Ripescaggio, a me pare un autogol

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Ho riletto almeno tre volte di seguito il comunicato stampa dell’S.S. Arezzo con il quale viene resa ufficiale la rinuncia a presentare la domanda di ripescaggio e ancora non riesco a capacitarmi.

All’interno del comunicato viene riportato testualmente il timido tentativo di giustificare la rinuncia: “La Società Sportiva Arezzo, consapevole di partire da una posizione non favorevole nella graduatoria stilata per l’integrazione degli organici di Lega Pro, nella giornata di oggi si è recata a Roma per il deposito della documentazione legata alla domanda di ripescaggio”. Fin qui ci fanno sapere che hanno compilato e protocollato la domanda, hanno spillato sulla domanda tre assegni circolari intestati alla Federazione Italiana Giuoco Calcio dell’importo di 100.000 euro ciascuno per un totale di 300.000, hanno trasformato la società in Srl (società a responsabilità limitata), e compilato un assegno circolare dell’importo di 50.000 euro in favore della Lega Pro. Preparate tutte le scartoffie sono partiti per Roma lancia in resta, salvo poi compiere un imbarazzante dietrofront una volta arrivati a destinazione. Dal comunicato stampa ci fanno sapere che: “Allo stato attuale, con la conferma del deposito e del buon esito della domanda di ripescaggio formulata dal club proveniente dalla serie D e che precede in graduatoria la Società Sportiva Arezzo e che occuperà quindi un posto nel prossimo torneo di Lega Pro, il club amaranto, senza alcun possibilità di buon esito, ha interrotto l'iter nonostante gli sforzi profusi dal punto di vista organizzativo ed economico”. Quindi, preso atto degli sforzi profusi, mi chiedo: quando è arrivata l’illuminazione? e soprattutto da chi? Improbabile che si siano ritrovati in ascensore con i dirigenti della Torres e si siano sentiti canzonare: “ma dove state andando? tornate a casa…”. Altre ipotesi? Non hanno mai avuto l’intenzione di procedere al ripescaggio, avevano speso una parola con i tifosi e nel tentativo di cavarne le gambe hanno rimediato una figura pessima. Devo precisare che io sono sempre stato contro i ripescaggi, ho scritto e dichiarato che i campionati vanno vinti sul campo, sono fermamente convinto che sia meglio puntare e investire su qualche giovane in più che staccare assegni a fondo perduto. I Manzo Brothers però avevano sbandierato ai quattro venti l’intenzione di presentare la domanda di ripescaggio, quindi dovevano andare fino in fondo, fare marcia indietro last minuteperché tanto non c’è speranza” ha il forte odore del ripensamento. Questa vicenda è un clamoroso autogol a dir poco imbarazzante. Per riuscire a fare ridere l’intera penisola ci manca un nulla, ovvero che la domanda della Torres sia incompleta o che per qualche ragione venga respinta, il capolavoro a quel punto sarebbe assoluto, non resterebbe altro che alzarsi in piedi e tributare una lunghissima e meritata standing ovation.

Tags: S.S. Arezzo ripescaggio

Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.