L’alto Casentino nel primo Trecento, un approfondimento con Marco Bicchierai

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Il ciclo di incontri “Arezzo e Dante”, organizzato dalla Società storica aretina in collaborazione con l’Archivio di Stato di Arezzo, prosegue martedì 12 ottobre con la conferenza “L’alto Casentino nel primo Trecento”, in programma alle ore 17,00 in piazza del Commissario.

L’immagine di un Casentino “medievale”, terra di castelli, deve molto a Dante e ai conti Guidi, che hanno dominato nell’alto Casentino per secoli. Ma l’immagine più forte è legata al periodo fra Duecento e Trecento quando le signorie guidinghe hanno cercato di difendersi dall’espansione cittadina e quando Dante ha contribuito nelle sue opere a tramandarne la memoria. Sorvolando sui problemi legati alle presenze di Dante in Casentino e ai rapporti complessi con i vari rami del casato, saranno illustrati a grandi linee i caratteri principali delle signorie casentinesi dei Guidi. Distribuzione territoriale e loro progressivo e rapido indebolimento; diritti sugli uomini e poteri; modalità di amministrazione; caratteristiche sociali ed economiche; politica “difensiva” dei conti. In particolare emerge che l’espansione cittadina, di fatto non contenibile per i fattori intrinseci di debolezza propri del dominio dei Guidi, si snodò in un periodo di oltre due secoli anche perché le stesse città, e in particolare Firenze, traevano motivi di vantaggio dalla presenza di signorie feudali ai loro confini, deboli, non più minacciose, integrate in un sistema economico, utili nel fornire vantaggi fiscali, relazioni di interesse, professionisti come i notai, contingenti di armati.

Marco Bicchierai (Firenze 1966), è dottore di ricerca in Storia medievale e bibliotecario presso la biblioteca di Scienze sociali dell’Università di Firenze. Ha collaborato con la SISMEL (Società internazionale per lo studio del medio evo latino) e con la casa editrice universitaria Firenze University Press. Nelle sue ricerche si è occupato in particolare della società rurale toscana nel basso medioevo. Principali pubblicazioni: “Il castello di Raggiolo e i conti Guidi. Signoria e società nella montagna casentinese del Trecento” (La Brigata di Raggiolo-Editori del Grifo, 1994); “Statuto et ordinato è .... Torri in Val di Pesa una comunità della campagna fiorentina nei suoi statuti quattrocenteschi” (Centrolibro, 1995); “Ai confini della Repubblica di Firenze. Poppi dalla signoria dei conti guidi al vicariato del Casentino (1360-1480)” (Olschki, 2005).

Il ciclo “Arezzo e Dante” continuerà, sempre all’Archivio di Stato, il 2 novembre con la conferenza di Claudio Santori “Il territorio aretino nella Divina Commedia”. In occasione del settimo centenario della morte dell’Alighieri, l’intento del ciclo di conferenze è quello di approfondire i rapporti avuti dal poeta con il territorio aretino sia in vita direttamente, sia nel corso del Novecento nell’ambito delle celebrazioni dedicategli dal mondo della cultura cittadino.

Le conferenze della Società storica sono ad ingresso libero e gratuito, ma contingentato a causa del covid. Per entrare sarà necessario esibire all’ingresso la certificazione verde Covid 19 (“grean pass”) e indossare una mascherina idonea.

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