Auditorium Le Fornaci: “Dio è donna e si chiama Petrunya” un racconto al femminile tra impegno e ironia

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Giovedì 16 gennaio alle 21.30 presso lo spazio di via Vittorio Veneto a Terranuova Bracciolini (Ar), per la rassegna Cinema 9 e ½, a cura di associazione Macma. Nella Macedonia più rurale, un tabù religioso si trasformerà in un evento mediatico rocambolesco

Terranuova Bracciolini (Ar) -  Un racconto al femminile che unisce impegno e ironia: continua con la proiezione di “Dio è donna e si chiama Petrunya” di Teona Strugar Mitevska, l’appuntamento con Cinema 9 e ½, la rassegna di cinema a cura dell'associazione Macma all'Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini (via Vittorio Veneto 17). Il film, ispirato a un fatto realmente accaduto, è in programma giovedì 16 gennaio alle 21.30 (ingresso intero 5€, ridotto 4€).

Al centro della trama troviamo Petrunya, una giovane senza lavoro e disillusa dalla vita che partecipa a un’affollata cerimonia religiosa riservata agli uomini dove, chi recupera una croce di legno, avrà un anno di felicità e prosperità. Maia una donna era stato permesso di partecipare all’evento e tanto meno di vincere. Tutto il paese sembra unito nel chiederle di restituire la croce, con le buone o con le cattive, ma Petrunya è decisa a non arrendersi e a tenerla con sé a ogni costo. Nella Macedonia più rurale, un tabù religioso si trasformerà in un evento mediatico rocambolesco che diventerà il pretesto per parlare di maschilismo più radicato.

Si legge tra le note di regia di Teona Mitevska :

“In molti mi chiedono se è un film femminista, ma ogni film con un personaggio femminile fuori dagli schemi e dai ruoli consueti è un film femminista. È difficile per me anche immaginare di essere una donna e non essere femminista, non fare propri cioè dei principi necessari di giustizia e uguaglianza. Petrunya è un simbolo di modernità che si oppone a ben due poteri consolidati, la Chiesa e lo Stato. È un personaggio che cambia nel corso del film ed è la sua sete di giustizia a farle mettere da parte l’umiltà inziale e trasformarla in ciò che realmente è: una donna consapevole dei propri diritti che incarna la forza del cambiamento”.

La rassegna prosegue il 23 gennaio con un capolavoro del cinema tedesco e la proiezione de “Il cielo sopra Berlino”, pellicola di Wim Wenders del 1987, che torna in sala nella nuova versione restaurata dalla distribuzione VIGGO a trent’anni dal crollo del Muro di Berlino, in cui due angeli si aggirano per le strade della città, osservano e raccontano.

 

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