Baciata dal sole - Foto
La Fiera Antiquaria di ottobre, complice un week end di tempo praticamente estivo, fa registrare un gran flusso di visitatori e turisti. E mentre dalla Spagna arriva un gruppo di esperti di antichità, la Galleria Rosy Boa in via Cesalpino, 29 ospita una mostra che presenta 15 tavole dedicate alla Fiera e altre opere dell’artista Franco Fedeli.
Fine settimana con la “Fiera Antiquaria”, la manifestazione nata nel 1968 che, ogni mese in Piazza Grande e nelle vie del centro storico cittadino, regala ad appassionati e addetti ai lavori il piacere della “trouvaille”, grazie a centinaia di espositori impegnati a proporre i loro oggetti d’arte, i mobili, i gioielli, i libri e ogni tipo di collezionismo.
L’appuntamento è questa volta arricchito da un prezioso evento espositivo: alla Galleria Rosy Boa in via Cesalpino, 29 ad Arezzo è stata inaugurata a la mostra delle opere di Franco Fedeli, eclettico pittore e scultore toscano, tra cui 15 tavole dedicate proprio alla Fiera Antiquaria e realizzate, nei primi anni Settanta.
Un omaggio ad Arezzo e alla sua Fiera: in queste tavole infatti (realizzate prevalentemente a inchiostro di china), Franco Fedeli racconta con occhio sensibile e attento, la cornice cittadina che ospita da sempre questo appuntamento e lo fa con linee e forme che trasferiscono su tela la magia della “scoperta” di oggetti rari e interessanti.
L’esposizione, dal titolo “Impressioni della Fiera dell’Antiquariato e Oltre” è organizzata dalla Fondazione Arezzo Intour presso la Galleria Rosy Boa ed è curata da Matilde Puleo e presenta anche alcuni oggetti della collezione Fedeli raccolti dall'artista sin dai primi tempi di questa Fiera, sempre ricca di stranezze e particolarità.
E a suggellare il fascino di questa manifestazione capace di conquistare un pubblico sempre più internazionale, sempre nel corso del pomeriggio di venerdì 29 settembre, la Fondazione Arezzo Intour darà il benvenuto ad un gruppo di 16 visitatori spagnoli, appassionati ed esperti di antiquariato e artigianato, che arriverà ad Arezzo proprio per visitare la Fiera Antiquaria. Durante il loro soggiorno saranno accompagnati da Maria Jesus Cano de Alarcon che in Spagna conduce un amatissimo programma televisivo dedicato all’antiquariato e al restauro. Il gruppo si tratterrà poi fino al lunedì 2 ottobre e farà visita a laboratori artigiani e negozi antiquari della città.
“La Fiera racconta Arezzo nel mondo – commenta l’assessore al turismo e presidente della Fondazione Arezzo Intour, Simone Chierici –. Un appuntamento che è sempre capace di conquistare visitatori di ieri e di oggi. Lo dimostrano bene le opere di Franco Fedeli che colgono la vivacità di un evento unico e straordinariamente capace di rinnovarsi nel tempo. Il mio invito è di non perdere l’occasione per ammirare tanta bellezza”.
L’esposizione “Impressioni della Fiera dell’Antiquariato e Oltre” resterà aperta fino al 9 ottobre tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 19.30. Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.30. Ingresso libero. Informazioni tel. 0575 1664385; 3534467504.
LA MOSTRA
In questa mostra, l’artista Franco Fedeli si presenta nella triplice veste di amante della Fiera, di collezionista attento e critico e di artista che di quei due mondi si nutre, riavvicinandosi ai mezzi tradizionali dell’arte ed alle sue iconografie, rinascimentali e antiche.
Come artista visivo Fedeli ha una lunga e prestigiosa storia che ha operato su un’evidente quanto "cezanniana” decostruzione cromatica della forma con elementi di quella pittura cinque e seicentesca che l’artista colleziona. Moltissimi inoltre sono i riferimenti alla grande pittura del XX secolo (Picasso, Severini, Man Ray, Arturo Martini, Bernard Schultze, Nikolai Suetin o Depero che l’artista frequenta, acquista e studia ancora oggi con devozione e rispetto), specie laddove il segno diventa sperimentazione lineare o si somma ai toni più audaci e ardenti di certa Transavanguardia, di cui fu anche protagonista e artefice. Alla base di questo atteggiamento c’è la concezione della storia e, quindi, della storia dell’arte, organizzata non secondo una progressione lineare, ma piuttosto come un percorso frastagliato.
