Arnaldo Rossi: "I vini una volta giudicati normali, da tutti i giorni, oggi sono diventati vini per fighetti"

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Un bacaro veneziano dentro un ristorante toscano. Per venerdì 14 giugno la Taverna Pane e Vino di Cortona ha scelto la Serenissima come ultima meta del viaggio di Osti vini e posti, la serie di cene-evento incentrata sull’enogastronomia di altre regioni italiane.

«L’idea è quella di portare qui l’atmosfera delle trattorie popolari tipiche di Venezia, i bacari» spiega Arnaldo Rossi, gestore del locale e mente dell’iniziativa. «Sono osterie dove di solito si beve un’onbre de vin, un bicchierino da gustare insieme ai cichéti, cioè piccoli assaggi di cibo, spuntini di pesce ma anche altro».

Rossi, produttore di vini naturali oltre che ristoratore, precisa che in questo caso c’è un presupposto importante da considerare: «I veneti bevono molto. Si tratta di cose semplici, leggere, a volte frizzanti e fresche da affiancare alle pietanze locali, come i risotti e il baccalà. Parliamo di una città di mare, che risente tanto dell’influenza dell’Oriente e dei suoi prodotti. Il vino è concepito a mo’ di accompagnamento alla cucina, occupa un ruolo di secondo piano».

Stavolta ospite e voce narrante della serata sarà Andrea Lorenzon, giovane titolare del ristorante CoVino di Venezia e figlio di uno dei pionieri italiani nel settore dei vini naturali. «La sfida di questo appuntamento consiste nel presentare piatti tradizionali attualizzandoli», commenta Rossi, che lancia uno spunto di riflessione critica ai colleghi osti. «Sono contrario al fatto che i vini una volta giudicati normali, da tutti i giorni, oggi diventino vini “per fighetti”. Vorrei che ci fosse il rispetto di presentarli come vini fatti bene, genuini, schietti. Senza “menarsela troppo”, direbbero i veneti. Secondo me sta alle nuove generazioni riconoscere loro il giusto valore: se l’onbra de vin richiede un vino semplice, bisogna trattarlo così sia per prezzo che per prestigio, senza elevarlo a un prodotto hipster e alla moda».

Proprio per alleggerire i toni sul fronte dei calici venerdì la Taverna Pane e Vino coinvolge anche il pub Il Granaio, con cui condivide spalla a spalla l’affaccio su Piazza Signorelli. «Venezia si contende con Padova il titolo di capitale dello spritz. La rivisitazione di questo cocktail che ci prepareranno i nostri vicini servirà per accompagnare i cichéti» specifica il padrone di casa. «Ci saranno poi dei vini naturali, buoni e originali. L’attenzione però va concentrata sul menù, tradizionale ma rivisitato con un tocco di creatività. Accoglieremo i clienti in un’osteria evoluta, che ben rappresenta da una parte il passato e dall’altra la voglia dei nuovi ristoratori di guardare avanti».

Tags: Cortona Pane e vino

Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.