Chiusi della Verna, fanno discutere le nuove strisce blu

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Verso metà del mese di agosto i residenti del comune di Chiusi delle Verna si sono ritrovati con la sorpresa dei parcheggi a pagamento in località La Beccia, un piccolo borgo che si trova ai piedi del Santuario della Verna.

In questo punto molti turisti lasciano le auto per affrontare a piedi la vecchia mulattiera, chiamata Ansilice, che porta direttamente al Santuario dopo un percorso ripido ma non particolarmente impegnativo. I cartelli indicano che il posteggio a pagamento parte dalle 8 del mattino fino alle ore 20, la tariffa è di un euro l’ora. La giunta comunale di Chiusi della Verna ha giustificato il provvedimento con l’esigenza di regolamentare la sosta e la circolazione dei veicoli, soprattutto nel periodo estivo, quando il flusso di turisti è particolarmente intenso. A molti residenti la decisione di mettere i parcheggi a pagamento non è andata giù, e le critiche, specialmente sui social, non si sono fatte attendere. La sensazione è quella di trovarsi davanti ad una decisione che finisce per disincentivare la presenza dei turisti, da sempre una voce fondamentale nell’economia locale. Fare cassa con il turista che parcheggia è criticabile, lo è a maggior ragione in un piccolo borgo come La Beccia, dove chi arriva parcheggia per incamminarsi verso il Santuario senza sapere precisamente quanto durerà la visita a quel luogo, cuore del culto Francescano. Com’era facilmente prevedibile si è scatenata la ricerca del parcheggio alternativo e a zero spese, con auto a bordo strada, in strade sterrate secondarie e nello spazio dell’eliporto intitolato a Papa Wojtyla. Una decisione, quella della giunta guidata da Giampaolo Tellini, che finisce per disincentivare la permanenza dei turisti, oltre a rendere più caotica la viabilità con l’aumento esponenziale della sosta selvaggia.

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Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.