Polizia Locale, i sindacati: "Ulteriore impegno su sicurezza stradale, basta spremere!"

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"Abbiamo già dato. Servono risorse economiche e una completa revisione della normativa". Lo fanno sapere le sigle CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, DiCCAP-SULPM in una nota.

"Il 9 gennaio 2020 è stato siglato un 'accordo quadro' tra il Ministero dell'Interno e l'ANCI sui servizi di Polizia Stradale e sulla viabilità urbana. L'accordo ripercorre quanto già stabilito con Direttiva del Ministero dell'Interno 15.8.2017, predisposta dall'ex ministro Minniti, con specifico riferimento alla Polizia Stradale, e i precedenti Decreti Sicurezza.

Purtroppo, dalla lettura del documento si evidenziano numerosi aspetti che contrastano con l'attuale organizzazione e dotazione dei vari servizi di Polizia Locale degli enti territoriali del nostro Paese. Dobbiamo altresì constatare che nel testo citato si fa riferimento ad un sempre nuovo e crescente impegno per la Polizie Locale, a fronte di una totale disattenzione sulle annose problematiche che la stessa sta affrontando da decenni e che non trovano a livello legislativo nazionale una definitiva soluzione.

Infatti, da tempo ribadiamo in tutte le sedi istituzionali la necessità di una rivisitazione della Legge Quadro della Polizia Locale del lontano 1986, per una definizione delle funzioni e, soprattutto, per avere finalmente una giusta e doverosa equiparazione degli istituti previdenziali ed assistenziali, al pari delle altre forze di polizia ad ordinamento statale. Purtroppo, la maggiore difficoltà che le Polizie Locali italiane stanno affrontando è rappresentata proprio dalla grave carenza di risorse umane, aumentata sensibilmente con la quota 100, senza che sia stata compensata da sufficienti assunzioni, risorse finanziarie e risorse strumentali, necessarie per garantire la massima sicurezza di agenti e ufficiali, soprattutto per il loro impiego nelle ore notturne, proprio come prevede la direttiva e l'accordo sottoscritto il 9 gennaio.

Oltre tutto, l'assegnazione della funzione prioritaria di Polizia Stradale alla Polizia Locale contrasta con le attuali norme del Codice della Strada e soprattutto con quanto accade principalmente nelle città capoluogo di provincia e nelle altre città di medie e grandi dimensioni dove, nella prassi quotidiana, la Polizia Locale si sta sempre più sostituendo nelle funzioni che fino a qualche anno fa erano di principale pertinenza delle forze dell'ordine ad ordinamento statale. Tuttavia, nonostante le nostre continue sollecitazioni, permangono le gravi limitazioni che la politica continua a dettare nei confronti degli enti locali, sia in tema di assunzioni - dato che non si riesce a sostituire il personale andato in quiescenza -, che nei fondi del salario accessorio che continuano ad essere bloccati anche per gli enti più virtuosi. È facilmente intuibile che un impiego della Polizia locale sulle 24 ore comporterebbe un depauperamento sostanziale delle risorse dei fondi del salario accessorio, soprattutto a scapito degli altri dipendenti, dato che il fondo è unico per tutti i lavoratori dell'ente di appartenenza. Addirittura, non è stato ancora rimosso il limite imposto sull'utilizzo delle risorse derivanti dai proventi contravvenzionali di cui agli artt. 142 e 208 del Codice della Strada, che permetterebbe la possibilità di prevedere adeguati progetti per la sicurezza stradale e la prevenzione della incidentalità; i pareri della Corte dei Conti ne bloccano ancora l'utilizzo in quanto rientranti, inspiegabilmente, nei limiti del salario accessorio.

Alla luce di quanto sopra esposto, riteniamo ormai improcrastinabile una riforma della Legge Quadro del 1986 che delinei il campo di azione e le funzioni della Polizia Locale, l'auspicata equiparazione degli istituti previdenziali e assistenziali alle altre forze di polizia ad ordinamento statale e la cessazione dei limiti assunzionali e del salario accessorio. Da tempo sollecitiamo i vari Governi che si sono succeduti a dare una definitiva nuova veste a un impianto normativo che regola la vita lavorativa delle donne e degli uomini della Polizia Locale a cui ogni giorno vengono chiesti sempre nuovi ed impegnativi compiti, senza il riconoscimento professionale di una categoria divenuta pietra angolare della sicurezza di prossimità delle nostre comunità".

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