Donne, la versione Betadue del lavoro

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Ottenuta la certificazione della parità di genere

Il certificato è nel cassetto: Betadue ha ottenuto quello sulla parità di genere, istituito dalla legge 162 del 2021. Significa che in questa cooperativa non ci sono differenze tra donne e uomini. Nelle modalità di assunzione, nei salari, negli incarichi, nei ruoli di coordinamento e di direzione. E’ una delle prime cooperative in Italia ad averla ottenuta. E una delle non molte aziende, senza distinzione tra profit e non profit, nel paese.

Lisa Casacci e Giovanna Guarracino sono due coordinatrici di Betadue. La prima, 45 anni, si occupa di servizi, formazione e sicurezza. La seconda, 36 anni, dei settori alimentare e mense. Entrambi gestiscono il lavoro di un centinaio di addetti. Ciascuna.

“La certificazione è importante – commenta Lisa Casacci. In realtà attesta semplicemente quello che è Betadue. Io sono entrata nel 2018 e non ho mai non dico visto ma nemmeno percepito un approccio di genere al lavoro. Qui contano capacità, disponibilità, esperienza. Non abbiamo mai fatto caso se una persona sia uomo o donna. E’ vero che in maggioranza siamo donne ma non ci sono mai stati atteggiamenti negativi da parte degli uomini. Qui non c’è l’”azienda”, una sorta di entità sovrastante. La cooperativa siamo noi. Se c’è un problema ne parliamo e cerchiamo di risolverlo insieme. Non dimentichiamo che siamo una cooperativa che si occupa degli inserimenti lavorativi: molte persone sono fragili e non stanno a discutere se chi lavora con loro o chi le coordina è di un sesso o di un altro. Quello che gli interessa è che siano persone stabili e possano fare affidamento su di loro”.

“La nostra logica – commenta Giovanna Guarracino – è lavorare insieme. Non ho mai registrato disagi o difficoltà che fossero riferibili a problemi di una donna verso un uomo o viceversa. Anche nei rapporti con l’esterno e cioè con stakeholder e clienti, il fatto che siamo donne non appare un elemento determinante. Qualcuno si stupisce che una donna possa avere responsabilità. Sono comunque pochi. Sono di più quelli che manifestano un attimo di perplessità di fronte al fatto che Betadue abbia coordinatori o coordinatrici giovani. La mia impressione è che conti più la differenza di età che di sesso”.

Betadue ha 563 addetti. Il 54% dei soci e il 52% dei dipendenti sono donne. Altre percentuali femminili: il 63% nell’area coordinamento e gestione, il 60% nelle altre due aree: soci, risorse umane e inserimenti lavorativi nonché in quella, amministrazione, controllo e acquisti. Il Presidente è un uomo e 1 su due 2 vice Presidenti è donna. Quasi il 40% del Consiglio d’amministrazione è al femminile.

“La certificazione ottenuta – concludono Casacci e Guarracino – non è un punto di arrivo. Betadue ha oggi formalizzato quello che era già. E’ un paese problematico quello che deve sancire con una certificazione ufficiale ciò che dovrebbe essere realtà ogni giorno. Siamo consapevoli che l’esperienza di Betadue non è la norma nel sistema del lavoro italiano e quindi è importante che esperienze come la nostra vengano conosciute e diffuse. Qui la parità è naturale, altrove deve essere conquistata. Da qui dobbiamo, tutti insieme, ripartire”.

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