Bibbiena, il Teatro Dovizi riapre le sue porte con "Il malato immaginario"
Con l’anno nuovo, il Teatro Dovizi di Bibbiena riapre le sue porte ai nuovi appuntamenti della stagione teatrale curata da Fondazione Toscana Spettacolo e NATA Teatro, in collaborazione con il Comune di Bibbiena.
Sabato 14 gennaio alle ore 21.00 va in scena “IL MALATO IMMAGINARIO”, nuova produzione della Compagnia Catalyst che segna il primo lavoro di una trilogia chiamata “L’UMANO RITROVATO” dedicata a Molière.
Adattamento e regia di Riccardo Rombi, con Riccardo Rombi, Giorgia Calandrini, Giovanni Negri, Dafne Tinti, Marco Mangiantini e musiche eseguite dal vivo Gabriele Savarese.
Si ride. Si deve ridere sempre, di tutto. Dei sotterfugi degli innamorati, di notai poco scaltri ma servizievoli, di mogli più inclini al tradimento che alle gioie coniugali, di dottori specializzati nella finanza più che nelle diagnosi, in malati affetti dalla paura di vivere.
Così la feroce e disillusa comicità di Moliere ci presenta un esempio lucido di un uomo dai tratti contemporanei, alle prese con un quotidiano, che allora come oggi, appare martoriato e, per tanti aspetti, ridicolo.
Dalla poltrona del protagonista, dietro le centinaia di colorate boccette per medicinali, siringhe e clisteri, fanno capolino piccole ruberie, basse speculazioni e tradimenti di poco conto, in un curioso girotondo, che ha le movenze di un balletto di corte.
Saranno le risate degli spettatori a squarciare l’aria mefitica della stanza di Argan, a svelare l’orrendo mercimonio fra scienza e religione, a sostenere lo sguardo lucido e sereno del pensiero filosofico, tanto che alla fine sarà un umano ritrovato, quello che il pubblico si troverà davanti e che ci auguriamo, non abbandonerà sul palcoscenico.
In un susseguirsi incessante di botta e risposta, in cui le ragioni e le irragionevolezze dei personaggi danno vita ad un dibattito a tratti surreale, a tratti grottesco, emergono importanti riflessioni sulle relazioni familiari, sulla vita, sulle priorità dell’essere umano, e sull’importanza del raziocinio e del buonsenso. Dietro la commedia si nasconde l’amara rivelazione della tragedia della condizione umana, che è fragile e subordinata ad eventi incontrollabili.
Domenica 15 gennaio invece è tutta dedicata a ragazze e ragazzi, con il secondo appuntamento della Stagione Teatrale per i più giovani “UOMINI DELLE STELLE”.
Va in scena al Teatro Dovizi alle ore 16.30 la nuova produzione di NATA Teatro “Don Chisciotte – Storie di latta e di lotta” di Cinzia Corazzesi, con Cinzia Corazzesi e Andrea Acciai, regia Mirco Sassoli e burattini di Cesare del Brenna.
Un omaggio al capolavoro di Cervantes attraverso lo sguardo dell'Artista Teatrante che ricerca, studia, si immerge profondamente e follemente nei mondi che vuole esplorare. Ecco che nel cuore e nella mente dell' Artista, protagonista del nostro spettacolo, si insinua insistentemente il bisogno di raccontare la storia di Don Chisciotte.
Con la forza della sua fantasia e degli oggetti metallici di uso comune, dove la “Latta” dei materiali diviene suono e simbolo della Lotta del nostro Cavaliere Errante, pian piano trasforma utensili in costumi, stoviglie in armature, oggetti metallici in armi sonanti come le Armature da battaglia, come le spade dei duelli. Anche i burattini, unici nel loro genere perché realizzati in Alluminio dal Maestro Scultore Cesare del Brenna, scintillanti, sonanti e ruvidi sono stati costruiti appositamente per accrescere ed arricchire la suggestione del racconto, che si fa adatto anche ai più piccoli per rendere il messaggio ancor più universale. In questo mondo di suoni e suggestioni, l’Artista visionario darà vita alla Storia di Don Chisciotte, in cui si identificherà personalmente e nel gioco del “doppio”, dell’attore uomo con burattino di Se stesso, convincerà il suo originale Servitore e burattino Sancho Panza a seguirlo in giro per il mondo: i due andranno a caccia di ingiustizie, torti da sanare, deboli da difendere e giganti prepotenti da sconfiggere.
In un gioco sapiente di suggestioni teatrali e musicali, apparizioni misteriose, movimenti scenici ed uso dei burattini, la magia che si crea sul palcoscenico si svelerà in un finale poetico ed illuminante dove le misteriose trame verranno sciolte e sarà forte il messaggio insito nella Storia di Don Chisciotte: continuare a credere nei propri valori, nei propri ideali, nelle proprie Lotte affinché ogni donna ed uomo nel mondo possa dirsi il giusto sovrano nella sua personale Isola, che è la propria vita.
Per info e prenotazioni 379 142 5201
STAGIONE TEATRALE 2022/2023 Teatro Dovidi di Bibbiena e STAGIONE RAGAZZI “UOMINI DELLE STELLE” A cura di Fondazione Toscana Spettacolo e NATA Teatro Con il sostegno del Comune di Bibbiena
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