Arezzo e fotografia, dove ognuno racconta il mondo per come lo vede Ar24Tv

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Callitipia, foro stenopeico, stampa fine art. Parole che, disseminate all’interno del programma di Arezzo e Fotografia 2018, suonano come un linguaggio in codice o un invito enigmatico

La biennale internazionale che il 30 novembre ha inaugurato la sua ottava edizione, ha l’obiettivo di celebrare l’arte fotografica attraverso alcuni campioni indiscussi dello scatto, 30 artisti internazionali esposti in 10 location della città. Per tre weekend di fila, le fotografie di professionisti di fama mondiale saranno mostrate accanto a quelle di alcuni membri dell’Associazione Fotografica Imago, che ha organizzato l’evento. Foto non solo da ammirare, perché oltre alle mostre l’agenda prevede incontri con gli autori e workshop mirati.

Insomma, Arezzo e Fotografia propone un percorso che va al di là del puro piacere estetico. Fanny Raspini, direttore artistico della manifestazione, sottolinea proprio questo aspetto quando invita a leggere Arezzo e Fotografia anche come un «modo per cominciare un’alfabetizzazione visiva in un mondo dominato dalle immagini».

La città è vestita “a fotografia”, ma con il Natale in arrivo Arezzo è piena di eventi. Su cosa puntate per far spiccare la biennale?

Fanny Raspini: Sicuramente sulla qualità che proponiamo, sia per quanto riguarda le sedi espositive che gli artisti chiamati, il tipo di esposizione e le installazioni utilizzate. Oltretutto l’ingresso è gratuito.

Bianca: L’idea di una mostra diffusa ricorda il Cortona On The Move.

Fanny Raspini: In realtà Arezzo e Fotografia è nato prima del Cortona On The Move e prende ispirazione da Arles, dove dagli anni ‘70 si ripete Les Rencontres de la photographie, un festival internazionale in cui tutti i vari artisti si incontrano e espongono. Quasi 10 anni fa abbiamo portato ad Arezzo quest’idea. Arezzo e Fotografia e il Cortona On The Move sono un po’ due mondi differenti, sia per il tipo di spesa che per il tipo di fotografie, quella del Cortona On The Move ha un taglio più reportagistico.

Bianca: Di cosa parlano i lavori esposti quest’anno?

Fanny Raspini: C’è un po’ di tutto! Arezzo e Fotografia vuol essere un luogo di incontro sia tra appassionati di fotografia che acclamati artisti internazionali. Abbiamo volutamente deciso di non dare un tema alla manifestazione in modo che ognuno si sentisse libero di dare sfogo a modalità espressive, culture, tecniche e stili personali che possono sempre arricchire chi le guarda. Ognuno racconta il mondo per come lo vede. Sicuramente tra le mostre più importanti c’è quella di Alex Majoli, presidente dell’agenzia Magnum, che ha regalato ad Arezzo e Fotografia un editing creato apposta per noi, una retrospettiva di tutta la sua carriera. Insieme a questa estremamente interessante è la mostra di Fulvio Bugani, un ambassador internazionale di Leica che ha portato avanti tutto un lavoro sull’anima di Cuba.

Bianca: I workshop si collegano alla vocazione all’insegnamento della vostra associazione. Che valore ha un corso di fotografia all’epoca degli iPhone e della postproduzione sempre più accessibile?

Fanny Raspini: È vero, chiunque può fare foto e personalmente non ritengo che il mezzo che si usa sia una cosa importante. Però bisogna avere qualcosa da raccontare e i corsi aiutano anche a migliorarsi in questo.

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.