I lavoratori delle Misericordie incrociano le braccia. Tanti: "Per la prima volta in 800 anni. Confido in Giani"

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Gli operatori delle Misericordie italiane il prossimo 2 ottobre hanno indetto uno sciopero nazionale. Pur garantendo i servizi salvavita, il resto delle attività si fermerà per un giorno. Tanti: “Primo sciopero in 800 anni di vita. Fare di tutto per dare risposte subito. I prossimi stati generali della sanità saranno dedicati alle pubbliche assistenze"

Alla base della protesta, sostenuta dai sindacati Cgil Cisl e Uil di Arezzo, il mancato rinnovo del contratto di lavoro collettivo che avrebbe equiparato a livello salariale, gli operatori sanitari della Misericordia con quelli di Anpas e Croce Rossa Italiana (Cri).  Per la vice sindaco di Arezzo Lucia Tanti “il quadro è difficile e riguarda tutta Italia e tutto il mondo del volontariato, ma la situazione in Toscana è oltre il livello della decenza. Dal luglio del 2022 chiediamo un incontro con l'assessore regionale che si è sempre sottratto a parlare con i sindaci, a febbraio del 2023 il Comune di Arezzo ha nuovamente chiesto un incontro all'assessore che si è negato con l'aggravante di avermi inviato una lettera da seconda elementare, successivamente abbiamo inviato una nota al presidente Giani con delle proposte concrete che sembravano aver avuto un timido, seppur indiretto, riscontro. Poi un incontro inibito ai sindaci ma solo interlocutorio che è finito nel nulla. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: sciopero, il primo in 800 anni. Eppure una traccia da seguire c'è e confido nel presidente Giani così che possa riprendere subito un dialogo concreto e scongiurare uno "stop" storico che fa veramente impressione. Dico fin da subito che la prossima edizione degli stati generali della sanità aretina saranno dedicati alla situazione delle pubbliche assistenze”.

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