Ad Arezzo il "giornale sospeso": quotidiani, libri e caffè regalati a sconosciuti

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Finora conoscevamo il "caffè sospeso", mutuato da una tradizione tutta partenopea. Ad Arezzo si fa di più e di meglio: anche i quotidiani e i libri possono essere "sospesi". Lo spiega Pier Ferruccio Rossi, ideatore e promotore di questa iniziativa

«Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…», scriveva Luciano De Crescenzo, napoletano doc. 

Dal caffè sospeso (in napoletano 'O cafè suspiso), abitudine filantropica e solidale, un tempo viva nella tradizione sociale napoletana che viene posto in essere dagli avventori dei bar di Napoli mediante il dono della consumazione di una tazzina di caffè espresso a beneficio di uno sconosciuto, ad Arezzo nasce l'idea del giornale sospeso

 

Tags: Giornale sospeso

Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.