominciata con un Consiglio comunale in videoconferenza più afoso e appiccicoso ai coglioni del caldo che c'era fuori. Come da questo notiziario anticipato da tempo (mica si frigge con l'acqua, che ad Arezzo costa un botto), anche Gianfrancesco Gamurrini ha abbandonato il sindaco. Dopo che in questi anni con lui ha tagliato numerosi nastri, ora ha deciso di tagliare la corda. Non si sa ancora cosa farà in futuro e per ora ha detto no a Donati ma, avendo un passato da sbandieratore, a cambiare bandiera ci mette un attimo... Cosa che tra l'altro ha già fatto qualche tempo fa, sostituendo la bandiera di un Quartiere alla scuola di Olmo. Quindi Alessandro Ghinelli registra un'altra defezione (e poi dicono che registra solo lo Staderini) e, dopo aver messo le mascherine ad una città intera e aver mascherato vicende poco chiare, non è riuscito a tappare la bocca ai suoi "amici" più stretti.

Il candidato del centrosinistra Luciano Ralli ha inaugurato la campagna elettorale, tenendo a cuore la ripresa del settore dello spettacolo e del cinema. Invitando infatti la vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis, l'assessore Vincenzo Ceccarelli e l'ex sindaco Giuseppe Fanfani, in un colpo solo ha proiettato in piazza alcuni film di successo. A cominciare da "A volte ritornano", il capolavoro thriller/horror best seller di Stephen King con protagonisti oscuri ritorni dal passato; "Jurassic Park", riproponendo personaggi dell'era giurassica della politica aretina, e un episodio della saga di "Harry Potter", dato che gli invitati erano riusciti anni fa nell'impresa da bacchetta magica di far perdere il centrosinistra ad Arezzo... Roba da scuola di magia!

Essendo il fine settimana della Fiera Antiquaria, come da tradizione, era prevista pioggia che in piccola parte è cominciata a cadere nella notte. Ma poi si vede che la pioggia, come i gatti, ha saputo che con gli aretini c'è poco da scherzare. Temendo il virus della rabbia, se n'è andata. Ma solo per il fatto che si era puntualmente ripresentata per la Fiera Antiquaria, quest'ultima, dopo essere stata dichiarata dagli astrologi un segno d'acqua, ora è pure ufficialmente Patrimonio dell'Unesco, visto che quando di solito piove durante la Fiera gli aretini esclamano: "Con 'sto tempo Unesco, de casa!".

Conclusione con l'oroscopo: in settimana avrete a che fare con troppi rimorsi. Ma se invece si tratterà di morsi, sappiate che sono state le zanzare, perché ad Arezzo i morsi di gatto o di cane, come dicono i falegnami... Ci fanno una sega!

Tags: Fiera Antiquaria oroscopo zanzare Lyssavirus

Franco Gori

Franco Gori

Ho 52 anni, sono un operaio e vivo ad Arezzo. Mi è sempre piaciuto ascoltare e  leggere chi fa satira o ironia. Il notiziario è nato sul gruppo Facebook "Sei di Arezzo se" e finora non sono mancati gli spunti e la fantasia per pubblicarne uno ogni settimana. Con la speranza, nel gruppo e fuori, di non annoiare, offendere o provocare nessuno. Fa bene scherzare sui nostri difetti, secondo me ad Arezzo abbiamo sempre faticato a farlo. Ogni tanto meglio provarci, almeno!