Lino Musella: "Porto in scena Fabre, i ricordi, le autocritiche, i desideri, la presunzione" Ar24Tv

. Inserito in La versione di Bianca

Com’è la giornata tipo di un artista? The Night Writer – Giornale notturno, in scena al Teatro Petrarca di Arezzo, racconta la vita e il pensiero di Jan Fabre. Ho intervistato Lino Musella, che indossa i panni della superstar belga 

Si chiude con questo titolo il cartellone della rassegna Teatri di Confine. Ad aprile l’incontro tra città e avanguardie teatrali si sposterà al Teatro Pietro Aretino, con i tre appuntamenti di Z Generation meets Theatre.

Scultore e performer noto anche per le sue opere d’arte realizzate con la biro, oltre che coreografo, regista e autore teatrale. Con questo spettacolo Fabre srotolerà davanti al pubblico la sua autobiografia, in parte tratta da pagine di suoi diari personali realmente esistenti. Copione, scene e regia infatti sono firmati dall’artista di fama internazionale.

Per quanto riguarda la recitazione, tocca questo martedì 26 marzo invece a Lino Musella indossare i panni della superstar belga. Classe 1980, fra i personaggi della popolarissima serie tv Gomorra, sarà lui il cicerone di Arezzo24 dentro le cronache interiori di Jan Fabre.

Bianca: Com’è stato entrare in sintonia con una personalità così originale come Jan Fabre?

Lino Musella: Da una parte c’è l’adesione, perché chiaramente riporti ciò che è lui. Dall’altra, il distacco teatrale sicuramente aiuta. Un personaggio del genere è complesso e grande come l’Amleto. I diari raccontano una parte intima dell’artista in gioventù, molto vicina a me e a molti della mia generazione che tentano con tutte le loro forze di fare arte e teatro. C’è qualcosa che mi ha toccato nel profondo e che credo toccherà anche il pubblico. Lo spettacolo è carico di tenerezza, un po’ come Jan Fabre. Per esempio, lui dice di voler rifiutare la famiglia, ma nei fatti dimostra un altro sentimento verso i suoi. Ha chiamato la sua compagnia con il nome della madre. Le sculture che ha realizzato dopo la scomparsa dei genitori o l’opera che ha dedicato a suo fratello morto sono assolutamente sentimentali.

Bianca: Cosa rappresenta la notte per questo artista? Pensa che un diario notturno  sia più sincero di uno scritto alla luce del sole?

Lino Musella: Credo che tra le sue pagine ci siano delle zone più solari, quelle che riguardano il confronto pratico con il suo lavoro, il racconto di cosa fa e cosa progetta per il futuro, cosa è andato a vedere. Penso che la notte ti metta più in relazione con la tua condizione di solitudine: ti confronti con te stesso e riesci a dirti un sacco di cose.

Bianca: Nel tempo Jan Fabre ha attirato su di sé critiche anche molto dure. Che provocazioni deve aspettarsi il pubblico da questo spettacolo?

Lino Musella: Non credo ce ne saranno, perché in The Night Writer, Fabre si espone con tutta la sua vita: i ricordi con la famiglia, le autocritiche, i desideri, la presunzione giovanile. In questo caso se c’è qualcosa di disturbante è perché l’intento dell’autore è quello di far arrivare emotività.

Bianca: Chi è Jan Fabre? Secondo lei qual è la sua opera che più parla di lui?

Lino Musella: Sicuramente questo spettacolo: nella sua semplicità, penso che sia abbastanza eccezionale tra i lavori di Jan Fabre. Siamo abituati a seguirlo o come artista visivo o come regista visionario in teatro. Non fa come alcuni, che citano l’arte contemporanea. Lui modella le sue visioni come se fossero dei quadri, delle sculture. In questo caso invece si tratta di un’autobiografia, un suo specchio. Qualsiasi uomo è in parte un’opera d’arte. Conoscendolo mi sono fatto l’idea di una persona pura, con un’energia incredibile e un’immaginazione libera. La stessa impressione che ho avuto leggendo i materiali. Lavorare con Jan Fabre è un’esperienza forte, una tendenza che lui ha nel rapporto con il performer per esaltarlo in scena.

Photo Credits: Gianluca Di Ioia

Tags: TeatroPetrarca Lino Musella

Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.