L’Ucraina e la sua cultura. Testimonianza di una giovane docente ucraina all’Università di Siena

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Ospite del Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne

Alla fine della scorsa estate è pervenuta al Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne dell’Università di Siena una richiesta di “asilo culturale” da parte di Natalia Tolstykh, giovane docente di Lingua latina presso l’Università di Kharkiv in Ucraina.

Il professor Pierluigi Pellini, direttore del Dipartimento, si è prontamente attivato per accogliere la richiesta. E attualmente, grazie a un finanziamento dello stesso Dipartimento, la studiosa, ospite delle strutture residenziali del Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena a San Giovanni Valdarno, sta sviluppando una ricerca sul vocabolario medico fra latino ed esiti italiani.

Lo scorso settembre, nel contesto di una Summer School internazionale sul tema della Rotta di Enea nel suo viaggio d’esilio da Troia in Italia, Natalia Tolstykh ha ripercorso in un toccante intervento le condizioni della sua patria nella morsa dell’aggressione russa e le difficoltà di comunicazione con i familiari, i colleghi, gli amici alle prese con il venir meno dei servizi più essenziali, la carenza di forniture alimentari, i continui bombardamenti. 

Ora Natalia Tolstykh terrà a Siena una conferenza, dal titolo “L’Enejida di Ivan Kotljarevskyj. Una parodia ucraina del poema virgiliano”.

L’evento, che è previsto per giovedì 17 novembre alle ore 10.15 presso l’aula 468 del complesso didattico San Niccolò (via Roma 56), sarà incentrato su un’importante riscrittura ucraina dell’Eneide; per i partecipanti si tradurrà in un’occasione di approfondire usi e costumi di quella terra, entrando nel vivo della sua cultura, anche materiale (cibi, costumi, tradizioni).

Continua l’impegno dell’Università di Siena a sostegno di studiosi stranieri in difficoltà a causa delle situazioni internazionali. Già nei mesi scorsi l’Ateneo si era attivato per ospitare presso la sede di Arezzo una docente ucraina, Yulija Chernyshova, offrendole l’accesso ai propri laboratori e al proprio materiale bibliografico. La docente ha inoltre tenuto corsi di lingua russa e ucraina.

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