Export Arezzo in terreno positivo, ma sotto media regionale. Settore orafo ancora trainante

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Le esportazioni della provincia di Arezzo, sulla base dei dati provvisori pubblicati dall’ISTAT, si sono attestate nel primo trimestre del 2023 a più di 2,6 miliardi di euro con una crescita rispetto allo stesso periodo del 2022 del + 0,4%.

“L’export aretino anche nel periodo gennaio-marzo 2023 fa segnare un risultato positivo - commenta Massimo Guasconi Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e di Unioncamere Toscana - con una crescita però molto inferiore rispetto al risultato medio regionale (+17,1%). Un risultato medio regionale influenzato fortemente dal risultato positivo di alcune province come Massa - Carrara (dove il settore dei macchinari ha registrato ottime performance) e soprattutto Livorno, che ha quasi triplicato il valore del suo export provinciale, grazie soprattutto ai prodotti petroliferi. L’ export provinciale si conferma comunque, con il 18,2% sul totale regionale, il secondo in Toscana preceduto solo da quello della provincia di Firenze (34%). Il risultato aretino è come sempre condizionato in maniera importante dagli andamenti del settore orafo allargato: se infatti si considerano i dati al netto delle poste relative all’oreficeria e ai metalli preziosi l’export provinciale fa segnare un + 15,3%.”

“Prosegue, almeno, in questo primo trimestre – continua Massimo Guasconi - l’andamento negativo della principale voce dell'export provinciale, i metalli preziosi; nel primo quarto del 2023 le esportazioni si sono attestate a poco più di 1 miliardi di euro, in flessione del 14,7% rispetto al 2022. Il prezzo dell'oro, con una crescita del 5,2% nelle quotazioni in Euro, ha contribuito a limitare la flessione in valore che, in costanza di prezzo sarebbe stata quindi più importante. Il quadro economico complessivo presenta comunque molti elementi di incertezza. Le previsioni di aumento del PIL nazionale vedono alla base soprattutto i servizi mentre il comparto manifatturiero e le costruzioni sono in fase di rallentamento. I consumi interni restano ancora fortemente penalizzati dall’ inflazione anche se il calo del prezzo del gas dovrebbe produrre effetti positivi. E’ in calo la fiducia delle famiglie e quella delle imprese ma è soprattutto il quadro internazionale che desta preoccupazioni. La guerra in Ucraina e la dura contrapposizione economica tra Stati Uniti e Cina stanno fortemente condizionando le economie di molti paesi. Gli Stati Uniti, la Turchia, l’India ad esempio sono in una fase positiva mentre la Cina e soprattutto l’Eurozona fanno registrare rallentamenti soprattutto nella produzione industriale. La Francia ha una crescita molto contenuta ma è soprattutto la Germania ha far registrare una frenata del PIL e della produzione manifatturiera. Con conseguenze che interessano anche il nostro paese e la nostra provincia: già in questo primo trimestre 2023 l’export aretino verso la Germania ha infatti registrato una flessione del -24,7%”.

“Tornando ai dati dell’export provinciale, ancora una volta viene confermata l’inversa correlazione esistente tra l’andamento delle esportazioni dell’oreficeria e quelle dei metalli preziosi. – sottolinea il Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Marco Randellini – Le vendite all’estero della gioielleria e oreficeria sono infatti aumentate dell’8,4% attestandosi a oltre 790 milioni di euro. Anche in questo caso il prezzo dell’oro ha fornito una spinta importante ma non determinante per il conseguimento del risultato positivo: nel periodo quindi c’è stata un reale aumento della domanda che comunque inizia a dare qualche segnale di assestamento. Anche gli altri due distretti orafi nazionali mostrano segnali di ripresa, più evidenti nel caso di Valenza (+24,4%) piuttosto che per Vicenza (+6,9%). A livello nazionale il comparto della gioielleria apre il 2023 con un incremento delle vendite all’estero del + 17%. I principali mercati di riferimento dell’export orafo aretino, rispetto all’anno precedente anno, sono in crescita. Gli Emirati Arabi Uniti con il +5,4%, la Turchia addirittura con il 53,8% (confermandosi come hub commerciale strategico), gli Stati Uniti del +3,5%, Hong Kong del +16,6% e Francia del +6,6%).

“Fra le altre tipologie merceologiche - prosegue Marco Randellini - risultano in crescita agricoltura (+17%), prodotti alimentari (+7,1%), legno e prodotti in legno (+36,6%), prodotti farmaceutici (+53,7%), articoli in gomma e materie plastiche (+28,4%), altri prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi (+4%), prodotti in metallo (+12%), elettronica ed elettromedicale (+28,8%), macchinari (+18,2%) e mobili (+12,2%). Il settore delle apparecchiature elettriche, con una crescita del +56,3% per un valore complessivo di 186 milioni di euro toglie al comparto della moda il tradizionale ruolo di “terzo pilastro” dell’export aretino, moda i cui flussi verso l’estero hanno peraltro registrato, nel primo trimestre del 2023 chiari segnali di vitalità che hanno interessato un po’ tutte le specializzazioni produttive, dall’abbigliamento (+13%), alla pelletteria (+35,8%) e alle calzature (+29,9%). Solo il tessile è in contro tendenza (-5,9%). In flessione, oltre ai metalli preziosi, altri settori come le bevande (-8,9%), i prodotti chimici (-3,3%), autoveicoli e mezzi di trasporto (-14%). Sarà necessario comunque attendere il prossimo trimestre per meglio comprendere il trend annuale dell’export aretino Come Camera di Commercio siamo comunque impegnati, assieme a PromoSienaArezzo, ICE ed Unioncamere in vari interventi, come ad esempio il programma nazionale SEI-Sostegno all’export dell’Italia, che possono consolidare la presenza delle nostre imprese nei mercati internazionali.”

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