Occupazione nell'aretino: calano gli avviamenti al lavoro. Male manifatturiero, alberghi e ristoranti

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I dati degli avviamenti al lavoro in provincia di Arezzo nel primo semestre 2020 e le previsioni occupazionali dell'Indagine Excelsior per settembre

Nel secondo trimestre 2020 il mercato del lavoro dell'aretino ha risentito, ancor più che nel trimestre precedente, dello stop delle attività prodotto dall'emergenza sanitaria. In tutto il Paese si è registrata una forte diminuzione delle ore lavorate quale diretta conseguenza di un'eccezionale caduta dell'attività economica, che si è tradotta in una flessione del Pil nel secondo trimestre pari al 12,8% in termini congiunturali e al 17,7% in termini tendenziali.

"Le ricadute negative registrate a livello nazionale", evidenzia il presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Massimo Guasconi, "sono state rilevanti anche per la provincia di Arezzo e i dati del Sistema Informativo del Lavoro della Regione Toscana ci permettono di quantificarne le conseguenze sul mercato del lavoro provinciale. Partendo dal lato della domanda, nel secondo trimestre gli avviamenti al lavoro si sono praticamente dimezzati rispetto allo scorso anno (-48,7%). Già nel primo trimestre, però, si erano palesate le prime difficoltà che avevano portato ad una diminuzione delle assunzioni dell'11,8%. Il dato complessivo dei primi sei mesi dell'anno mostra quindi una flessione del 28,6%. La sospensione di buona parte delle attività ha frenato le assunzioni sia per quanto riguarda le posizioni lavorative 'stabili' che per quelle flessibili o stagionali. Non tutti i settori sono stati colpiti in egual misura: le diminuzioni più rilevanti si sono verificate nel manifatturiero (-68,8%) e negli alberghi-ristoranti (-60,9%), mentre minori sono state le ricadute per l'agricoltura (-22,5%)".

Avviamenti al lavoro per settore economico - provincia di Arezzo

Avviamenti al lavoro per tipo di contratto - provincia di Arezzo

Avviamenti al lavoro per Cpi - provincia di Arezzo

"Il report trimestrale Excelsior", spiega Marco Randellini, segretario generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, "prevede, per il periodo settembre-novembre 2020, 4.400 entrate programmate. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la contrazione, -14,6%, è meno rilevante del trimestre precedente (-45%). In particolare, nel mese di settembre sono state previste 1.480 assunzioni (contro le quasi 1.790 del settembre 2019). Si tratta per il 29% di assunzioni con contratto a tempo indeterminato (erano il 21% un anno fa), mentre il restante 71% è con contratto a termine. Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 10% del totale (erano il 12% nel 2019). Le entrate previste si concentreranno nel 69% dei casi nelle imprese con meno di 50 dipendenti e nei settori 'altre industrie' (che comprende il settore dell'oreficeria), 'servizi alle persone' e 'commercio'. Per quanto concerne le difficoltà di reperimento, queste riguardano complessivamente il 35% delle assunzioni (in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2019), ma per alcune figure professionali il mismatch diventa molto più importante e supera spesso la metà di quelle previste. Questo vale soprattutto per la ricerca degli operai specializzati nell'edilizia e nella manutenzione degli edifici e degli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche. Per una quota pari al 33% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni e una quota del 9% sarà destinata a personale laureato".

"Anche questo Rapporto Excelsior, come il precedente", prosegue Randellini, "contiene un approfondimento sulla tenuta del tessuto imprenditoriale dopo l'emergenza COVID-19. La rilevazione, compiuta a cavallo tra luglio e agosto, evidenzia come il 35,8% delle imprese aretine abbia un'attività a regimi simili a quelli pre-emergenza. È un dato che ovviamente varia molto a seconda del settore interpellato: più negativo per le industrie tessili e per le imprese del settore turistico, dove solo rispettivamente il 10,7% e il 14,4% hanno avuto un recupero totale delle attività; molto più positivo per le aziende dei servizi informatici, per l'intero settore delle costruzioni e per le industrie meccaniche dove rispettivamente il 61,3%, il 51,6% e il 48,5% hanno ripreso totalmente e in alcuni casi aumentato la propria attività. L'incertezza sulla ripresa economica continuerà comunque per tutto il 2020: il 71% delle imprese del nostro territorio prevedono infatti una ripresa complessiva dell'economia italiana solo nel primo semestre 2021. Un'incertezza che è sicuramente alimentata, in un territorio ad alta vocazione all'export come quello aretino, dalla debolezza della domanda proveniente dai mercati internazionali che penalizza negativamente anche le prospettive occupazionali".

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