Fermate quel soprano come New York e Berlino, lettera al comune

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Le ragioni della richiesta contenute in un documento in cui si chiede di annullare l'appuntamento aretino della soprano il prossimo 7 febbraio: "Ha avuto premi da Putin, non si è mai dissociata dall'invasione russa in Ucraina". Ghinelli: "E' cultura, non guerra".

La decisione di confermare l'esibizione di Anna Netrebko, nonostante la ferma contrarietà della comunità ucraina di Arezzo, è stata presa all'unanimità dal cda della Fondazione Guido d'Arezzo. E Ghinelli si è già espresso in proposito: "Arezzo con i fatti ha sostenuto e sostiene l'Ucraina. Ma arte e cultura sono indipendenti dalle scelte politiche”. Il sindaco e presidente della Fondazione Guido d'Arezzo Alessandro Ghinelli, ha così commentato la decisione del cda della Fondazione. "Abbiamo condiviso il principio dell'indipendenza dell'arte e della cultura e per questo motivo all'unanimità il cda della Fondazione Guido d'Arezzo ha deciso di confermare il concerto di Anna Netrebko. Non è in discussione il nostro sostegno al popolo ucraino in questa guerra che si sta consumando da quasi un anno, e l'evidenza della nostra scelta è stata confermata dai fatti. Siamo contrari a questa guerra, ma il messaggio dell'arte va oltre. Per Arezzo il concerto di Anna Netrebko rappresenta l'occasione di poter assistere ad uno spettacolo davvero unico e di grande valore. Abbiamo quindi deciso di confermare l'appuntamento pienamente convinti della superiorità del messaggio che la cultura è in grado di comunicare con l'auspicio che proprio la cultura, in questo caso la musica, aiuti a raggiungere la necessaria pacificazione. Un messaggio che il concerto, in programma il 7 febbraio al Teatro Petrarca, darà chiaro nell'interpretazione da parte della soprano di un brano composto da un musicista russo su testo di un poeta ucraino".

La riunione straordinaria si è resa necessaria a seguito delle ripetute richieste da parte di una delegazione della comunità ucraina residente in Toscana di cancellare l'esibizione dell'artista, ritenuta una sostenitrice del governo russo, affermazione dalla quale la Netrebko ha preso le distanze. Data la particolarità della situazione e l'attenzione mediatica creatasi intorno alla vicenda, la stessa Fondazione ha pertanto ritenuto necessario un confronto interno che ha confermato l'appuntamento in programma il 7 febbraio al Teatro Petrarca.

Ecco le motivazioni di chi chiede l'annullamento dell'esibizione:

"Con la presente chiedo - si legge nella lettera inviata in Comune - sapendo di interpretare il pensiero di tanti altri cittadini italiani, che l’esibizione della cantante Anna Netrebko - ad Arezzo come in altre parti d'Italia – sia annullata, poiché è stata sostenitrice di Vladimir Putin alle elezioni del 2012 e 2018 e non ci sono evidenze esaustive di una sua ferma condanna dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina.

La Netrebko ha ricevuto premi da Putin e gli ha sempre dimostrato fedeltà e ammirazione. Fatto ancor più grave, è stata fotografata con la bandiera della “Novorossiya” insieme al leader separatista Oleg Tsarev, che è sotto sanzioni Usa, e gli ha consegnato un milione di rubli. La Netrebko poi è stata fotografata, nel 2010, mentre indossava una maglietta "To Berlin" con un nastro nero e arancione, simbolo del militarismo e dell'aggressività russi, e “simbolo di odio” in alcuni Paesi dell’Est. Qui non si tratta di Cultura o Arte, ma di sostenere a gran voce e con i fatti che chi sostiene l'imperialismo, l'aggressione di uno Stato sovrano e gli orrendi crimini di guerra perpetrati, non può continuare a esibirsi in un Paese che ripudia tali turpi azioni. Perché la signora non si è schierata per tempo e apertamente contro la guerra d'aggressione in Ucraina, mandando un preciso segnale anche ai suoi connazionali che vegetano sotto una dittatura subdola e oppressiva? Che abbia cittadinanza austriaca non è rilevante, anzi peggiora la situazione, perché ella non ricadrebbe sotto la giurisdizione russa che condanna chi fa affermazioni contrarie al regime. Non risulta infatti che la signora abbia mai preso le distanze dall’aggressione allo Stato ucraino, ne’ tanto meno abbia mai condannato l’anacronistico imperialismo russo, limitandosi a rilasciare vaghe considerazioni contro la guerra, senza debitamente contestualizzarle, e questo solo dopo che altri teatri nel mondo - primo fra tutti il prestigioso Metropolitan Opera House di New York e poi lo Staatsoper di Berlino - hanno annullato le sue esibizioni. Pertanto una sua eventuale esibizione dovrebbe quanto meno essere preceduta da una pubblica e univoca dichiarazione di condanna della guerra in Ucraina e da un decisa presa di distanza dalle ambizioni imperialistiche del capo del Cremlino, non rilevando alcunché le vaghe affermazioni sue e del suo manager. Chiediamo quindi una decisa presa di posizione della Netrebko contro la guerra d’aggressione russa, riservandoci di tutelare le nostre ragioni in ogni sede ritenuta da noi opportuna”.

“Seguendo l'esempio del “regalo” di un milione di rubli di Anna Netrebko, 511 artisti russi che hanno firmato una dichiarazione a sostegno delle guerre di Putin in Crimea/Ucraina hanno acquistato il carro armato vintage della seconda guerra mondiale da un allevatore di polli vicino a Kursk. Quando non sarà utilizzato per il culmine della scena “Brünnhilde's Immolation”, il T-34 difenderà il Teatro dell'Opera di Donetsk contro le giunte neo-naziste, fasciste, omosessuali, ispirate dalla CIA. Durante la bassa stagione, i venditori separatisti locali appenderanno salsicce al barile del carro armato.”

“La soprano russa Anna Netrebko ha ufficialmente ritirato la sua partecipazione alla messa in scena dell’opera “Turandot”, che si terrà alla Staaatsoper Unter den Linden di Berlino a giugno del 2022. [...] Giovedì sera la Staatsoper ha annunciato il ritiro di Netrebko e legato questa scelta a una precisa richiesta di Matthias Schulz, direttore artistico della Staatsoper: questi aveva chiesto all’artista russa di dissociarsi dall’invasione perpetrata ai danni dell’Ucraina. La risposta della soprano è stata il ritiro".

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