“Macrì, che sta succedendo?”. Il presidente Estra sul caro bollette: “Ci vuole un bazooka” Audio

{audionews src=”wp-content/uploads/media/audio/news/2021/09/1631961676_4acd28cef1d5e6faeb28374e1c92cc54.mp3″ cover=”” title=”Francesco Macrì, presidente Estra a Radio Rai”}
Macrì cosa sta succedendo, è scoppiato il caso dell’aumento delle bollette. Di quanto sarà?
Il presidente della Multiutility Estra, in rappresentanza anche di Utilitalia:
“Dobbiamo far riferimento alla situazione pre pandemia: avevamo un prezzo medio di circa 15 centesimi di euro a metro cubo, poi col lockdown c’è stato un calo dell’approvigionamento energetico, ad iniziare dal mercato asiatico, che ha prodotto un crollo verticale dei prezzi. Abbiamo toccato, nel giugno 2020, addirittura 4,8 centesimi a metro cubo. Poi, col superamento graduale della pandemia, c’è stata una bolla speculativa. Sono tanti i fattori che stanno determinando un crescente aumento dei prezzi delle materie prime e delle materie energetiche che portano ad un incremento generalizzato in questa fase di ripresa. Il Ministro ha anticipato questa tendenza, purtroppo non si è detto che peggiorerà ulteriormente. Già oggi siamo a 44 centesimi rispetto ai 15 pre pandemia e è probabile che si arrivi addirittura addirittura 65 centesimi nei primi mesi del 2022, quindi tre volte tanto. Ora c’è un aumento del 40, ma potrebbe ancora aumentare. Secondo le previsioni, la bolla speculativa possa calare solo a primavera 2022”.
Quali sono i fattori che determinano questa crescita?
“Sono tanti i fattori: la ripresa economica, le manutenzioni dei gasdotti, lo scarso riempimento degli stoccaggi europei, problemi su stoccaggi internazionali, aumento della C02, nel contesto italiano la scarsa indipendenza energetica, visto che il nostro approvigionamento si limita a Algeria e Russia”.
Il nostro mix energetico non è sufficientemente diversificato, insomma. Il Governo corre ai ripari mettendo sul piatto 3 miliardi di euro per calmierare il prezzo delle bollette. Cos’altro si può fare?
“Noi ci lavoriamo, ma serve una sorta di bazooka: come diciamo da tempo, occorre abbassare o azzerare la componente fiscale e parafiscale che non ha ragion d’essere nella bolletta e che ci vede costretti a svolgere il ruolo di esattori sulle accise regionali e nazionali, l’IVA, che è onerosa e iniqua se si guarda alla modalità di applicazione. Parte degli oneri di sistema vanno allocati nella fiscalità generale, non si può inserirli nella bolletta e costringerci a fare gli esattori. Comunque per famiglie e imprese questi costi in maniera ordinaria stanno diventando insostenibili, con questi aumenti potrebbero veramente frenare la ripresa e non si può rischiare così grosso, sia come famiglie, che come imprese. Quindi serve un’iniezione economica poderosa, abbattere la componente fiscale e farci somigliare agli altri paesi europei in questo senso. Soprattutto, insistere con altri strumenti per proteggere dalla povertà energetica. Molte compagnie stanno pensando a interventi per insinuare il mutuo sostegno anche per chi per ragioni improvvise potrebbe non essere in grado di pagare la bolletta”.