Società Storica Aretina, continuano gli incontri. Prossimo ospite Gian Paolo Scharf

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Proseguono le attività in presenza della Società storica aretina, con un cambio di sede e di orario rispetto alla consuetudine. Martedì 28 settembre, alle ore 17,00 all’Archivio di Stato di Arezzo, in piazza del Commissario, si apre il ciclo di incontri “Arezzo e Dante”, inizialmente programmato per la primavera e poi rinviato a causa del covid. Gian Paolo Scharf tiene la conferenza introduttiva, parlando dei rapporti fra Arezzo e Firenze dal 1203 a 1321.

Contrariamente a quel che si pensa, nel Duecento e nel primo Trecento i rapporti fra le due città non furono sempre conflittuali, né esse si trovarono sempre su fronti opposti, anzi. Numeri alla mano possiamo affermare senza ombra di dubbio che gli anni in cui i rapporti furono di buon vicinato sono la stragrande maggioranza, ma particolari eventi, come la battaglia di Campaldino (11 giugno 1289), hanno certo lasciato il segno. A partire dalla “Societas Tuscie” della fine del XII secolo, Arezzo orbitò spesso nell’ambito della potente vicina, anche se vale la pena di dire che almeno dal terzo decennio del secolo la comunità aretina si presentava spaccata in due e naturalmente solo uno dei partiti era filo-fiorentino. Del resto, il regime popolare ad Arezzo nacque su influenza fiorentina, anche se il suo sviluppo fu autonomo. Si giunge così al dopo Campaldino, periodo nel quale l’accordo che aveva prevalso nei decenni precedenti era completamente da ricostruire. La pace più o meno definitiva si ebbe solo molto tempo dopo, nel 1314, ma nel frattempo la contesa andava spegnendosi, anche per la tendenza aretina a trovare sbocchi politico-militari in ambiti che non andassero a urtare gli interessi fiorentini.

Nato a Bergamo nel 1968, laureato in Storia Medievale nel 1997 presso l’Università di Milano, Gian Paolo Scharf ha conseguito il dottorato in Storia nel 2002 presso l’Università di Perugia. Dal 1994 fa ricerca in storia medievale, con particolare preferenza per la storia istituzionale del basso medioevo. Ha al suo attivo un centinaio pubblicazioni. Dal 2007 collabora stabilmente con il Centro sulle Storie locali dell’Università dell’Insubria con la qualifica di tecnico scientifico.

Il ciclo “Arezzo e Dante” continuerà, sempre all’Archivio di Stato, il 5 ottobre con la conferenza di Simone De Fraja sulla battaglia di Campaldino “fra storia e mito”. Il terzo appuntamento è in calendario il 12 ottobre, quando Marco Bicchierai parlerà dell’alto Casentino nel primo Trecento, uno dei rifugi di Dante esiliato da Firenze. Ad analizzare i luoghi del territorio aretino descritti nella Divina Commedia sarà invece Claudio Santori il 2 novembre. Le successive tre conferenze, in programma fra novembre e dicembre, faranno invece riferimento al Novecento. Franco Cristelli ripercorre le celebrazioni del sesto centenario della morte del poeta: “1921: anche Arezzo incorona Dante padre della Nazione”. Luca Berti approfondisce l’analisi del ruolo dei versi danteschi “Corridor vidi per la terra vostra, o aretini,…” nell’ambientazione trecentesca della Giostra del Saracino. Giovanni Galli, infine, riferisce sul “processo a Dante” organizzato in città, nella basilica di S. Francesco il 16 aprile 1966, con la partecipazione di grandi personalità del mondo nazionale della cultura, della politica e della magistratura.

Le conferenze della Società storica aretina sono ad ingresso libero e gratuito, ma contingentato a causa del covid. Per entrare sarà necessario esibire il grean pass e poi indossare una mascherina idonea.

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