Piano strutturale: Confesercenti presenta un’osservazione sulla Carbonaia

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Il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini: “è importante allontanare l’ombra della grande distribuzione da quell’area”

Confesercenti ha presentato un’osservazione al piano strutturale per scacciare il rischio della grande distribuzione alla Carbonaia.

“Il 4 novembre è scaduto il termine” spiega il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini “per presentare le osservazioni al piano strutturale. Dopo un’attenta analisi assieme ai professionisti, e ad un confronto con i nostri iscritti abbiamo ritenuto necessario fare un’osservazione in modo da fugare ogni dubbio sulla futura destinazione dell’area della Carbonaia”. “Ricordiamo” aggiunge Checcaglini “l’iniziativa con la quale qualche mese fa una società che opera nel settore degli outlet proponeva l’area della Carbonaia tra quelle su cui raccogliere interessi. L’ipotesi è poi tramontata anche per il pronto secco no espresso dal sindaco Ghinelli e dall’amministrazione comunale. Adesso però non vorremmo che l’ipotesi uscita dalla porta possa rientrare dalla finestra quando scadrà la convenzione che regola l’uso dell’area tra il consorzio che la gestisce e il comune. Non vogliamo correre il rischio, in futuro che si applichi l’articolo di cui si chiede la modifica e che a parere nostro e dei nostri consulenti può far divenire a tutti gli effetti la Carbonai una grande area commerciale”. È infatti durante l’incontro coi commercianti nel quale è stato illustrato il piano strutturale ed attuativo che è emersa la preoccupazione che la grande distribuzione possa in futuro occupare quell’area. “Per questo motivo” puntualizza Checcaglini “Confesercenti ha presentato l’osservazione per ribadire il no secco alle medie e grandi strutture alla Carbonaia che deve rimanere a vocazione produttiva, artigianale e all’ingrosso così come fu pensata. Già in passato Confesercenti aveva detto no al grande commercio in quell’area evitando che gli spazi venissero utilizzati per dare forma a un outlet del quale il commercio aretino non ha bisogno. Per questo auspichiamo che la nostra osservazione sia presa in considerazione in modo che l’amministrazione confermi la linea adottata fino ad oggi”.

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