Caso Piscaglia, condanna confermata per Padre Gratien. Il marito della vittima: "Ma Guerrina dov'è?"

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È la domanda delle domande, un terribile quesito che rimane senza risposta. Solo padre Gratien Alibi, 45 anni congolese, conosce la verità sulla fine di Guerrina Piscaglia. Ne sono convinti i giudici della Suprema Corte di Roma, che hanno confermato la condanna 

I giudici della prima sezione penale della Suprema Corte di Roma, dopo 3 ore di camera di consiglio, hanno rigettato il ricorso dei difensori dell'imputato, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere e confermato la sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze emessa nel dicembre 2014: 25 anni di carcere in via definitiva per Padre Gratien Alibi, per l'omicidio e la distruzione del cadavere di Guerrina Piscaglia, scomparsa da Ca’Raffaello il primo maggio 2014.  

Guerrina, moglie e madre cinquantenne: di lei si perdono le tracce dopo il suo arrivo in canonica. Nell'immediatezza della scomparsa, si parla di un allontanamento volontario, ci sono sms in cui la donna si dice in fuga con un altro uomo: "Dite a mio marito che vado via con il moroso marocchino”. Ma seguendo le tracce lasciate dal cellulare di Guerrina, gli inquirenti riescono a risalire ai movimenti del telefono e a trarre la conclusione che a scrivere quei messaggi non sia stata Guerrina.

Attraverso l’esame delle celle telefoniche vengono ricostruiti i movimenti di chi usa il telefono della donna scomparsa: è padre  Gratien Alabi. Il parroco aveva una relazione con Guerrina: lei innamorata del sacerdote (come emerge dagli oltre 4000 sms), per lui si trattava di una delle tante amanti. L'avrebbe strangolata in un impeto d'ira, per poi farne sparire il corpo.

L'avvocato difensore Riziero Angeletti: "Valuteremo il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, perchè riteniamo che sia stato violato il diritto alla difesa, non consentendo di ascoltare almeno sette testimoni per noi importanti". Alla lettura delle sentenza era presente il marito di Guerrina Piscaglia, Mirco Alessandrini: “Bene, però mi manca mia moglie e il non sapere dov’è”.

Questa mattina i carabinieri hanno prelevato Padre Gratien dal convento dove ha trascorso gli ultimi mesi col braccialetto elettronico: per lui si spalancheranno le porte del carcere di Regina Coeli, dove sconterà la pena.

Photo Credits: Il Messaggero Roma

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