Coldiretti e associazione Cuochi Arezzo: "Speriamo che il coprifuoco alle 22 sia solo un'ipotesi"

. Inserito in Economia

Il commento congiunto dei Presidenti delle due associazioni Lidia CastellucciGianluca Drago. Castellucci: "Le nostre aziende non si sono mai fermate ma il coprifuoco delle 22 significa tagliare loro drasticamente la possibilità di lavorare e nello specifico di commercializzare". Drago: "Coprifuoco alle 22 significa bastonare per l'ennesima volta il nostro settore"

La notizia del coprifuoco delle 22, apparsa nelle ultime ore su tutti i maggiori siti di informazione online fa tremare la Coldiretti e l'Associazione Cuochi Arezzo che si uniscono in una nota congiunta per commentare quello che sembra paventarsi come un blackout per le attività di ristorazione, per le strutture agrituristiche e per tutte le aziende agricole che commercializzano prodotti che vanno a rifornire ristoranti e agriturismi.

"Auspichiamo che sia solo un'ipotesi quella del coprifuoco delle 22 perché la sua attuazione sarebbe un'ulteriore scure che si abbatte sulle attività dei nostri associati", dichiarano Lidia Castellucci Presidente di Coldiretti Arezzo e Gianluca Drago, Presidente dell'associazione Cuochi Arezzo, "veniamo da mesi drammatici delle nostre aziende che si sono trovati a fare i conti con una crisi mai vista che ha travolto letteralmente le attività di ristorazione, agriturismo, e di alcune filiere come quella del vino ma anche di tutte le altre produzioni che vanno a rifornire il settore della ristorazione e della somministrazione pasti, il crollo di queste attività ha un effetto negativo a cascata sull'agroalimentare della provincia, con una perdita di fatturato senza precedenti per i mancati acquisti di cibo, vino e birra agricola nel 2020".

La scossa è arrivata con il varo dell'ultimo Dpcm del 13 ottobre che prevede che i ristoranti così come gli agriturismi che fanno somministrazione pasti, dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi, quindi potranno continuare a servire i clienti solo i locali che abbiano tavoli, al chiuso o all'aperto.

"È enorme l'indotto che ruota intorno al sistema dell'agroalimentare", commenta Lidia Castellucci, "penso al settore vitivinicolo, alle nostre aziende che allevano e producono carne di prima qualità, eccellenze del territorio che finiscono nelle cucine di agriturismi e ristoranti, così come l’olio, i trasformati, la farina, la pasta e molto altro, le nostre aziende non si sono mai fermate ma il coprifuoco delle 22 significa tagliare loro drasticamente la possibilità di lavorare e nello specifico di commercializzare. In alcuni settori come il vitivinicolo, la ristorazione", precisa il Presidente, "rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato".

In questo contesto è importante ma non sufficiente l'arrivo del bonus di filiera che stanzia 600 milioni di euro con un contributo a fondo perduto a favore di ristoranti e a agriturismi in difficoltà per l'acquisto di prodotti di filiere agricole ed alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima del territorio.

"Coprifuoco alle 22 significa bastonare per l'ennesima volta il nostro settore – commenta Gianluca Drago -  con queste che sembrano essere delle probabili restrizioni facciamo prima a chiudere".

Dalla provincia di Arezzo l'allarme è unanime e sinergico di Coldiretti e dell'associazione Cuochi: "Il nostro è un territorio che ha fatto dell’agroalimentare il suo vanto", spiegano Castellucci e Drago, "le manovre che vengono ipotizzate andrebbero ad incidere pesantemente sulle nostre attività staccando la spina e spengendo i riflettori su quelle che sono le eccellenze, forza dell'economia e del sistema Arezzo".

Tags: Coldiretti Lidia Castellucci DPCM

Giulia Senesi

Giulia Senesi

Laureata in Filologia, Letteratura e Storia dell’antichità. Sono una grande amante di viaggi e cinema; parlo inglese, spagnolo e un po’ di tedesco. Credo che la scrittura abbia un effetto catartico.