La gestione degli enti locali di Arezzo in epoca fascista, conferenza della Società Storica

Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze, che ha avuto un notevole successo di pubblico, si è proposto di mettere a fuoco le drammatiche vicende che nell’arco di una dozzina di anni portarono il Fascismo a prendere il potere, con la violenza e con la connivenza delle istituzioni e dei cosiddetti “poteri forti”, e ad assumere il controllo degli enti locali nel territorio aretino.
Ad Arezzo la gestione degli enti locali dopo la “marcia su Roma” non fu semplice: la conflittualità interna alla città si rivelò difficilmente controllabile anche per un sistema totalitario e portò a scontri, persino armati, paralizzando le amministrazioni locali e intralciando l’operato del PNF. Lo stesso Mussolini, che pur frequentava l’alto Casentino, non volle visitare la città, né partecipare ad inaugurazioni o cerimonie, “schifato” dal comportamento dei gerarchi locali. In Comune, sia il sindaco Fiumicello Fiumicelli che il pro-sindaco Carlo Bruni Rossi, succedutogli, furono costretti a dare le dimissioni, facendo arrivare un commissario prefettizio, nonostante fosse fascista la totalità dei consiglieri comunali. Questa fase si concluse all’inizio del 1927, quando l’arrivo a Palazzo dei Priori del colonello Guido Guidotti Mori, primo podestà di Arezzo che sostituì sindaco, giunta e consiglio comunale, dette attuazione alla riforma degli enti locali fortemente voluta dal fascismo. Nel periodo vennero lentamente applicate le linee guida diramate dal governo centrale: revisione urbanistica, anche in risposta all’incremento della popolazione; culto della personalità del duce e della romanità; tributo agli eroi della Grande guerra e martirologio fascista; corporativismo, giovanilismo, elogio della violenza e della preparazione militare.
Laureato in Scienze politiche a Firenze e dottore di ricerca in Scienze giuridiche, storiche e sociali all’Università di Siena, presso la quale ha lavorato, Alessandro Garofoli si occupa della Storia politico-sociale dall’Unità d’Italia in avanti, con metodologia multidisciplinare e critica storica. È autore di oltre 200 pubblicazioni, fra le quali alcune monografie, e svolge attività d’insegnamento e di divulgazione storica. Nel 1997 fece parte del gruppo di promotori della Società storica aretina, della quale fu poi socio fondatore ed è oggi membro del consiglio direttivo. Fa inoltre parte nel comitato editoriale della rivista “Notizie di Storia”. Aderisce a numerose associazioni culturali e scientifiche, nazionali e internazionali, ed ha ricevuto premi nazionali e internazionali per la narrativa e la saggistica.
La conferenza è, come di consueto, ad ingresso libero e gratuito.
Nelle foto. 1) Il dottor Fiumicello Fiumicelli, nel 1923 primo sindaco fascista di Arezzo. 2) Il relatore Alessandro Garofoli.