Polcri col tricolore: "Sarò presidente arbitro. Chiamo Silvia Chiassai, Vasai e faccio il giro delle vallate" Ar24Tv

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Polcri: "A disposizione dei sindaci, non in contrapposizione. Non credo ci saranno ripercussioni politiche. Scuole e infrastrutture la priorità, dialogo con la Regione". Il pensiero per la sua Anghiari e per i genitori: "Sono anziani, ora dormono, che ho vinto glielo dirò domani".

Vince con uno scarto di 4.294 voti ponderati il sindaco di Anghiari. Arriva in Piazza della Libertà con la bandiera italiana, accompagnato dai consiglieri comunali di Anghiari, Alessandro Polcri, appena eletto presidente della Provincia di Arezzo con 47.202 voti ponderati contro i 42.908 del sindaco di Montevarchi. Applausi e brindisi al successore di Silvia Chiassai Martini, atteso in piazza da alcuni esponenti politici del centrosinistra. Tra gli altri, nella notte erano presenti in piazza, pronti a congratularsi con Polcri, il sindaco di Lucignano Roberta Casini, i primi cittadini di Civitella in Valdichiana e Talla, rispettivamente Andrea Tavarnesi ed Eleonora Ducci, il consigliere comunale di Scelgo Arezzo Marco Donati, amministratori di Marciano della Chiana e altri ancora. Abbracci, applausi e brindisi, prima di salire le scale del Palazzo, indossare la fascia e pronunciare il primo discorso da Presidente della Provincia nella Sala dei Grandi.

G.A. Com'è nata la sua candidatura?

Alessandro Polcri: "La mia è una candidatura che nasce dai territori, nasce dal basso. Sarò il presidente arbitro, cercando di avere un rapporto con tutti i sindaci, con tutti i consiglieri, perché la Provincia non può essere di una parte o dell'altra, ma come ente di secondo livello deve garantire servizi ai cittadini, deve garantire un ruolo di sindacato con tutti quelli che sono i comuni della Provincia di Arezzo. E poi aprire anche un varco nei confronti della Regione. Cercherò il massimo appoggio da tutti coloro che all'interno del consiglio provinciale vorranno riconoscere questo ruolo di sintesi nella mia figura come se fossi un arbitro e non un giocatore".

G.A. Quando ha capito di potercela fare? Qual è stato il punto di svolta?

Alessandro Polcri: "Ho iniziato a capire che potevamo cambiare le cose quando un sabato avevo dato una sorta di ultimatum per trovare un accordo, perché ho sempre detto che nel momento in cui si fa politica, prima si parte dal compromesso, dal dialogo, poi l'obbedienza non rientra nelle mie prospettive, dunque ho cercato con coraggio di proporre la mia candidatura, sulla quale nei primi giorni nessuno avrebbe scommesso un euro. E poi ho visto una grande vivacità, in pochissime ore ho raccolto più di 120 firme, questo significa che dunque c'era un sentimento, una voglia di cambiamento importante".

G.A. Come ha accolto i dati che la davano in vantaggio?

Alessandro Polcri: "Stasera alle 8.10 ho fatto la prima proiezione. Sono uno molto prudente, ma dalla mia proiezione emergeva che avevo fino a 500 punti in più di voti ponderati, dunque si trattava di una gara centimetro per centimetro. Poi alla fine la vittoria è stata di un dimensione superiore, inaspettata, c'era voglia di cambiamento. Credo che i Sindaci e i consiglieri abbiano capito che la Provincia è un ente di secondo livello, deve avere un ruolo servente, è la casa dei comuni".

G.A. Immaginiamo la sua soddisfazione. Lei dichiara di voler avere rapporti con tutti i sindaci. Dovrà sentire anche la Presidente uscente Chiassai Martini

Alessandro Polcri: "La gioia e la difficoltà di questi giorni trovano ora un grande appagamento, inutile negarlo. La prima cosa che farò? Andrò a salutare tutti i dipendenti della Provincia, farò una telefonata a Silvia Chiassai, è giusto che sia così. Sono di quella parte politica che ritiene che la contrapposizione ci deve essere come avversari, ma non dobbiamo essere nemici. Un'altra telefonata a Roberto Vasai, perché è stato una grande persona, un grande presidente e lo voglio invitare in Provincia nei prossimi giorni".

G.A. Non le sfuggirà il fatto che questa vittoria potrebbe portare a ripercussioni politiche importanti, in particolare nell'ambito del centrodestra aretino. Come intende affrontarle?

Alessandro Polcri: "Non credo che ci saranno problemi dal punto di vista politico, la mia era una candidatura dal basso, non era in contrapposizione a nessuno, i consiglieri provinciali che rappresentano le vallate troveranno nel presidente una figura di sintesi. Il presidente sarà in carica quattro anni, il consiglio due, possono esserci maggioranze diverse, ma il presidente deve essere arbitro e non giocatore. Come il Presidente della Repubblica deve dare unità. Questa provincia è grande, il presidente deve essere un interlocutore nei confronti della Regione".

G.A. Quali saranno i primi atti della sua presidenza?

Alessandro Polcri: "Farò un giro delle scuole, l'edilizia scolastica è una deleghe della Provincia, andrò nelle vallate dai miei sindaci. Verificherò le problematiche delle infrastrutture".

G.A. Tra voglia di festeggiare e equilibrio, insomma

Alessandro Polcri: "Cercherò di portare dialogo con pacatezza, no alla contrapposizione. Sarò il presidente di tutti i territori, ricreando dialettica con i sindaci, sarò a disposizione di tutti. Siamo una grande provincia, ci sono tante aziende e la gente è laboriosa. Dedico a tutti voi questa vittoria, un grazie ai consiglieri comunali di Anghiari che hanno fatto quadrato nei miei confronti. I miei genitori sono anziani e ora sono a dormire, che ho vinto glielo dirò domani".

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Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione