Fimer, tunnel senza fine

. Inserito in Lavoro

Dopo l'accordo tra l'azienda e Clementy, il fondo avrebbe dovuto perentoriamente versare 5 milioni di euro entro il 6 agosto. Ma di questo primo versamento non vi è traccia. Ipotesi slittamento tecnico, finalizzato a produrre la corresponsione di un importo superiore. 

Non sono finite le sofferenze e le preoccupazioni per i 400 dipendenti dell'azienda che si occupa della produzione di inverter per fotovoltaico con una sede anche a Terranuova Bracciolini, alle prese da oltre due anni con una crisi senza fine. Con un articolato provvedimento, il Tribunale di Milano aveva autorizzato Fimer a stipulare con l’investitore Clementy un finanziamento in prededuzione per l’importo di circa 5 milioni di euro. Clementy avrebbe dovuto versare la somma nel termine perentorio del 6 agosto. Il bonifico della prima tranche, finalizzato a tamponare la situazione con alcuni creditori, non è arrivato. Ora si guarda alla prossima scadenza, quella del 21 agosto, quando sarà celebrata presso il Tribunale di Milano l'udienza per l'esame del piano di concordato preventivo. Entro quella data Clementy dovrà corrispondere i 5 milioni di euro finora non versati e altri 12. Per chiudere l'operazione, ne dovrebbe versare un totale di 95. Secondo alcune fonti, alla base del mancato versamento ci sarebbe la decisione del fondo Clementy di corrispondere un importo superiore rispetto ai 5 milioni di euro previsti, che consentirebbero la soddisfazione dei creditori e la ripartenza della produzione ad oggi a scartamento ridotto. Ne sapremo di più nelle prossime ore, dopo l'incontro tra il presidente del consiglio di vigilanza del fondo inglese Pierre Louvrier, i sindacati e le maestranze.

Tags: Fimer