OroArezzo 2023, sostenibilità e innovazione nel gioiello

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Nel calendario degli eventi e incontri di Oroarezzo 2023, lunedì 15, si è discusso di oro etico e di sostenibilità della filiera; sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica nel trattamento tecnico delle superfici dei gioielli per chiudere con l’era delle sostanze allergene, di evoluzione dei canali retail per migliorare il canale comunicativo della fiducia con i clienti e dell’importante adesione dell’Italia alla “Convenzione di Vienna” per i metalli preziosi.

“ALTRO CARATO”, LA CERTIFICAZIONE FAIRTRADE NEL PRIMO BANCO METALLI DI ORO ETICO

C’è un filo rosso che lega la città di Ananea, Perù, a 4.600 metri sul mare a Milano. È un modo etico di estrarre l’oro e di commercializzarne i prodotti dell’oreficeria, che i consumatori premiano con una scelta consapevole. E che premia la qualità della vita dei minatori del Paese sudamericano. Lo hanno raccontato, questo filo rosso, nella penultima giornata di Oroarezzo 2023, manifestazione dedicata alla manifattura orafo-gioielliera italiana organizzata da Italian Exhibitiono Group in corso ad Arezzo Fiere e Congressi, Giulia Camparsi, supply chain manager di Fairtrade Italia, e Francesco Belloni, fondatore di Altro Carato, primo banco metalli in Italia a fornire oro di provenienza sostenibile certificata. La rivoluzione nasce in una piccola miniera peruviana, dove viene applicata la certificazione già adottata per alcune coltivazioni di prodotti agricoli: il Fairtrade. Non è un caso. Molti dei minatori di Ananea, infatti, lavorano in altri periodi dell’anno anche nelle piantagioni di caffè. Si trattava quindi di applicare un modello etico a un settore in cui le piccole miniere artigianali risultano il fattore chiave per l’approvvigionamento dell’oro, perché sebbene rappresentino solo il 20% delle miniere, occupano il 90% delle persone che lavorano in questa attività, per contrastare inesperienza e formazione inadeguata e inquinamento ambientale. Belloni, titolare di una gioielleria a Milano, decide di cambiare così la sua supply chain, prima, e poi di intraprendere la strada della commercializzazione della materia prima. Il mercato gli dà ragione. Con Altro Carato inizia a vendere dal 2017 oro certificato etico agli operatori, lo scorso anno visita il Perù e vede gli effetti di questo cambiamento radicale. Ad Ananea, attorno ai siti estrattivi sorge un ospedale, alloggi in muratura, arriva l’acqua corrente. Non da ultimo, le donne iniziano a lavorare, sfatano le superstizioni locali, si rendono indipendenti dal punto di vista economico. Alle cooperative di estrattori viene riconosciuto il 90% del prezzo di borsa del metallo prezioso, per ogni kilo è previsto un premio di duemila dollari da investire in sicurezza e formazione per i lavoratori; a Milano di vendono 200 paia di fedi all’anno in oro etico, Fairtrade arriva a una produzione di 5 kilogrammi all’anno. La rivoluzione è iniziata.

SVILUPPO DEL RETAIL ORAFO

Toccare il gioiello con mano e avvalersi per le diverse fasi d’acquisto del supporto di un professionista, il proprio “gioiellerie di fiducia”. Sono questi i punti di forza del punto vendita nella scelta di un gioiello, come confermano i dati dell’osservatorio Federpreziosi elaborati da Format Research presentati oggi a Oroarezzo 2023 nell’incontro in collaborazione con Federpreziosi Confcommercio e Federpreziosi Confcommercio Firenze Arezzo, il Direttore Confcommercio Toscana Franco Marinoni, Gloria Belloni, co-owner Studio Effe Erre – Milano, Elena Spanò, titolare Gioielleria Renai – Firenze, e Mario Didone, jewelry manager Hausmann & C. – Roma, moderati da Steven Tranquilli, Direttore Federpreziosi Confcommercio. Emerge forte l’esigenza per i retailer di conoscere meglio la propria clientela per una comunicazione efficace del proprio brand e dei suoi valori attraverso un corretto posizionamento di marketing, uno spazio fisico e virtuale sempre più accogliente e il coinvolgimento attivo dei clienti on e off-line.

