A Cortona si mescola cultura. Andrea Laurenzi: "Rifuggire il gigantismo, costruire qualità"

. Inserito in La versione di Bianca

Il Cortona Mix Festival ha appena inaugurato la sua 7^ edizione, frutto del lavoro di squadra fra Comune e Comitato Cortona Cultura Mix Festival (Gruppo Feltrinelli, Orchestra della Toscana, Accademia degli Arditi e Officine della Cultura)

Una fotografia che, di anno in anno, si riempie di volti diversi ma mantiene la stessa composizione: scrittura, cinema, musica e teatro si alternano e combinano insieme nei luoghi simbolo della cittadina etrusca. Dal Centro Sant’Agostino alla Chiesa di San Francesco, da Piazza a Teatro Signorelli, il programma conta 50 eventi spalmati su 5 giorni di kermesse multidisciplinare.

Per gli organizzatori del mix, #leparolesonoimportanti: questo il tema dell’edizione. Un leitmotiv versatile quanto basta per far funzionare quello che Andrea Laurenzi, Responsabile dell’Ufficio Comunicazione del Comune di Cortona e membro del Comitato Cortona Cultura Mix Festival, considera «uno degli ultimi festival veri rimasti in Toscana».

Come è cambiato il Cortona Mix Festival dal 2012 ad oggi?

Purtroppo i cambiamenti sono stati dovuti più che altro a problemi di risorse e alle normative sulla sicurezza, che da un paio di anni hanno profondamente modificato tutte le manifestazioni. Dal punto di vista del progetto, a mio giudizio il festival non è molto cambiato, però ha tante potenzialità da sviluppare. Il concetto di mettere in collegamento le arti sul terreno comune di Cortona è rimasto immutato. Anzi, abbiamo cercato negli anni di creare ulteriori opportunità. Avendo nel nostro DNA il mix, abbiamo la possibilità di giocare molto sulla varietà e sull’eterogeneità del messaggio. È su questo che lavoriamo, sperando sempre di creare provocazioni, dibattiti, riflessioni.

Tra i protagonisti di quest’anno ci sono molti professionisti dell’informazione. In questa edizione il giornalismo ha un rapporto privilegiato con il festival?

Assolutamente sì. Rispetto alle passate edizioni, quest’anno gli autori letterari sono molto più spinti sull’attualità. È stata un’evoluzione abbastanza naturale ed è anche lo specchio dei tempi. Sappiamo che negli ultimi anni l’attualità è diventata impellente, ci sono meno riflessioni sulla letteratura tradizionale ma più urgenza di comprendere come sta cambiando il mondo. Un’esigenza scaturita non solo da noi ma anche dal confronto con le stesse case editrici, che ci hanno presentato i loro nuovi percorsi, fatti per la maggior parte da autori che non sono scrittori tradizionali. Anzi, sono proprio l’opposto: persone che si avvicinano alla scrittura o alle notizie in maniera diversa. Avendo scelto come fil rouge del festival #leparolesonoimportanti, per noi era fondamentale la parola di oggi. Rispetto a ospiti degli anni passati come Daniel Pennac, Erri De Luca o Alessandro Baricco, quest’anno abbiamo Marco Damilano, Sergio Rizzo, i due redattori del blog Lercio.it o Stefano Massini: intellettuali che si occupano prevalentemente di grande attualità.

Visto che le parole contano, quali saranno le parole chiave del Cortona Mix Festival 2018?

Non si può dire che ci sia una parola chiave. Sicuramente vorremmo che la parola venga considerata per il suo valore: dobbiamo darle il giusto peso e non semplicemente lanciarla sul web per screditare qualcuno o fare polemica. Bisogna conoscere, capire e parlare.

Insieme al Cortona On The Move questo festival è uno degli appuntamenti più importanti nell’estate della provincia. Cortona ha intenzione di fare il tris in futuro?

Sicuramente Cortona è stata capace di dar vita e sostenere alcune manifestazioni che iniziano ad avere un certo peso. Siamo un festival che parla, ragiona, ha appuntamenti quotidiani durante tutta la giornata. Secondo me il segreto di queste manifestazioni, oltre alla qualità degli artisti e dell’organizzazione, è la capacità di reggere negli anni. Perché la serialità premia. Noi siamo arrivati alla settima edizione e siamo ancora giovanissimi, ma l’importante è che il brand si sia rafforzato sia a Cortona che fuori. Dobbiamo anche dare l’esempio alle altre città: non si devono continuamente rimettere in discussione i progetti, ma migliorarli. Anche con il cambio di amministrazione, Cortona è riuscita a credere in progetti partiti 10, 15 anni fa o anche più, anche se, certo, necessitano di aggiustamenti. Bisogna  dare delle certezze al territorio e agli operatori, costruendo luoghi o occasioni in cui la città si possa ritrovare. Rifuggire anche un po’ dal gigantismo dei grandi eventi (che non siamo in grado di reggere) e costruire proposte di estrema qualità, grande profondità ma anche appetibili a tutti. In futuro non so se sia il caso di creare nuove opportunità, piuttosto che potenziare e ramificare quello che già esiste, che è già tantissimo.

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.