La Senatrice/Assessore Nisini e quel fastidioso senso di autosufficienza. Sbeffeggia alleati o avversari?

. Inserito in L'ortica che punge

Va beh che siamo in periodo di campionati del mondo e vincere una partita è fondamentale, tanto più se contro quella nazionale non hai mai vinto. 
Passi il fatto di esultare dopo una goleada come quella segnata dal centro destra in Toscana, o dopo una rete all'ultimo istante che vale la qualificazione (vedasi Germania - Svezia al 95esimo minuto), come avvenuto a Siena

Quello che rischia di diventare invece un clamoroso autogol è il dileggio, si tratti di avversari o alleati.
Tanto che, rimanendo in ambito mondiali russi, gli svedesi sconfitti si sono alzati dalla panchina per contestare i gestacci dei tedeschi (Bierhoff pare abbia fatto il gesto ell'ombrello) alla rete di Kroos.
Una Senatrice della Repubblica nei giorni pari, assessore al Comune di Arezzo in quelli dispari,  dovrebbe essere consapevole dell'importanza di fare squadra (credete forse che CR7 possa vincere i mondiali da solo?), che l'eccesso di esultanza verso gli avversari non è sinonimo di sportività e anche che la propria pagina sociale è letta da alleati e avversari.

Invece che fa? 
La Sen. Ass. Nisini in data odierna posta, letteralmente: "Tutti i fenomeni sono stranamente silenziosi... il grande vincitore di questa tornata elettorale si chiama Lega".
E dagli di punti esclamativi, ben cinque.
Analizziamo con attenzione la frase esultante: "Tutti i fenomeni" chi sarebbero? Alleati? Avversari?
"Stranamente silenziosi" nel senso di non esultanti, o nel senso di tacitati dopo la sconfitta?
Il resto del periodo, "il grande vincitore di questa tornata elettorale si chiama Lega", non lascia spazio a dubbi: siamo solo noi, come ebbe a cantare il grande Vasco Rossi, ma qui il senso è di straripante onnipotenza e autosufficienza.
Noi siamo noi e voi non contate un c...., pare insomma voler dire, dimentica del fatto che l'ultimo politico che in Italia si atteggiava in tal senso, ora è in giro per il mondo a tenere conferenze.

In italiano, poi, la vittoria e la sconfitta sono profondamente legate: l’una è il riflesso dell’altra: “vinto” è il participio passato del verbo “vincere”, due rami dello stesso albero”. In Italia, vittoria e sconfitta si succedono e spesso si confondono: vincendo si ha una posizione di supremazia da mitigare con la discrezione, gli inglesi lo definirebbero "low profile".
Perdendo si ha la carica per rialzarsi per nuovi traguardi e nuovi orizzonti.
Quando un politico dice che ha vinto, ha solitamente perso, la vittoria è spesso di Pirro e non ha nessuna utilità.
Meglio saper perdere con dignità, insomma.

Gli alleati poi?
A detta della leghista non servono. O perlomeno non servono più.
Tutto legittimo, per carità, ma che ne pensano i "compagni" di viaggio FdI e Fi?
La metamorfosi da Lega Nord a "Lega Tutto" sa molto di opa sul centro destra, che sembra aver perso il suo spirito "moderato", ma siamo sicuri che sia davvero così?
Che la Lega sia l'azionista di maggioranza è nei fatti, attualmente, ma è altrettanto evidente che da sola non può rappresentare tutto e tutti. 
La senatrice/assessora avrebbe potuto ossequiare gli antagonisti, ma soprattutto ringraziare leghisti e alleati per la conquista della Toscana e invece no.
Autosufficienza sarà la parola d'ordine di Pontida domenica prossima?
Altri cantavano, in tempi lontani "Bisogna saper perdere", stavolta varrebbe "Bisogna saper vincere".

Tags: Tiziana Nisini L'Ortica

Redazione L'Ortica

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L’Ortica, un tentativo di far riflettere e sorridere ironizzando non solo sugli aspetti meno nobili dei politici di turno, ma anche sulla quotidianità aretina e di ciascuno di noi. L’Ortica è una testata di Arezzo, ad ampio respiro nazionale.