Risiko bancario, Intesa: in pochi mesi chiusi 15 sportelli in provincia di Arezzo. Paesi restano senza banca

. Inserito in Economia

Capolona senza banca, seconda chiusura al Monte, sei accorpamenti ad Arezzo: un fulmine a ciel sereno, la comunicazione ai sindacati di Banca Intesa Sanpaolo in merito alla razionalizzazione degli sportelli bancari, anzi, alla ulteriore razionalizzazione, dopo quella dell’aprile scorso. 

"E quando Intesa parla di un “Piano Sportelli”, ormai dobbiamo purtroppo pensare solo a chiusure di sportelli", dichiara Fabio Faltoni, segretario provinciale coordinatore della FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani e sindacalista nel Gruppo Intesa Sanpaolo. La FABI è il primo sindacato in Italia nel settore bancario. 

Stavolta, sono più di quattrocento le agenzie che verranno accorpate o chiuse, in tutta Italia. Venendo subito alla provincia di Arezzo, nel documento della banca si registrano ben sei accorpamenti di filiale: Via Monte Falco, Via Veneto e Viale S. Margherita, saranno accorpate alla sede cittadina di Via Roma; Olmo e Alberoro saranno accorpate alla filiale di Pieve al Toppo; la filiale di Capolona andrà infine con quella di Subbiano. Quest’ultima aggregazione avverrà attorno alla metà di ottobre, mentre le altre cinque verso la metà di dicembre. Andando ad approfondire, vediamo come – tra le sei filiali in vista di chiusura – ben quattro sono dell’ex Ubi Banca (e, quindi, ex BancaEtruria): Via Monte Falco, Olmo, Alberoro e Capolona. Ricordiamo come, nell’aprile scorso (al momento del passaggio di Ubi in ISP), Intesa si prese nella provincia 16 filiali UBI (ex Etruria), ma tra chiusure e accorpamenti contestuali al passaggio, solo sette restarono autonome; ora, di queste sette, altre quattro ne chiudono. Così, in seno a ISP, la presenza delle ex filiali Ubi (ex Etruria) si è ridotta in meno di tre mesi da 16 a 3. L’operazione Intesa/Ubi, visti questi numeri, dà più l’idea di una conquista, che di un’operazione industriale di aggregazione; fa pensare alla semplice volontà di eliminare un concorrente temibile, com’era Ubi Banca. "Arrivare a chiudere in pochi mesi ben 15 agenzie bancarie nella provincia, è un brutto segnale che la banca lancia al nostro territorio e alle sue economie. Infatti, anche in questo ultimo anno e mezzo – tempi di virus, di prestiti bancari con garanzie pubbliche, di moratorie – abbiamo constatato la fondamentale importanza della presenza di filiali bancarie nei territori (e dei loro dipendenti), banche che, ricordiamo, svolgono per legge un servizio pubblico essenziale. Chiusure di sportelli, danno per i territori, impatto su clienti e sui lavoratori, è opportuno che le istituzioni locali e le categorie economiche facciano attenzione al comportamento di Intesa Sanpaolo dalle nostre parti, nel Comune di Arezzo, come, ad esempio, in quello di Capolona – più di cinquemila abitanti che potrebbero rimanere senza sportelli bancari pienamente operativi – o di Monte S. Savino (ottomilacinquecento abitanti) che registrerà - con Alberoro - la seconda chiusura di filiali Intesa in pochi mesi. La FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani, il primo sindacato nel settore bancario, lancia così l’allarme e, per quanto concerne il suo ruolo, tutelerà in ogni maniera i lavoratori coinvolti in questa operazione – più di 80, fra le filiali accorpate e accorpanti – con spirito costruttivo, ma senza fare sconti".

Tags: Intesa San Paolo