Store The Future: artisti, memoria e diritti civili per l’Europa del Terzo Millennio Ar24Tv

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Esiste una figura professionale che sappia mettere in collegamento il patrimonio culturale conservato negli archivi (soprattutto documenti autobiografici) e gli artisti, le produzioni del mondo dello spettacolo, che cercano di dare nuova vita a queste storie?

Proprio per questo nasce “Store The Future – Artisti, memoria e diritti civili per l’Europa del Terzo Millennio”. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, ha un duplice obiettivo. Da un lato, contribuire a formare una figura professionale che possa rispondere a tale domanda e, dall’altro, realizzare uno spettacolo teatrale proprio a partire dal materiale documentario conservato negli archivi europei. Ne parliamo con Massimiliano Bruni, project manager dell'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano

Capofila di Store the Future è l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, che dal 1984 custodisce e valorizza documenti autobiografici (diari, autobiografie, epistolari, ecc.), una raccolta di vite comuni, quasi 8.000, che rappresentano la memoria viva dell’Italia dall’Unità ad oggi. All’interno delle attività di ricerca del progetto sono coinvolti anche l’Arquivo dos Diários di Lisbona (Portogallo) e l’Archivio di Stato di Pazin (Croazia). Si tratta di tre istituzioni diverse per storia, materiali conservati e modalità di ricerca, ma unite nella volontà di valorizzare e trasmettere il patrimonio posseduto ad ampie fasce di pubblico, in particolare alle future generazioni. Ne parliamo con Massimiliano Bruni, project manager dell'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano 

Tra i vari step che hanno già portato i partner del progetto ad incontrarsi in Croazia, Italia e Portogallo, c’è anche quello che ha luogo in questi giorni presso il Teatro Stabile di Anghiari, coordinato da Andrea Merendelli, Direttore Artistico del progetto. Si tratta di una Residenza Artistica in cui ricercatori, attori, musicisti, registi e critici teatrali hanno modo di conoscersi e di avviare la stesura del copione dello spettacolo che avrà come tema il ’68, temperie culturale e sociale, a partire dalla ricerca effettuata nei tre archivi. Il Teatro Stabile di Anghiari e l’Associazione culturale francese Bandalena collaboreranno insieme a professionisti del mondo dello spettacolo nella sperimentazione di nuovi metodi per narrare storie individuali e di comunità attraverso i linguaggi del teatro e della musica.

Il partenariato di Store the Future si completa con una sesta organizzazione, OpenCom, cooperativa sociale con sede ad Arezzo, attiva a livello europeo in progetti di comunicazione sociale, formazione e ITC. OpenCom, esperta nella metodologia ECVET, si occuperà di costruire il profilo di competenze, conoscenze e abilità specifiche della nuova figura professionale proposta, l’Esperto in ricerca archivistica finalizzata alla produzione artistica. OpenCom si occuperà anche di curare tutta la parte della comunicazione del progetto.

In “Store the Future” la dimensione europea garantisce l’eterogeneità necessaria per attivare forme collaborative complesse. La contaminazione di culture, esperienze, competenze e aspettative significativamente differenti definisce infatti un nuovo campo di dialogo, mediazione e reciproco arricchimento. Il progetto mette perciò in gioco le organizzazioni aderenti all’interno di questo campo. La proiezione delle singole esperienze in un futuro condiviso caratterizzato da interfacce avanzate e flessibili. Interfacce che permettano un continuo flusso bidirezionale di valore culturale tra patrimonio e settori creativi. Tra memoria e future generazioni.

Store the Future: come nasce e si sviluppa il progetto

Le memorie e i documenti conservati negli archivi europei possono costituire una straordinaria fonte di ispirazione per la creazione di prodotti artistici originali, così come i linguaggi dell’arte hanno enormi potenziali in termini di diffusione della memoria verso ampie fasce di pubblico e, in particolare, verso le nuove generazioni.

“Store the Future” nasce dall’analisi di queste considerazioni. È un progetto che vuole indagare e sistematizzare il rapporto tra conservazione/valorizzazione del patrimonio esistente e creazione artistica. Lo fa proponendo un nuovo profilo professionale, l’Esperto in ricerca archivistica finalizzata alla produzione artistica. Una figura che abbia le competenze per fare ricerca in archivi che custodiscono materiali eterogenei, che sappia comprendere le richieste che provengono dal mondo artistico e che sappia fornire al regista, al drammaturgo, allo sceneggiatore materiali utili allo sviluppo di un soggetto originale.

La prima fase operativa si è svolta in occasione dell’incontro del Comitato Scientifico a Pazin (Croazia) dal 4 al 6 settembre 2018. In questa sede è stato condiviso e definito il campo tematico del progetto: il ’68, come fenomeno culturale e sociale, momento di frattura degli equilibri, dei linguaggi, delle gerarchie, elemento di cambiamento attivo per i giovani. Ma anche il ’68 visto da un’ottica europea ed in senso più ampio, come movimento di rivendicazione dei diritti individuali e collettivi.

Questo tema è stato analizzato nei mesi scorsi con approccio scientifico, proprio del mondo archivistico, dal gruppo di ricerca transnazionale del progetto. L’esito sarà presentato e messo a disposizione dei professionisti impegnati nella produzione artistica durante la prima delle due residenze creative previste, che si tiene dal 3 all’8 dicembre 2018 ad Anghiari. L’obiettivo è quello di farne materia prima funzionale alla creazione di uno spettacolo multi-linguaggio per narrare il ’68 attraverso la visione, le emozioni, le aspettative dei giovani europei di 50 anni fa. Lo spettacolo sarà presentato in 4 eventi distribuiti in 3 differenti paesi europei (Italia, Francia e Portogallo).

Tags: EF-B Store the future OpenCom

Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.