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domenica | 06-07-2025

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Imprese in rosa: anche ad Arezzo a pagare la crisi sono soprattutto le donne Ar24Tv

Secondo l’Istituto di statistica a dicembre 2020 gli occupati sono diminuiti di 101 mila unità, di questi ben 99 mila sono donne, un dato a dir poco inquietante. Il tasso di occupazione femminile ha registrato un calo di 0,5 punti, mentre cresce quello di inattività (+0,4 punti).

https://www.youtube.com/watch?v=VSsBqdJy7qs

CNA Impresa Donna, tramite la sua presidente Franca Rizzo, già a fine marzo 2020 aveva lanciato un grido di allarme sulla pericolosa ricaduta che avrebbe avuto la pandemia sul lavoro delle donne. “Purtroppo i dati statistici confermano i timori di un anno fa”– dichiara Franca Rizzo – “la pandemia sta avendo effetti devastanti sul mondo del lavoro, sull’occupazione e nei confronti del mondo imprenditoriale, ma come al solito chi ne paga le peggiori conseguenze sono le donne. Mai come oggi” – prosegue Rizzo – “è fondamentale intervenire al più presto e rilanciare l’occupazione al femminile, sia per quanto riguarda il lavoro autonomo che quello subordinato”.  

Le imprese femminili registrate nel terzo trimestre del 2020 sono il 22% del totale, pari a 1 milione e trecentomila. Di queste circa 890mila operano nel settore dei servizi (66,5% del totale femminili), oltre 151mila in quello dell’industria (11,3%) e circa 208mila nel settore primario (16,6%).

Il 96,8% sono micro imprese con meno di 10 addetti (circa 1 milione e 293mila), 39mila sono piccole imprese con 10-49 addetti (il 2,9%), mentre le medio-grandi imprese sono poco più di 3mila, pari allo 0,3% del totale delle imprese femminili.

Al Centro- Nord troviamo circa i due terzi dell’universo femminile dell’impresa italiana (849mila imprese pari al 63,6 %). Poco più del 10% delle imprese femminili sono guidate da donne di meno di 35 anni di età (150mila, ovvero l’11,3 %), e quasi altrettante da donne straniere, un dato che supera i 151mila.

I numeri forniti dalla CNA nazionale testimoniano che dopo anni in cui in ogni trimestre le imprese femminili segnavano crescite superiori alle imprese maschili, tra aprile e settembre questa maggiore velocità si è praticamente annullata, soprattutto per effetto di una caduta più marcata della nascita di nuove imprese nel secondo trimestre (-42,3% per le femminili contro il -35,2% delle maschili), che si è protratta anche nei tre mesi successivi (-4,8% contro +0,8% del terzo trimestre). “Questo purtroppo non è un paese per donne – ribadisce Franca Rizzoma è una vecchia storia mai risolta, neanche mai seriamente affrontata. La donna è la parte debole e non tutelata della nostra società, nel lavoro, come nella vita di tutti i giorni. È un problema culturale, il parlamento italiano ha un numero di donne nettamente inferiore se rapportato a qualsiasi paese del nord Europa. Poi ci sono i dati del femminicidio che rappresentano una vergogna, una manifestazione di arretratezza inammissibile, e pensare che la quasi totalità di questi delitti si consuma tra le mura domestiche.

Mai come oggi – conclude la presidente di CNA Impresa Donna – è fondamentale rilanciare e valorizzare il ruolo della donna, nel lavoro e nel suo delicato e importante ruolo nella società, che non può e non deve essere limitato, come qualcuno vorrebbe, alla procreazione e alla cura della prole e della famiglia”.

Per quello che riguarda Arezzo le imprese femminili nel 2020 raggiungono la cifra di 8.773, un dato inferiore rispetto al 2019 quando se ne contavano 8.854, differenza di -81 imprese (-1,4%)

Vediamo quali sono i settori con più imprese registrate:

Commercio al dettaglio e all’ingrosso: 2022 unità

Agricoltura: 1673 unità

Manufatturiero: 1128 unità

Altre attività di servizi (comprendono i servizi alla persona): 920 unità

Si registra un calo anche nelle imprese femminili artigiane: 1.901 nel 2020, contro le 1.934 del 2019, una perdita di 34 imprese pari all’1,8%.

settori con più imprese artigiane registrate:

Altre attività di servizi (comprendono i servizi alla persona): 807 unità

Manufatturiero: 746 unità

Moda: 453 unità

Per quello che riguarda le vallate le imprese si concentrano maggiormente nell’area aretina, tra Arezzo, Capolona, Castglion Fibocchi, Civitella e Subbiano, per un totale di imprese pari a 3.267 nel 2020, contro le 3.316 del 2019(-49 imprese), mentre le artigiane sono 760 nel 2020 e 778 nel 2019 (-18)

Secondo territorio a livello di numeri è il Valdarno con un totale imprese pari a 1.985 nel 2020 contro le 1.979 del2019, un risultato che segna un dato positivo di +6 imprese, mentre le artigiane sono 493 nel 2020 e 495 nel 2019 (-2).

A seguire ci sono Valdichiana con 1.893 imprese totali nel 2020 e 348 artigiane, la Valtiberina con 808 imprese e 138artigiane e per ultimo il Casentino con 780 imprese e 162 artigiane.

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