Caos nei pronto soccorso toscani, anche gli infermieri sono sul piede di guerra

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Il coordinatore regionale del NurSind Giannoni: “Negli ultimi mesi moltissime dimissioni. Situazione insostenibile, tanti i sanitari pronti a lasciare”. E chiede un incontro urgente con la Regione per definire le criticità e trovare soluzioni.

Sono sul piede di guerra gli infermieri che lavorano nei pronto soccorso della Toscana: a farsi portavoce del malcontento di chi lavora in ‘prima linea’ è il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche. Una situazione che va avanti da anni e rende le condizioni del personale che opera in questi reparti particolarmente difficile. E se nei giorni scorsi ad alzare la voce erano stati 288 medici, che avevano preso carta e penna e scritto al presidente della Regione Eugenio Giani e all’assessore alla Salute Simone Bezzini per lamentare carenze di organico e difficoltà organizzative minacciando dimissioni di massa, questa volta sono gli infermieri a lanciare il loro grido di allarme.

“Il presidente Giani e l’assessore Bezzini - spiega il coordinatore regionale Giampaolo Giannoni - conoscono bene le difficoltà affrontate ogni giorno dal personale infermieristico che lavora nei reparti di pronto soccorso degli ospedali toscani. Abbiamo notato che, dopo la lettera aperta dei medici, la Regione ha deciso di correre ai ripari. Non possiamo che essere contenti, perché le misure prese confermano la presa di coscienza che quello in pronto soccorso vada considerato come lavoro usurante. A questo punto è bene che la Regione sappia che se per ottenere qualcosa bisogna minacciare le dimissioni in massa, anche gli infermieri toscani sono pronti a intraprendere questa strada. E sono molti quelli che negli ultimi mesi l’hanno fatto, esasperati dalle condizioni di lavoro e di vita”.

Poi Giannoni conclude: “Chiediamo un incontro urgente alla Regione per definire in modo organico le criticità che vediamo ogni giorno non solo nei pronto soccorso della Toscana ma in quasi tutti i reparti e i servizi, compresi quelli territoriali, i cui modelli assistenziali non potranno decollare senza un piano di assunzioni dedicato. Per questo chiediamo un nuovo bando per assunzione di infermieri a tempo indeterminato prima dell’estate”.

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