Arezzo città della cultura, Barbetti: "Scanzi, Cassi e i Negrita tra i testimonial" Ar24Tv

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Si avvicina la scadenza del 2 marzo per la presentazione del dossier in base al quale sarà valutata la candidatura di Arezzo a Capitale Italiana della Cultura 2021. Il punto con Roberto Barbetti, direttore della Fondazione Guido d'Arezzo.

"Questa città ha scommesso troppo poco sul patrimonio culturale che aveva, ma non so se è una debolezza o una scelta storicamente utile, dal momento in cui la città aveva disponibilità di contare su altri asset importanti, fra cui la manifattura", afferma Barbetti. "Quando siamo entrati in un momento di crisi di sistema, ripensare una leva economica collegata alla cultura è diventato una sorta di esigenza, tenendo conto che la cultura si trascina dietro un altro argomento importantissimo, il turismo".

La rivalutazione del patrimonio culturale aretino sotto il punto di vista economico "può contribuire in questa fase a dare un valore aggiunto", secondo il direttore della Fondazione Guido d'Arezzo. "Mi spiego meglio: città oggi overtourism non hanno grande appetibilità. Arezzo invece ha grandi patrimoni culturali e artistici ma è poco conosciuta. Quindi intraprendere insieme a tutto il territorio questo percorso può risultare estremamente interessante".

Barbetti aggiunge che i testimonial della città saranno in parte aretini (fra loro il giornalista Andrea Scanzi, il baritono Mario Cassi e i Negrita), in parte personaggi famosi che hanno sposato il "progetto Arezzo" pur non essendo nati in questa zona d'Italia, ma "condividendo con noi le scelte strategiche che in questo tempo hanno segnato una progressione in ambito culturale": il Maestro Donato Renzetti e l'artista Mimmo Paladino.

Tags: Fondazione Guido d’Arezzo Roberto Barbetti Capitale Italiana della Cultura 2021

Nicola Brandini

Nicola Brandini

Nasco nell'anno del crollo dell'URSS, cresco in Valdichiana, corro in giro, mi laureo prima ad Arezzo e poi a Bologna, vivo ad Arezzo, faccio il giornalista. Sono quello nella foto.