Nuovo Dpcm, in allarme le attività di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing

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Barolo e Pagni CNA Benessere Arezzo: "Preoccupazione e allarme per le attività di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing in zona rossa. Chiediamo che restino aperti

“Destano grande preoccupazione e allarme le regole contenute nel nuovo DPCM, che entrerà in vigore sabato 6 marzo, circa la sospensione delle attività di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing in zona rossa”.

Il Portavoce degli Acconciatori CNA Arezzo, Claudio Barolo, e la Portavoce delle Estetiste, Roberta Pagni, intervengono a gran voce sulle indiscrezioni che sono trapelate in questi giorni dal Governo.

“Le misure di contenimento del virus nelle “zone rosse”, introdotte a novembre dello scorso anno e confermate nei successivi decreti, hanno opportunamente consentito la prosecuzione dell’attività ai parrucchieri, e successivamente anche alle estetiste e a coloro che svolgono attività di tatuaggio e piercing, riconoscendo di fatto l’efficacia dei protocolli di sicurezza a cui le imprese del settore si sono adeguate in maniera stringente e rigorosa. Non è un caso che i saloni, in questi mesi, non abbiano in alcun modo rappresentato fonte di contagio. Appare, pertanto, incomprensibile e priva di motivazioni oggettive questa repentina e inaspettata esclusione dal novero delle attività di servizio ammesse in zona rossa che leggiamo nella bozza del DPCM”.

La CNA chiede – proseguono Barolo e Pagni - “che queste categorie, già penalizzate in maniera pesante dalle restrizioni sociali e dal forte calo dei consumi, non siano punite di nuovo e senza motivazioni oggettive.

CNA ha chiesto infatti al Governo di adottare dei correttivi alle misure annunciate, riconsiderando l’opportunità di garantire piena operatività alle imprese di acconciatura e di estetica anche in zona rossa.

Ma c’è anche un altro aspetto che i Portavoce di CNA Arezzo mettono in evidenza:

“Già in questi primi giorni in cui Pistoia e Siena, oltre a Cecina, sono tornate in zona rossa, ci giungono segnalazioni che alcuni uffici pubblici stanno diffondendo informazioni errate rispetto alle sanzioni per gli spostamenti fra comuni, sostenendo che il parrucchiere o l’estetista sono sottoposti a sanzione se prestano la loro opera a clienti provenienti da altri comuni. In realtà il divieto di spostamento grava sulle persone, come abbiamo sempre sostenuto informandone la categoria, non i saloni o il personale che ci lavora. Siamo fiduciosi che le autorità competenti ai controlli si atterranno alle disposizioni normative”.

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