Mandrioli, la frana è sempre lì. Lavori al palo, proseguono i disagi Ar24Tv

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La chiusura del Passo dei Mandrioli sta causando notevoli disagi alla popolazione, sia sul versante romagnolo che su quello toscano. 

La frana si è verificata lo scorso 13 marzo tra l’ex ristorante “Raggio” e le Tre Botti, a circa 2 chilometri dal valico. L’interruzione del Passo dei Mandrioli comporta per i pendolari e gli automobilisti, una difficile viabilità alternativa: da Badia Prataglia ed il Casentino ci si deve spostare, facendo purtroppo una strada secondaria, a Pieve Santo Stefano, prendere la E45 e poi direzione Cesena; qualcuno fa anche la Firenze-Bologna. Tra Bagno di Romagna a Badia Prataglia ci sono 19 chilometri con circa 30 minuti di percorrenza, con questa frana si devono fare percorsi alternativi e si impiega anche un’ora e mezza, in caso di presenza della neve sulla strada si impiegano anche due ore. Si tratta di frane cicliche che si riversano improvvisamente sulla carreggiata e mettono a grave rischio l'incolumità di automobilisti, motociclisti, ciclisti. La Provincia di Forlì Cesena ha sostenuto una spesa ingente per mettere delle reti di contenimento, ma non sono state sufficienti, visto che il terreno si muove, sollecitato dai cambiamenti climatici. La Provincia di Forlì Cesena, all'indomani dell'evento, aveva incaricato una ditta specializzata per la rimozione dei detriti di frana, tuttavia, nonostante alcuni annunci, attualmente i lavori paiono sospesi in previsione di ulteriori sopralluoghi tecnici.

Sulla situazione torna a farsi sentire Fratelli d'Italia, che ha raccolto molte proteste e sollecita interventi e risposte da parte della Provincia di Forlì-Cesena.

"La strada è completamente chiusa per la frana che si è verificata circa cento metri prima dell'ex Ristorante Il Raggio - ricordano Cesare Polidori, coordinatore Fratelli d'Italia Valle del Savio, e David Marri, consigliere comunale FdI di Poppi - Al momento i lavori sembrano sospesi e da quanto sappiamo, nei prossimi giorni ci dovrebbe essere un ulteriore sopralluogo da parte dei tecnici: però non si intravedono possibilità di riapertura a breve. I disagi della popolazione, intanto, sono notevoli e non ci sono garanzie per i tempi di ripristino: abbiamo raccolto numerose segnalazioni e proteste, delle quali ci facciamo carico, ma la Provincia deve accelerare il ripristino della viabilità - concludono Polidori e Marri - fornendo un calendario plausibile degli interventi e dando a cittadini e imprese un orizzonte certo entro il quale muoversi".

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