Riguarda il mondo, chi l’ha perpetrato e chi è rimasto indifferente, tutti

. Inserito in #madecheseragiona

La Storia non è inutile, non è un “lusso” da specialisti. Provate a porvi questa domanda: se non avessimo alle nostre spalle la storia chi saremmo?

Stanze vuote con finestre altissime da cui mai potremmo guardare quello che c’è fuori.
Chi vuole cancellare la Storia vuole resettare la memoria collettiva perché, come qualcuno ha detto, un popolo senza memoria è un popolo senza futuro e forse anche senza sentimenti e senza speranze.
Soprattutto usate come bussola le parole di Orwell: «Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato».
È importante dedicare un giorno alla memoria dell’Olocausto ma il giorno finisce e ne comincia un altro e un altro ancora. Il pericolo è che il sommarsi dei giorni e degli anni alla fine affievolisca la memoria a tal punto che qualcuno dirà «ma di cosa stiamo parlando?». E non lo dirà per cattiveria e nemmeno per partigianeria politica, lo dirà perché la retorica uccide la comprensione. La stessa cosa è avvenuta per il 25 aprile. Dobbiamo capire che quegli accadimenti all’apparenza lontani non riguardano solo gli ebrei, i rom, gli omosessuali. “Riguardava il mondo, chi l’aveva perpetrato e chi era rimasto indifferente, riguardava tutti”.
Ecco perché è importante conoscere la Storia.

Tags: Giornata della Memoria

Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.