"Questa fervida pazienza", torna il Kilowatt Festival di Sansepolcro
La pazienza di artisti, tecnici, organizzatori, amministrativi, addetti alla comunicazione, volontari e anche spettatori. Arezzo24 media partner Kilowatt Festival di Sansepolcro, ha voluto approfondire, insieme a Lucia Franchi e Luca Ricci, la natura di questa nuova edizione
Da venerdì 16 a sabato 24 luglio 2021 torna a Sansepolcro Kilowatt Festival, diretto da Lucia Franchi e Luca Ricci, dal titolo "Questa fervida pazienza": una diciannovesima edizione che vuole celebrare la fervida pazienza di artisti, tecnici, organizzatori, amministrativi, addetti alla comunicazione, volontari e anche spettatori, che hanno tenuto vivo il teatro, proprio quando sembrava impossibile.
Pazientare è resistere e la resistenza è un atto di speranza. Oltre 60 eventi tra teatro, danza e musica e quasi 200 artisti coinvolti. Diciannove tra prime e anteprime nazionali, 10 spettacoli di artisti di altri paesi europei, provenienti da Francia, Olanda, Germania, Irlanda, Belgio, Austria ed Estonia.
Padrini del festival i pluripremiati Spiro Scimone e Francesco Sframeli, duo artistico siciliano nato negli anni ’90 i cui spettacoli sono stati rappresentati nei festival europei più prestigiosi, in Argentina e in Canada. Alla loro opera viene dedicato l'incontro pubblico Il teatro è ventre di madre (16 – 17 luglio), che, insieme a critici e operatori del settore, esplora la necessità di un teatro artigianale, che nasce dalla relazione viva tra autore, attore e spettatore. Sarà inoltre l’occasione per vedere un loro storico spettacolo, Il Cortile (16 luglio), Premio Ubu 2004 come miglior testo italiano e per assistere a Bella Festa (17 luglio) esito del laboratorio condotto con attrici e attori professionisti a Sansepolcro.
Nove gli spettacoli selezionati dai Visionari, i 67 cittadini della Valtiberina che anche quest'anno hanno lavorato per tutto l'inverno per selezionare parte del cartellone del festival. Undici gli incontri pubblici in programma, di cui alcuni della durata di più giorni, per confrontarsi e riflettere su questioni centrali per la scena performativa contemporanea. Non mancherà il Dopofestival con i concerti in seconda serata, e la Piazza dei Beni Comuni dedicata alla valorizzazione del territorio e ai temi della sostenibilità.
Arezzo24 ha voluto approfondire insieme a Lucia Franchi e Luca Ricci dell'Associazione CapoTrave/Kilowatt la natura di questa nuova edizione.
"Come e più di sempre questa edizione entra con decisione sui nodi sociali del nostro tempo: dalla riflessione sulla parità di genere all'immaginario coloniale proiettato sulle minoranze, dal conflitto tra le differenti possibilità a disposizione delle diverse generazioni, alle forme di tutela della salute pubblica e individuale, fino ad arrivare al ricordo di due anniversari storici, uno ventennale, l'altro trentennale, che sono stati eventi separatori nella memoria collettiva del nostro Paese. Come sempre, tutto questo è decisamente orientato verso le estetiche e i linguaggi del contemporaneo, che senza essere escludenti o autoriferiti, vogliamo invece che si aprano a un possibile e necessario dialogo tra diversi", dichiarano.
Cosa vuole comunicare il titolo del Festival?
"Questo titolo ha chiaramente molto a che fare con la situazione presente. Un Festival deve essere anche un modo di leggere il momento che stiamo vivendo. Noi non l'abbiamo mai interpretato semplicemente come una vetrina di spettacoli ma anche come un'azione di pensiero sul contesto sociale e oseremmo dire anche politico. Chiaramente tutti noi abbiamo vissuto un anno di grande complessità, tutta la società italiana. Un anno in cui dove, probabilmente, la parola pazienza ha risuonato tante volte dentro di noi, anche come un insegnamento in positivo e non solo in negativo. Nel senso di attendere e comprendere di non dover sempre essere noi a gestire e governare il tempo. Gli abbiamo messo vicino anche questa parola 'fervida' perché ci sembrava che restituisse anche tutto un lavoro che non solo il mondo dello spettacolo ha dovuto mettere in campo per tenere viva la fiamma della creazione in un momento in cui tutto intorno a noi portava in un'altra direzione. Passare mesi a parlare di isolamento, distanza, paura, morte e di malattia è esattamente come dire il contrario della socialità, della vitalità, dell'energia e della vicinanza che l'arte cerca di creare".
