Export aretino, un 2022 positivo nonostante le difficoltà: +8,9% rispetto al 2021

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Le esportazioni della provincia di Arezzo, sulla base dei dati pubblicati dall’ISTAT, si sono attestate nel 2022 a 11 miliardi e 280 milioni di euro, in aumento dell’8,9 % rispetto al 2021.

“Con la diffusione dei dati relativi al quarto trimestre dello scorso anno che evidenziano, per la provincia di Arezzo, un valore dei flussi verso l’estero pari a 3 miliardi e 386 milioni di euro con una crescita rispetto allo stesso trimestre del 2021 del +35,3%  -commenta Massimo Guasconi Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e di Unioncamere Toscana – è possibile avere il quadro definitivo dell’export aretino  per l’intero 2022. Il bilancio è molto positivo soprattutto se si considera quello che è accaduto a livello economico e nel contesto geopolitico internazionale nel corso dell’anno: la coda finale della pandemia, la tragedia della guerra in Ucraina con le conseguenti sanzioni e con gli embarghi internazionali, la crisi energetica e la crescita dei prezzi di alcune materie prime. A fronte di queste difficoltà che hanno, almeno parzialmente, rallentato il commercio internazionale, abbiamo avuto una crescita dell’export aretino pari al +8,9%.  Rispetto al 2020 abbiamo una leggera flessione (-1,3%) ma il dato complessivo dell’anno dell’emergenza pandemica era stato indubbiamente condizionato dagli oltre 7 miliardi di euro (su un totale di 11 miliardi) ascrivibili all’export dei Metalli preziosi. Il settore, che rimane la voce più rilevante per le esportazioni provinciali con un valore di quasi 5 miliardi di euro, è nel corso degli ultimi 2 anni tornato ai livelli pre-pandemici - nel 2019 infatti il settore aveva fatto registrare un valore complessivo pari a 4 miliardi e 268 milioni di euro. 

“La tendenza positiva coinvolge praticamente tutte le specializzazioni produttive. –prosegue Guasconi – In particolare però due settori stanno confermando un trend positivo con valori che stanno insediando la Moda, considerata da anni il terzo settore strategico per l’export aretino. Mi riferisco ai Prodotti Chimici e alle Apparecchiature elettriche. La  seconda, in particolare,  che ha visto una crescita del +36,5% rispetto al 2020 e del 65,7% rispetto al 2021, per un valore che tocca quasi i 600 milioni, sta assumendo un ruolo significativo per il nostro export , soprattutto grazie alla sua capacità di innovazione tecnologica per la transizione energetica”. 

Oltre ai Metalli preziosi- commenta il Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Marco Randellini – l’altra principale voce del nostro export è il comparto “gemello” della Gioielleria e oreficeria che fa segnare con 3 miliardi e 175 milioni una crescita del +19,1% rispetto al 2021 e addirittura raddoppia il valore (+ 109%) rispetto al 2020. E’ un risultato molto positivo, determinato da una forte crescita del volume delle vendite ed in misura minore del prezzo dell’oro che nel 2022 è cresciuto del 12,5% nelle quotazioni in euro. Il confronto con gli altri due distretti nazionali mostra comunque una vivacità diffusa del settore: Vicenza infatti è in crescita del 22,7% mentre Alessandria fa registrare un +18,7%. A livello nazionale il comparto della gioielleria chiude il 2022 con un incremento delle vendite all’estero del +19,5%. E’ importante rilevare come l’export aretino contribuisca per quasi un terzo, il 32,7% per l’esattezza, all’intero valore dell’esportazioni italiane di Gioielleria e oreficeria.  I principali mercati di riferimento dell’export orafo aretino sono tutti in crescita ad iniziare dagli Emirati Arabi Uniti che fanno registrare un +11,2% e hanno recuperato il loro primato di mercato più importante per le produzioni aretine. Gli Stati Uniti crescono del +6,9%, la Turchia del +35,4 % così come è in crescita la Francia +28,4%.  Solo Hong Kong subisce una piccola flessione rispetto al 2021 (-2,3%) che sembra comunque confermare il già più volte evidenziato ridimensionamento del suo ruolo di Hub privilegiato per il mercato orientale.”

“Anche il comparto della moda - prosegue Marco Randellini – fa registrare un incremento del +13,7% rispetto all’anno precedente con una variazione che è però negativa se si confronta con il 2020 (-26,5%). La tendenza coinvolge praticamente tutte le specializzazioni produttive: il tessile (+19,4% rispetto al 2021), l’abbigliamento (+12,7%), pelletteria (-+11,3%) e le calzature (+17,5%). Con 656 milioni di euro, l’export del settore è ancora lontano dai valori degli scorsi anni (mediamente superiori agli 800 milioni di euro) ma la differenza in negativo può derivare anche dalla variazione dei canali di distribuzione all’estero delle produzioni aretine. Come già ha anticipato il Presidente siamo in presenza di risultati positivi per quasi tutti i settori, ad iniziare dalle produzioni agro-alimentari del nostro territorio che stanno ampliando il loro mercati di riferimento. Sono in flessione, rispetto al 2021 gli Autoveicoli, rimorchi e altri mezzi trasporto (-13,2%), Prodotti attività trattamento rifiuti (-4,3%) e gli Altri prodotti delle lavorazioni di minerali non metalliferi (-10,1%).”

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