Frana sulla Sp 69 tra Badia Prataglia e Camaldoli: brillano cariche esplosive per il disgaggio

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Il disgaggio è una tecnica utilizzata per la messa in sicurezza in tempi brevi di una parete rocciosa, di una scarpata tendente a franare o del fronte di abbattimento di una galleria, sia mineraria sia civile, qualora vi si trovino parti o frammenti che siano soggetti al rischio di distacco e di caduta

Silvia Chiassai Martini Presidente della Provincia di Arezzo: "Un lavoro complesso che richiede tutte le precauzioni del caso, che sta diventando anche un progetto pilota; chiedo agli utenti che ruotano su questa zona ancora un po' di pazienza, ma stiamo lavorando per risolvere definitivamente la problematica per rendere le nostre strade sicure e percorribili sempre"

"Ringrazio l’ ottima sinergia che si è sviluppata tra la Provincia di Arezzo ed il Comune di Poppi, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio, il Reparto Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e l'Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi". 
La task force formata dalla Provincia di Arezzo non si ferma neanche sotto la pioggia battente, tutti al lavoro per mettere velocemente in sicurezza la Strada Provinciale n. 69 che collega Badia Prataglia a Camaldoli colpita da una pericolosa frana, con il distaccamento di svariati metri cubi di blocchi di roccia arenacea che hanno raggiunto la sede stradale compromettendo la viabilità della zona. Un intervento tutt’altro che semplice, che prevede un fitto cronoprogramma di lavori, ricorrendo anche l’utilizzo di cariche esplosive necessarie per disgaggiare i volumi rocciosi instabili e che a partire dallo scorso martedì 8 giugno è stata fatta brillare la prima serie di cariche. La Strada Provinciale n. 69 detta "dell'Eremo", è molto frequentata essendo meta di pellegrinaggio poichè collega Badia Prataglia all'Eremo di Camaldoli nel comune di Poppi. La frana dello scorso 18 febbraio ha interessato dal km 14+310 al km 14+340 e l ’ avvio dei lavori è partito il 26 aprile 2021 prevedendo l’uso di metodiche e materiali particolari, come cariche esplosive controllate, uso di trasporti con elicottero, utilizzando tutte quelle fasi di lavorazione che tengono conto del rispetto ambientale essendo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. La Provincia di Arezzo è comunque intervenuta subito sin dal primo momento in cui è avvenuto il distacco dalla parete rocciosa, con la conseguente chiusura della viabilità, ma adoperandosi per risolvere la situazione nell’immediato e al contempo per una risoluzione definitiva del pericolo di ulteriori frane con la risistemazione del versante con interventi di rafforzamento corticale direttamente in parete. Dunque un notevole impegno economico finanziario pari ad euro 340.000,00 è stato assunto dalla Provincia di Arezzo, e data la complessità dell’intervento è stato necessario l’ausilio di uno studio di Ingegneria specializzato in progettazione di stabilizzazione di versanti in frana. Da una prima ispezione fatta nello scorso febbraio nell'apice della frana posto ad oltre 60 mt dalla quota strada, l'intervento da realizzare è apparso molto complesso per il ricorso all'utilizzo di sistemi costruttivi, anche se trattasi principalmente di demolizioni e di manodopera altamente qualificata, in grado di lavorare in corda, appesi sul vuoto a 60 mt da terra; oltre all'uso come detto di esplosivi che necessitano il rispetto di estreme precauzioni dato la pericolosità dell’impiego e del trasporto, posa in opera e stoccaggio. Nei prossimi giorni continueranno le perforazioni ed opere di disgaggio con i mezzi alpini tipo Ragno, per poi definitivamente passare alla seconda serie di cariche di esplosivi da far brillare, per arrivare alla fase di volata alla fine della prossima settimana.

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