Come è stato gestire il Festival dal punto di vista della sicurezza?
"Noi gestiamo anche il teatro di Castiglion Fiorentino e già abbiamo sperimentato lì alcune cose. In più abbiamo organizzato il Festival anche la stagione scorsa. Quindi vorremmo dire a chi verrà di stare tranquillo perché ormai abbiamo una certa esperienza in questo tipo di gestione".
È stata una scelta artistica aprire a ospiti stranieri?
"Sì, è stato anche un po' gettare il cuore oltre l'ostacolo perché ad aprile, quando facevamo firmare i contratti agli ospiti esterni, non sapevano come sarebbe andata a finire. Si tratta anche della storia dei Festival in Italia, cioè di essere porte aperte sull’internazionalità. E, in un momento come questo, è più importante che mai ribadire che i Festival sono finestre aperte".
Cosa direste a chi vorrebbe seguire il Festival?
"È un luogo dove ti predisponi a fare scoperte e a vivere un'atmosfera. Il modo migliore di avvicinarsi al Kilowatt Festival è prendere il programma e abbandonarsi a tutti gli spettacoli che ci sono e vederne più di uno. Venite, divertitevi e vivete almeno una giornata. Il programma ha un forte orientamento sul presente: più che mai tocca una serie di temi che fanno parte del dibattito pubblico e che ogni giorno affrontiamo, come ad es. l'ecologia. Ci viene in mente questo spettacolo di irlandesi che è cominciato piantando 1000 alberi nel centro dell'Irlanda.
Per chi volesse partecipare vorremmo indicare che è necessario fare il pre-acquisto dei biglietti, proprio per ragioni organizzative legate anche alla sicurezza. Dobbiamo avere la tracciabilità piena di tutte le persone presenti, quindi viene richiesto di lasciare il numero di telefono, l'e-mail".
Un assaggio di Kilowatt
Il teatro, tra performance e prosa
Per il teatro sono attesi gli spettacoli di artisti affermati ed emergenti della scena nazionale, a cominciare da Eclissi(dal 16 al 24 luglio, prima nazionale) del trio composto dall’attore e scrittore Alessandro Sesti, dalla musicista Debora Contini e dal compositore elettroacustico Nicola Fumo Frattegiani: una performance per una persona alla volta, che affronta il delicato tema dell’Alzheimer, in cui ciascuno spettatore è invitato ad attraversare un percorso urbano.
Non abbiate paura – Grand Hotel Albania (16 luglio, anteprima), scritto da un maestro del teatro di narrazione quale Francesco Niccolini, con Luigi D’Elia, racconta dello sbarco a Brindisi, nel 1991, di migliaia di cittadini albanesi e della straordinaria accoglienza della città.
Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich presentano Arturo (17 luglio), Premio Scenario Infanzia 2020, tra i finalisti di In-Box 2021, spettacolo sul dolore per la perdita dei padri, che da autobiografia personale si fa atto collettivo, attraverso la costruzione di un puzzle della memoria che prevede momenti di interazione con gli spettatori. Torna a Kilowatt Festival Francesca Sarteanesi con Sergio (18 luglio), brillante monologo rivolto al marito che da colloquio interiore si fa intimo dialogo affettivo e relazione.
Esattamente nel giorno e nell'ora della morte di Carlo Giuliani, venti anni dopo (20 luglio), va in scena GiOtto – studio per una tragedia, di e con Giuseppe Provinzano: il racconto dei fatti del G8 di Genova del 2001 prende la forma della tragedia classica.
Nella stessa giornata va in scena A + A – Storia di una prima volta, di Giuliano Scarpinato, che con grazia e poesia, affronta i primi accidentati passi di due adolescenti nel mondo del sesso.
