Disdire il contratto con Sky è una missione impossibile...

. Inserito in #madecheseragiona

Venerdì 15 maggio ho avuto la sconfortante conferma che viviamo in un paese che non ha più regole, che il sacrosanto diritto di un cittadino a vivere una vita tranquilla è quotidianamente calpestato.

Lo scorso anno ad ottobre decido di mandare la disdetta a Sky, con largo anticipo sulla scadenza prevista al 30 aprile 2020. Spedisco una lettera via pec con tutti i miei dati, seguendo la traccia di un modulo precompilato scaricato da internet. Alla mail allego il mio documento d’identità e la copia della tessera sanitaria che contiene il prezioso codice fiscale, non era richiesto ma la prudenza non è mai troppa, meglio non essere scambiato per qualche omonimo. Dopo un giorno mi arriva, sempre via pec, la ricevuta della presa in consegna della disdetta. Da quel giorno inizia un bombardamento di telefonate da parte di operatori Sky, un martellamento senza soluzione di continuità, un incubo giornaliero. Mi propongono di restare abbonato con forti sconti sul prezzo di listino, ad ogni chiamata il prezzo scende sempre più in basso, la sensazione è quella di essere al festival degli imbonitori di piazza, ci manca solo che si mettano a piangere al telefono, ma posso assicuravi che ci sono andati vicini. Non torno sui miei passi, ho deciso di fare a meno di un servizio che utilizzo poco o nulla, è soltanto un costo da tagliare perché inutile. Loro non si arrendono, le telefonate si susseguono, se un giorno non li sento inizio a stare in pensiero, sarà successo qualcosa? Poi, alla fine, stanco di perdere fiato e tempo utile, smetto di rispondere alle chiamate che hanno il prefisso 02 (Milano). Arriva la benedetta data del 30 aprile, la scadenza del contratto e della promozione. Per qualche giorno credo di essermene liberato per sempre. Niente da fare. Con mio sommo stupore venerdì 15 maggio ricevo una nuova fattura da Sky per il mese di maggio, il prezzo non è più quello scontato di 29 euro ma di ben 57 euro. Nella fattura mi viene annunciato che l’importo mi verrà addebitato lunedì 18 maggio su carta di credito. Mi metto al telefono e cerco di prendere contatti con Sky: praticamente impossibile, sia telefonicamente che attraverso il sito. Chiamo il numero verde della carta di credito per spiegare che l’importo non deve essere pagato, che ho mandato disdetta, che ho la ricevuta, e pertanto la somma non è dovuta: l’operatrice della Mastercard, una simpatica come un testimone di Geova che ti suona il campanello alle 7,30 del mattino, mi spiega che loro non possono intervenire, che il problema è il mio e lo devo risolvere con Sky. Mando una nuova pec al servizio clienti Sky, allegandogli la disdetta del 19 ottobre, la ricevuta e la revoca all’addebito su carta di credito. Il pomeriggio mi chiama un operatore per propormi una speciale offerta da parte di questa maledetta tv a pagamento. Lo interrompo:

-Lei chiama per conto di Sky? Allora mi può passare qualcuno che si occupa della gestione dei clienti?

- Può dire a me

- Bene, lei ha mai visto il film “un giorno di ordinaria follia, quello con Michael Douglas?

- Lo ricordo vagamente

- le rinfresco la memoria, è quello che schioppa di capo, dopo l’ennesimo sopruso prende un fucile a pompa e va a farsi giustizia da sè. Io sono molto più incazzato di lui!

Gli spiego tutta la storia in maniera dettagliata, mi conferma che da monitor hanno ricevuto la disdetta e che probabilmente la fattura verrà stornata, deve per forza esserci stato un fraintendimento. Lo invito a prendere nota che se mi verrà addebitata la fattura farò causa a tutta la baracca dove lavora, e andrò a scrollare Rupert Murdoch per i piedi. Come può essere andata a finire secondo voi? Questa mattina mi sono state addebitate 57 euro sulla mia carta di credito, il tutto in agile scioltezza. E’ un mercato selvaggio, senza più regole, fanno quello che vogliono senza che nessuno tuteli il consumatore. Questo è uno dei tanti episodi, ma ne potrei citare altri cento, capitati a me o a persone che conosco. Avete mai provato a disdire con contratto con la Tim, la Vodafone, con Fastweb o con qualsiasi altra azienda fornitrice di linea internet? Facile come fare un sei al Superenalotto, più o meno. Adesso dovrò ricorrere ad un legale, spendere soldi, perdere altro tempo, senza avere la certezza di rivedere i soldi che mi hanno indebitamente sottratto. Quello che maggiormente mi fa inalberare è che si comportano così perché sanno che lo possono fare, male che gli vada saranno costretti a restituire i soldi, ma non sempre è così. La stragrande maggioranza degli utenti si arrendono e pagano rinunciando a far valere i loro diritti. E’ questa la grande sconfitta, è questo aspetto che ti fa montare la rabbia: queste aziende hanno le spalle grosse, considerano l’essere umano un limone da spremere senza nessuna pietà. Con me hanno trovato quello sbagliato, questo ve lo posso assicurare. C’è una battuta di Clint Eastwood nel film “Gran Torino” che sintetizza alla perfezione il mio stato d’animo: “Avete fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare? Quello sono io…”. Andrò fino in fondo, se ci sarà bisogno li trascinerò in tribunale, gli chiederò i danni, chiederò l’intervento del vecchio Clint. Ovviamente vi terrò aggiornati.

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Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.