CONVENZIONE DI VIENNA: NUOVA OPPORTUNITÀ PER IL MADE IN ITALY

Concluso il lungo iter parlamentare di ratifica dell’adesione dell’Italia alla “Convenzione di Vienna” sul controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi (Common Control Mark) che facilita la circolazione dei prodotti tra gli Stati contraenti, si concretizza la possibilità per i gioielli Made in Italy di essere immessi direttamente sui mercati che lo riconoscono: 23 Paesi, dei quali 18 dell’Unione Europea. «Un’opportunità in più per le aziende italiane di entrare nei mercati esteri che rappresentano una rilevante fetta dell’export Made in Italy», ha sottolineato il direttore di Confindustria Federorafi Stefano De Pascale nel primo incontro ufficiale dedicato al tema, svoltosi ieri pomeriggio durante Oroarezzo 2023 e organizzato in collaborazione con UNIONCAMERE e Confindustria FEDERORAFI. Essenziale il servizio degli Uffici del Saggio delle Camere di Commercio di Arezzo Siena, Vicenza e Alessandria Asti - presentati dai rispettivi Segretari Generali Roberta Panzeri (Alessandria Asti), Marco Randellini (Arezzo Siena), Michele Marchetto (Vicenza) con anche Claudio Tomassini e Maria Valeria Pennisi, di Unioncamere - che effettueranno screening, analisi e marchiatura dei preziosi italiani, operazioni che non sarà più necessario effettuare nel paese di destinazione del prodotto. Tra i vantaggi dell’attivazione dei laboratori camerali in prossimità la riduzione di tempi, costi e rischi legati alla movimentazione dei gioielli. «Un titolo riconosciuto all’interno di tutti i paesi aderenti è una semplificazione importante, lo riteniamo un grande risultato – sottolinea Massimo Guasconi, Presidente della Camera di commercio di Arezzo-Siena-. Il sistema camerale è pronto e i tre laboratori dei distretti principali sono in collaborazione continua. Cerchiamo, attraverso una tariffazione comune in corso di definizione e un centro unico di prenotazione di offrire un’ulteriore agevolazione alle aziende. Ci stiamo preparando a fronteggiare una grande richiesta, numeri enormi che l’Italia esprime con l’export orafo-gioielliero».

GALVANICA E P.V.D. 2.0, LA SCELTA DELLA SOSTENIBILITÀ NELLE SUPERFICI DEL GIOIELLO

Trattamento galvanico, tradizione italiana: ora si svolta nell’oreficeria e gioielleria, con tecnologie innovative per il trattamento delle superfici dei gioielli. Protezione dei lavoratori, con trattamenti che non comportano uso di sostanze pericolose nel pieno rispetto delle normative e a maggior ragione anche della tutela dei consumatori. L’era dei metalli allergeni è finita, grazie alla tecnologia Physical Vapor Deposition (P.V.D.) per l’applicazione di film metallici su superfici. Innovazione applicata all’oreficeria e gioielleria, raccontata a Oroarezzo da Elena Travaini, di A.I.F.M. (Associazione Italiana Finiture Metalliche). «L’obiettivo è ridurre gli sprechi di materia prima e il consumo di energia, grazie a macchine sempre più performanti che permettono di recuperare le materie prime nel processo di copertura e di non disperdere sostanze inquinanti nell’ambiente», dice Travaini. Umidità, acqua marina, ph della pelle sono il banco di prova dei gioielli, il P.V.D. 2.0 è la frontiera della loro perdurante qualità, e Oroarezzo fa anche formazione per il miglioramento dei prodotti dell’oreficeria.

OROAREZZO – International Jewely Exhibition

Oroarezzo è la manifestazione internazionale di riferimento per l’eccellenza della produzione di oreficeria, argenteria e gioielleria Made in Italy, piattaforma strategica per la pianificazione di acquisti e riassortimento di grossisti, catene e negozi tradizionali.

42° edizione | 13 – 16 maggio 2023 c/o Arezzo Fiere e Congressi | Orario: da sabato 13 a lunedì 15 maggio dalle ore 9.30 alle 18.00; martedì 16 maggio dalle ore 9.30 alle 16.00 | cadenza annuale | manifestazione B2B | ingresso gratuito riservato agli operatori professionali previa registrazione | Informazioni e registrazioni: www.oroarezzo.it

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