Caso Fimer, il grido di Confartigianato. Baldi: "Destino incerto, servono fatti"

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Il grido di Confartigianato: famiglie e aziende in ginocchio per l'incapacità di gestire la crisi. Il Presidente Maurizio Baldi "Situazione preoccupante: servono fatti, le parole sono finite da tempo".

"L'accordo sfumato tra McLaren-Greybull e Fimer ci mette di fronte ad una realtà tanto preoccupante quanto inaspettata. Ora avanti con i fatti, le parole sono finite da tempo". Maurizio Baldi, presidente di Confartigianato Arezzo, esprime grande preoccupazione per il destino della Fimer. "Eravamo ad un passo della soluzione ed oggi, dopo un breve periodo di speranza, ci troviamo di nuovo appesi ad un destino incerto", sottolinea Baldi. "In questa vicenda a rimetterci non sono solamente i lavoratori della Fimer, ma tutto il grandissimo indotto. Aziende - sottolinea il presidente di Confartigianato - che negli anni hanno investito in macchinari e competenze per essere fornitori di un'azienda come la Fimer che avrebbe tutte le carte in regola per essere leader nel settore che rappresenta".
Per il 14 giugno è stata fissata dal tribunale l'udienza per la dichiarazione dello stato di insolvenza che potrebbe aprire le porte all'amministrazione straordinaria. "Quello che ci auguriamo è che chiunque venga scelto per il rilancio dell'azienda, abbia le competenze necessarie per guidare una realtà così importante, un polmone economico per tutto il Valdarno", aggiunge Baldi.
"Non possiamo permettere che centinaia di famiglie e numerose aziende vengano messe in ginocchio per l'incapacità di gestire una crisi come quella che ha investito la Fimer negli ultimi mesi. Siamo e saremo vicini a tutti i lavoratori e alle imprese dell'indotto. Ci uniamo a tutti coloro che dalla Regione al Ministero del Made in Italy, stanno lavorando in queste ore per individuare una soluzione positiva e definitiva", conclude Baldi

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