Negli anni ’90 (presenti in mostra con carte di grandi dimensioni e sculture in legno essenziali e arcaiche dal forte carattere cromatico), la massa pittorica è affidata a larghe e pastose pennellate, che mettono in risalto accesi contrasti e fortissimi accostamenti di toni. Al periodo successivo (quello degli anni Venti di questo secolo), appartengono il piccolo ciclo di una decina di olii su tela, nei quali c’è la volontà di integrare il suo cromatismo con composizioni frammentate nelle quali compaiono elementi lineari, essenziali in questa fase, pur mantenendo salda la caratteristica estetica transavanguardista. È in questo modo che i paesaggi sono imbevuti di geometrie astratte o si lasciano assorbire dall'oggettività delle più stondate forme figurative.
Artista-collezionista dunque che accumula nella sua bottega un universo affascinante fatto di opere d’arte antiche e moderne, alcune delle quali vengono presentate nelle sale di Rosy Boa. In questa mostra quindi contemporaneo e antico si alleano al fine di realizzare un evento dal sapore raffinato. Un sapore che ci rimanderà alla celeberrima stagione della Pittura Colta, la quale – com’è noto - dette un lustro alla creatività italiana, venuta meno in seguito progressivamente.
Una modalità di collezionare oggetti e opere di pittura e scultura che sono da intendere come servizio alla propria creatività. Collezionare diventa in questo modo per l’artista, un atto conoscitivo che trasforma ogni opera realizzata in un viaggio affascinante nella storia dell’arte.
Franco Fedeli (Arezzo 1951), formato all’Accademia di Firenze manifesta un legame finissimo con i maestri rinascimentali e contemporanei. Negli anni 90 soggiorna periodicamente a Parigi ed è dopo l’incontro con Arturo Schwarz che si avvicina sempre di più alla poesia, alla fotografia ed a un pensiero filosofico ispirati ai poeti surrealisti. Sono della metà degli anni 90 i labirinti di pietra che costruisce e realizza in Toscana e nel 1994 nello studio Beckmann, alla Fondazione Tedesca di Villa Romana a Firenze.
Nel maggio 2003 s’inaugura, nel parco di Villa Romana a Firenze, la scultura ambientale “Eliseo, labirinto interiore” e a Castello di Gabbiano l‘installazione “Cieli Impossibili”.
Principali mostre personali
1974: Palazzo Pretorio, Arezzo; 1977: Galleria "L'isola", Spazio espositivo, Mondadori, Milano; 1981: Galleria " Spinetti", Firenze; 1984: Istituto italiano di cultura per i Paesi Bassi, Amsterdam, Olanda; 1985: “Un pittore, uno scultore" Galleria Monti, Macerata; 1989: Galleria Turelli, Pistoia; 1990: Studio d'arte Fraticelli, Roma; 1991: Centro multimediale "Quarto di S. Giusta" Aquila; 1992: Spazio Spaggiari, Milano; 1996: Galleria Margiacchi, Arte Fiera di Bologna; 1997: Galleria "Arteuno", Arte Fiera di Boloana 1999: Museo Civico di Sansepolcro, installazione; 2000: Museo Civico di Sansepolcro, installazione; 2003: Cappelle Saint Jean Baptiste, Saint Jeannet, Vence, France; 2004 : Monastero del Soccorso, Altamura; 2004: Palazzo Brunori, Arezzo; 2004: Villa Romana, Firenze; 2004: Castello di Gabbiano, Mercatale Val di Pesa, Firenze; 2005: Museo del Cassero, Montevarchi; 2006: Museo del Cassero, Loggia dei Mercanti Palazzo Comunale, Ex Sinagoga, Monte S. Savino; 2007: Palazzo Comunale, Sala delle Pietre, Todi; 2007: Palazzo Panciatichi, Firenze; 2008: Galleria Aliprandi, Milano; 2008: Centro Fiere Internazionali, Parma. Nel 2009 la mostra “Wunderkammer d’artista” allestita nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena. Nel 2010 ad Arezzo “Aria di Parigi” nella chiesa dei S.S. Lorentino e Pergentino. Nel 2011 la mostra “Arianuova” è dedicata a Giorgio Vasari e sempre nello stesso anno partecipa con “Entro dentro un sogno” alla 54° Biennale dell’arte di Venezia.
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