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domenica | 11-05-2025

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ll cambiamento? Tornare indietro di 50 anni su mobilità sostenibile e tutela dei centri storici

 Nella  Legge  di  stabilità  appena  approvata,  il  Governo  attuale,  che  si  definisce  “del  cambiamento”,  ha  inserito  una  modifica  pericolosa  al  Codice  della  Strada:  si  tratta  di  una  norma,  il  comma  103,  che  obbliga  i  Comuni  a  consentire  “in  ogni  caso”  a  tutte  le  auto  elettriche  e  ibride  la  circolazione  nelle  aree  pedonali  e  nelle  ZTL. 
A  nostro  parere,  questo  intervento  è  una  mostruosità  che  riporta  indietro  il  Paese  di  almeno  50  anni,  cancellando  con  due  righe  improvvisate  i  risultati  raggiunti  in  decenni  su  mobilità  sostenibile  e  tutela  di  piazze  e  strade  delle  città  italiane,  a  danno  di  abitanti,  commercianti,  turisti  e  monumenti,  alla  faccia  anche  della  sicurezza  delle  persone. 

Immaginate  piazza  del  Popolo  a  Roma  o  piazza  del  Plebiscito  a  Napoli,  o  piazza  del  Duomo  a  Milano,  o  via  Maqueda  a  Palermo,  percorse  incessantemente  da  autovetture. 
Pensate  ai  centri  storici  medioevali  di  Bologna  o  Firenze,  protetti  da  ZTL  già  a  maglie  troppo  larghe,  invasi  dal  traffico  e  parcheggio  selvaggio  di  altre  migliaia  di  macchine  in  più. 
È  questo  il  cambiamento?  È  davvero  il  ritorno  al  passato  della  motorizzazione  che  occupa  ogni  spazio  urbano  l’unica  direzione  che  si  intende  prendere  per  mostrare  la  “novità”?

  Dov’è  finito  l’impegno  alla  “dieta  del  traffico”,  ossia  a  togliere  auto  dalle  città  per  renderle  di  nuovo  vivibili  e  sicure,  sottoscritto  da  tanti  candidati,  compreso  il  vicepremier  Di  Maio,  in  campagna  elettorale?  Prendiamo  atto  –‐  a  seguito  della  nostra  denuncia  e  del  tamtam  attraverso  i  social  media  –‐  dell’importante  impegno  assunto  dal  Sottosegretario  ai  Trasporti  Dall’Orco  e  delle  reazioni  negative  degli  Assessori  dei  Comuni  di  Milano,  Bologna,  Torino,  Roma  e  di  molte  altre  città.  Chiediamo  ora  al  Governo  di  trasformare  con  urgenza  le  parole  in  una  decisione  concreta  e  netta:  nel  primo  decreto  utile,  questa  norma  assurda  non  va  modificata,  ma  semplicemente  e  integralmente  cancellata,  per  spazzare  via  ogni  equivoco  interpretativo  ed  evitare  di  riempire  le  città  con  migliaia  di  macchine  in  più. 

Infatti  i  nostri  centri storici, protetti per lo più da ZTL e solo in alcune strade e piazze da isole pedonali, vanno liberati da un eccesivo carico di auto di qualsiasi genere: non è più solo un problema di inquinamento, ma di occupazione dello spazio pubblico, di congestione, di sicurezza

 Amici della Bici Arezzo

 

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