Debutta in prima nazionale, giovedì 22 luglio, La rivolta dei brutti, di e con Filippo Renda diretto da Stefano Cordella: la storia di quattro ragazzi che rivivono il meccanismo violento, maschilista e autoassolutorio alla base della strage di Isla Vista. È una performance immersiva e interattiva per 10 spettatori alla volta, Architettura della disobbedienza (23 luglio, prima nazionale), ideata da Francesco Fassone, scritta da Fabrizio Sinisi e diretta da Emiliano Bronzino, che indaga il concetto di inconscio collettivo della città e si interroga sulle discrepanze tra l’immagine istituzionale e mediatica dello spazio urbano e la percezione soggettiva che ne hanno gli abitanti.
La compagnia Sotterraneo presenta Atlante linguistico della pangea (23 luglio), spettacolo sulla biodiversità culturale, nato da una ricerca sulle parole intraducibili, ovvero i vocaboli unici che non esistono in altri idiomi, e che qui diventano un’atipica e curiosa drammaturgia. Debutta in prima nazionale, il 24 luglio, il nuovo lavoro di Frigo Produzioni: Gianluca, di e con Daniele Turconi, e con Gianluca Tosi: un lavoro sul tema dell’identità, un viaggio nell’universo e nelle opere di Gianluca, trentenne milanese in cerca di una definizione.
Nella stessa giornata vanno in scena L'amore del cuore dell’autrice inglese cult Caryl Churchill, per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, e Fake Folk di Andrea Cosentino. Il testo della Churchill mette in scena l’ordinaria perversità dell’istituzione familiare, per spingersi fino a un sabotaggio della parola, del linguaggio, del teatro stesso. Cosentino rivista la tradizionale festa di paese in una irresistibile performance di teatro, cabaret, musica, danza, video che fa la festa alla festa.
Muove i passi dal teatro il collettivo Enchiridion, per approdare al videogioco, con Shakespeare Showdown – With A Kiss I Die, progetto sviluppato all’interno del primo bando delle Residenze Digitali: dal 16 al 24 luglio, sarà possibile giocare con il videogioco di Romeo e Giulietta sviluppato dalla compagnia, che ha visto il coinvolgimento di attori in carne e ossa, come Iaia Forte, Tindaro Granata e Antonella Questa, poi processati digitalmente in pixel art. Un’esperienza virtuale, per uno spettatore alla volta, per vivere in modo straordinario un grande classico di tutti i tempi.
Tutto il dinamismo del panorama coreografico nazionale
Per la danza, primo appuntamento il 16 luglio con Pastorale, del danzatore e coreografo Daniele Ninarello, terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici sul tema della riunificazione e della nostalgia dell’unisono. Seconda parte di un dittico iniziato con AeReA, ARA! ARA! (17 luglio, organizzato in collaborazione con Anghiari Dance Hub) di Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, indaga il potere simbolico della bandiera, attingendo alla tradizione folcloristica dello sbandieramento.
Sabato 18 luglio, doppio appuntamento con Nicola Galli che presenta due diverse performance: l’azione urbana itinerante Il mondo altrove: un dialogo gestuale, vincitrice del bando Danza Urbana XL 2021 e lo spettacolo Il mondo altrove, liberamente ispirato ai rituali indigeni dell'America del Sud, ai simboli e alle tradizioni del teatro Nō giapponese, e alla ricerca musicale del compositore Giacinto Scelsi. Attesa nella la stessa giornata, la prima nazionale di Party Girl, nuovo lavoro di Francesco Marilungo che, partendo dall’archetipo della prostituta, indaga il corpo come oggetto del desiderio.
Lunedì 19 luglio va in scena Coefore Rock&Roll – theatrical version, di Enzo Cosimi, uno dei coreografi più autorevoli e rappresentativi della danza italiana, che rivisita Le Coefore di Eschilo in salsa rock, con la musica dal vivo di Lady Maru, icona della club culture, e le suggestioni dell’arte visiva e ribelle di Mike Kelley.
Le giornate di martedì 20 e mercoledì 21 luglio sono punteggiate dalle differenti strutturazioni performative del nuovo lavoro, in prima nazionale, dell’artista visivo, performer e ricercatore Alessandro Carboni: si tratta di CONTEXT, un’indagine spaziale in tre formati (solo, duo, trio) e una mostra, attraverso una matrice di triangoli mossi dai performer.
