Andrea Scanzi e Filippo Graziani accendono "Fuochi sulla collina": Ivan narrato e cantato

. Inserito in La versione di Bianca

Il giornalista aretino Andrea Scanzi, tra mille impegni, mi regala un po' del suo tempo: con lui voglio parlare di musica, una delle sue grandi passioni. In particolare, mi guida alla conoscenza di Ivan Graziani. Una scoperta, non solo musicale

Ivan Graziani se n’è andato quasi 22 anni fa. Chi è rimasto però non lo dimentica: questa sera alle 21 saranno proprio la sua personalità e la sua musica a riempire il Teatro Verdi di Monte San Savino con “Fuochi sulla collina”.

L’idea di un incontro-spettacolo dedicato al primo rocker-cantautore italiano nasce dall’amicizia e dalla collaborazione tra il giornalista Andrea Scanzi e Filippo Graziani, figlio di Ivan e musicista come lui. Il primo sarà la voce narrante, mentre al secondo è affidato l’aspetto musicale della serata in ricordo dell’artista abruzzese. Una carriera, quella di Ivan Graziani, stroncata dalla malattia ma che ha prodotto una discografia densissima fatta di sonorità e temi disparati. Tutto sommato un risultato in linea con il talento eclettico di un personaggio – scultore, fumettista, scrittore, chitarrista, autore musicale - che nemmeno a tanti anni di distanza si riesce a etichettare. Un evento culturale in più sensi e che vira anche verso la solidarietà, vista la destinazione dell’incasso alla comunità di Amatrice.

Come faranno i due protagonisti di “Fuochi sulla collina” a condensare tutto questo e molto altro in un’ora e mezza di spettacolo, è da vedere. La compagnia di Andrea Scanzi aiuta a ingannare l’attesa.

Bianca: Chi avrebbe perso la musica italiana se Ivan Graziani non avesse scoperto la chitarra?

Andrea Scanzi: Un rivoluzionario, un ribelle, un cane sciolto che ha sempre combattuto per avere la libertà totale e anche per questo spesso si è scontrato con i discografici. Senza Ivan Graziani la musica italiana avrebbe perso colui che per primo, alla fine degli anni ’70, ha tenuto insieme il cantautorato e il rock, che prima di lui sembravano due mondi paralleli che non dovessero mai incontrarsi. Ivan Graziani li ha tenuti insieme e quindi l’apporto che ha dato alla musica italiana è straordinario.

Bianca: Quali canzoni pescherebbe dalla discografia di Graziani per disegnare il suo personale ritratto di questo artista?

Andrea Scanzi: Quelle che facciamo sentire in “Fuochi sulla collina” interpretate magistralmente dal figlio Filippo, mio caro amico. Credo che siano irrinunciabili Fuoco sulla collina, che è una delle canzoni più belle nella storia della musica italiana, testo e musica straordinari, e sicuramente Pigro, perché sono 2 minuti e mezzo semplicemente perfetti radiofonicamente. Poi recupererei Monnalisa, perché racconta una storia folle ma vera con un riff di chitarra davvero bellissimo, e almeno Lugano addio come una delle tante canzoni nelle quali Ivan ha saputo raccontare l’universo femminile. Ci sono tante donne mirabili nel suo canzoniere e la Marta di Lugano addio è davvero bella, forse la mia preferita insieme a Paolina, un altro brano che sicuramente farei sentire per far capire quanto sia stato grande Ivan Graziani. Te ne dico altre 2. Motocross, perché in questa canzone la chitarra di Ivan Graziani ha proprio il suono della moto da cross: anche per questo lo amo, è uno che ha sempre dato grande importanza non solo alle parole ma anche alla musica, a differenza di tanti cantautori. Infine Olanda, che non è la più famosa, non la facciamo in “Fuochi sulla collina”, ma che non posso non citare perché l’assolo finale è meravigliosamente evocativo: chi ascolta la canzone soffre come soffre il protagonista. Il chitarrista Ivan era veramente un fenomeno.

Bianca: Un talento che non si è espresso solo nella musica. Cosa pensa di Graziani disegnatore e scrittore?

Andrea Scanzi: Penso quello che lui stesso ha detto di questa sua carriera parallela. Ivan Graziani amava disegnare - e lo faceva benissimo - perché si sentiva veramente libero solo quando disegnava. Lui ha detto che invidiava i disegnatori, i fumettisti, i pittori perché coloro che disegnano sono pienamente liberi, mentre i musicisti e i chitarristi come lui dovevano sempre avere a che fare con brutte persone che venivano pagate per tarpare le ali agli artisti, cioè i discografici. Per questo motivo da giovane sognava di essere un disegnatore, non un chitarrista. Tra l’altro qualche settimana fa è uscito un catalogo molto bello di sue opere pittoriche, disegni, fumetti, se non sbaglio per il comune di Pescara. Io ne ho curato la prefazione e vi garantisco che anche l’Ivan Graziani disegnatore è straordinario. Come scrittore è ancora sottovalutato. Vi prego di rileggere con attenzione soprattutto alcuni suoi testi, per esempio Fango o Fuoco sulla collina, ma anche tante altre. Amava molto Gabriele D’Annunzio, il suo scrittore preferito. Quella di Ivan Graziani è una scrittura semplicissima ma anche molto cinematografica, tu vedevi esattamente quello che descriveva, le sue canzoni sono lunghi piani sequenza.

Bianca: C’è qualcosa che lavorare con Filippo Graziani a questo spettacolo le ha fatto cogliere in più sul padre?

Andrea Scanzi: Lavorando con Filippo Graziani innanzitutto mi diverto da morire. Ho scoperto una meravigliosa famiglia, tanto Filippo quanto la moglie di Ivan Anna, che sarà presente a Monte San Savino. È fantastico anche il cognato di Ivan, Gigi Bischi, che è anche il regista del nostro spettacolo. Attraverso Filippo e Anna Graziani ho scoperto tanti aneddoti (nello spettacolo ne racconto soltanto alcuni) da cui ho avuto la conferma che Ivan era anche una bellissima persona. Tra lui e Filippo ci sono tante cose in comune. Il talento, la voce, il godersi la vita, l’amore per le donne; l’essere molto sinceri, anche un po’ spigolosi, l’amare poco la televisione, il jet set e le cose frivole. Anche in questo Ivan e Filippo si somigliano e chiaramente, conoscendolo da 8 anni e lavorandoci da 3-4 adesso so queste cose molto più di prima.

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.