Lontani ma vicini: i 10 spettacoli di artisti di altri paesi europei.
Artisti da Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Olanda: non poteva mancare a Kilowatt uno sguardo sulla scena performativa europea. Si parte con Root (anteprima, 17 luglio), degli artisti irlandesi Shanna May Breen e Luke Casserly, una performance sulla relazione tra mondo umano e mondo vegetale, coprodotto dal progetto europeo Be SpectACTive!
Focus sulla scena francese con gli spettacoli, tutti in prima nazionale, di Marion Siéfert, Linda Hayford, Gurshad Shaheman, Eric Arnal-Burtschy.
Il 17 luglio debutto per Le Grand Sommeil, performance di teatro/danza sul passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza, dell’autrice, regista e performer Marion Siéfert, con l’attrice e danzatrice Helena de Laurens.
In arrivo l’ambasciatrice francese del popping Linda Hayford (18 luglio), con Processing, per vivere tutta l’energia della danza di strada tra funk e hip hop.
Atteso per il 19 luglio, Gurshad Shaheman, autore franco-iraniano, regista, performer e traduttore, una delle voci più affascinanti della scena contemporanea francese, che porta per la prima volta in Italia i primi due capitoli della trilogia Pourama Pourama: Touch Me e Taste Me, che raccontano l’infanzia iraniana e il rapporto con i genitori, attraverso il contatto con gli spettatori e una cena iraniana condivisa.
Per cosa vale la pena combattere? Se lo domanda, e ce lo domanda, l’artista e coreografo Eric Arnal-Burtschy in Why We Fight – Yes, che sarà presentato sabato 24 luglio.
Tre gli spettacoli olandesi in cartellone: Neptune, della coreografa americana residente in Germania, Lois Alexander; La Codista di Marleen Scholten; If You Could See Me Now del coreografo Arno Schuitemaker. Neptune (prima nazionale, 19 luglio) è un grido di liberazione del femminismo nero, una vibrante performance di danza, visual art e suoni, per immaginare una nuova narrazione femminile.
Parzialmente basato sulla storia vera di un milanese che ha perso il suo lavoro e si è inventato il mestiere del codista, una persona che si mette in coda per gli altri a pagamento, La Codista (20 luglio), di e con Marleen Scholten, è una riflessione comica, politica, assurda e trasparente sul tema dell’identità e dell’attesa. Nella stessa giornata, If You Could See Me Now di Schuitemaker (prima nazionale) è una danza liberatoria che rimodella la club dance, a ritmo di elettronica, scatenando pura energia. Mercoledì 21 luglio sarà possibile partecipare al percorso urbano ideato dal duo estone austriaco Sööt/Zeyringer (prima nazionale) all’interno del progetto Connecting Views che nasce dalla collaborazione tra 26 cittadini di Sansepolcro e un gruppo di persone residenti a Vienna.
Selezione Visionari: i 9 spettacoli selezionati dai cittadini dell’Alta Valtiberina
Da 15 anni Kilowatt fa dell’audience engagement uno dei propri caratteri distintivi, con l’obiettivo di aprire i processi creativi ai cittadini, in una continua osmosi e ascolto tra palco e platea. Sono 9 gli spettacoli della Selezione Visionari, i lavori scelti dal gruppo di 38 Visionari (gli “spettatori-non-addetti-ai-lavori”) che durante tutto l’anno ha vagliato, una per una, 254 proposte di spettacoli per sceglierne 8 da presentare al festival. Un nono spettacolo è stato scelto da un gruppo di 29 Visionari under 18, chiamati Visioyoung, all’interno di due classi delle scuole superiori di Sansepolcro e Città di Castello.
Gli spettacoli della Selezione Visionari andranno in scena il 21, 22 e 23 luglio; al mattino, gli incontri, aperti a tutto il pubblico, approfondiscono l’analisi dei lavori andati in scena la sera precedente, coinvolgendo gli artisti delle compagnie ospiti e i Visionari stessi che li hanno scelti.
Nella prima giornata della Selezione Visionari, il 21 luglio, sono in programma: Untold, un viaggio introspettivo attraverso il teatro delle ombre, realizzato dalla compagnia UnterWasser; Togliatti Mon Amour di Carlotta Piraino, un percorso nell’anonimato per le vie della prostituzione romana, nato dall’incontro con un cliente della prostituzione da strada; Your Body is a Battleground di Adriano Bolognino, presentato alla Biennale danza di Venezia 2020, una coreografia che indaga il ruolo della donna nella società contemporanea. Attesi per la giornata del 22 luglio: Bisbigliata Creatura (anteprima), di Mariella Celia e Cinzia Sità, coreografia sulla riscoperta della percezione materiale del corpo sensibile; Eroicamente scivolato, spettacolo generazionale sul più giovane, sconosciuto e comicamente sventurato personaggio dell’Odissea, di e con Filippo Capparella, per la regia di Omar Giorgio Makhloufi; Supersocrates, dedicato alla figura rivoluzionaria e sovversiva del calciatore brasiliano Socrates in lotta contro la dittatura, di e con Eleonora Spezi e Matteo Salimbeni. Venerdì 23 luglio, la compagnia Dimitri/Canessa presenta Ad esempio questo cielo centrato sulla figura di Raymond Carver, uno dei grandi nomi della scrittura del secondo Novecento. A seguire Granito (prima nazionale), primo spettacolo di danza del Collettivo Munerude che affronta il tema della trasformazione della materia, e Vomito di Lorenzo Terenzi, una parabola tragicomica sui nostri pregiudizi.
Prospettive: le giornate di studio per riflettere e immaginare il futuro
Oltre all'incontro pubblico intorno all'opera di Scimone Sframeli (16-17 luglio), Kilowatt propone altri momenti di riflessione e confronto, tra i quali il convegno Next Generation Dance (18 luglio), in collaborazione con Anghiari Dance Hub, e Beyond the Pandemic: the new concept of Participation (20-21-22 luglio), nell’ambito del progetto europeo Be SpectACTive!
Next Generation Dance è un'occasione per discutere proposte concrete in vista dei nuovi assetti legislativi che a breve riformeranno il settore dello spettacolo e della danza. Interverranno Selina Bassini, Enzo Cosimi, Anna Cremonini, Lucrezia Gabieli, Domenico Garofalo, Marinella Guatterini, Giulia Melandri, Velia Papa, Maurizia Settembri, Gerarda Ventura.
Beyond the Pandemic: the new concept of Participation riflette sul concetto stesso di partecipazione, sconvolto dalla pandemia. Come immaginiamo di risemantizzare questa nozione? Cosa desideriamo che sia la partecipazione da qui ai prossimi 5 anni? Come essa si collega al civil engagement?
"Beyond the pandemic è parte del Progetto Be SpectACTive che comprende 19 partner residenti in 15 paesi europei. È un progetto che va avanti da 6 anni. L'obiettivo è riprendere la partecipazione attiva dello spettatore. Tuttavia quello che è accaduto in questo anno ha 'terremotato' tutta la concezione di partecipazione: pensiamo solo alla fruizione attraverso lo streaming. È un cambiamento e ne dobbiamo prendere atto", commentano Lucia e Luca.
Dopofestival: gli immancabili concerti, per tornare ad abitare la notte tra musica e convivialità
Non esiste festival senza dopofestival. E così anche quest'anno si torna ad abitare la notte, per la prima volta ai Giardini di Piero della Francesca, con i concerti a cura di effettok, in collaborazione con Associazione Alice, M. Arte 360 e Birrificio Altotevere. In programma i concerti di Pavimento Fertile, Arco, Mayzena, Bruno Dorella, Girless, Wow. Djset a cura di Levo, Michele Mandrelli, Dj Collo, Majhoulo.
La piazza dei beni comuni: i temi della sostenibilità e la valorizzazione del territorio
Torna la Piazza dei Beni Comuni, uno spazio di incontri e dibattiti sul concetto di sostenibilità e sulle sue declinazioni ambientali, economiche, sociali e culturali. Una collaborazione organica e naturale tra CapoTrave/Kilowatt e Progetto Valtiberina, per tracciare un sentiero di idee e pensieri che ci aiutino a muoverci, come comunità, verso un futuro ricco di nuovi stimoli e sostenibile.
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