Cariche su studenti, moto di condanna: "Che razza di Paese stiamo diventando?" Ar24Tv

. Inserito in Cronaca

Cariche della polizia venerdì a Pisa contro gli studenti in corteo pro Palestina e, poi, a Firenze: 18 feriti e bufera politica. Il Presidente della Repubblica: "Con i ragazzi i manganelli esprimo fallimento". Il Pd aretino: "L'Italia non è l'Ungheria"

Cariche della polizia venerdì nel centro di Pisa durante il corteo studentesco che voleva raggiungere piazza dei Cavalieri. I poliziotti, schierati a protezione di uno degli accessi alla piazza, hanno caricato gli studenti, alcuni giovanissimi, che stavano cercando di oltrepassare lo sbarramento. Tutta l’area intorno a piazza dei Cavalieri, dove si affaccia la sede centrale dell’ateneo di Pisa, era stata cinturata dalle forze dell’ordine. Nel capoluogo toscano il corteo, composto da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, era partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro e piazza Ognissanti e ha poi proseguito il percorso sul Lungarno verso il consolato americano. A poche decine di metri era presente lo sbarramento delle forze dell’ordine; quando i manifestanti hanno provato ad avanzare, sono partite alcune cariche. Il corteo ha poi fatto ritorno in piazza Ognissanti per gli interventi finali. Nel corso degli scontri alcuni studenti sono rimasti feriti e le immagini, circolate su siti e social, hanno fatto presto divampare le polemiche.

Il Capo dello Stato

Una nota dell'ufficio stampa della Presidenza della Repubblica rende noto che «il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell'Interno, trovandone condivisione, che l'autorevolezza delle Forze dell'Ordine non si misura sui manganelli, ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».

Il capo della Polizia Vittorio Pisani 
 
"Purtroppo durante i servizi di ordine pubblico i nostri operatori hanno posto in essere delle iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza" ha detto il capo della Polizia Vittorio Pisani al Tg1. "Quando le manifestazioni non sono preavvisate o non vengono condivise con la Questura, possono verificarsi dei momenti di criticità però questi momenti di criticità non possono essere una giustificazione".
"Va precisato e va chiarito che le iniziative e le decisioni che vengono adottate in sede locale durante i servizi di ordine pubblico non sono determinate né da scelte politiche né da direttive politiche. La polizia di Stato è la polizia di uno Stato democratico e noi abbiamo il dovere di garantire anzitutto la manifestazione del dissenso, ma questa manifestazione deve avvenire pacificamente, isolando i violenti, e rispettando anche le prescrizioni delle autorità".
"Indubbiamente il conflitto israelo-palestinese ha inciso nella gestione dell'ordine pubblico in termini di intensità per l'impiego del personale delle forze di polizia". "Va rappresentato che in molti Paesi europei non tutte le manifestazioni vengono autorizzate, in Italia nessuna manifestazione è stata mai vietata, anche quelle più radicali ed estreme. Le motivazioni ideologiche o politiche dei manifestanti vengono sempre affrontate dalla polizia di Stato con la massima neutralità- conclude -. Perché l'obiettivo ultimo della gestione dell’ordine pubblico è comunque quello di raggiungere il consenso unanime della collettività e di tutte le forze politiche".

Le reazioni

«Le immagini delle cariche della Polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti», ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella. «Basta manganellate sugli studenti», aveva detto la segretaria del Pd Elly Schlein, definendo «inaccettabili» le immagini di Pisa. Mentre il Movimento 5 stelle e l’Alleanza Verdi-Sinistra hanno subito chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di riferire con urgenza al Parlamento su quanto accaduto nelle città toscane.

«Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza. Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese - ha dichiarato il leader pentastellato Giuseppe Conte -. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso». Proteste anche da Enrico Borghi di Italia viva: «Il ministro deve spiegare l’uso dei manganelli». E il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi ha espresso «profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti nel centro della città».

Ma secondo il questore di Pisa, Sebastiano Salvo, «il corteo studentesco pro Palestina a Pisa non era autorizzato e le forze dell’ordine ne sono venute a conoscenza solo attraverso i canali social e pertanto, a differenza di altre circostanze analoghe, è mancata l’interlocuzione con i rappresentanti dei promotori». La carica, dunque, sarebbe stata determinata «da un momento di tensione scaturito da un contatto fisico tra alcuni manifestanti e i poliziotti che impedivano l’accesso alla piazza dei Cavalieri».

Per il dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale gli scontri sono dovuti al «mancato rispetto delle prescrizioni» delle autorità, cioè dal «mancato preavviso» del corteo. La ministra dell’Università Annamaria Bernini ha fatto sapere di aver sentito il collega Piantedosi: «Mi ha assicurato che sta ricostruendo i fatti con la massima attenzione».

«Era una manifestazione non autorizzata, c'erano persone con il volto coperte, e lì vicino ci sono la sinagoga e il cimitero israelitico. Dare dei "figli di puttana" ai poliziotti non va bene. Il Viminale farà i suoi accertamenti se la polizia ha sbagliato» ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aggiungendo: «Se la polizia ha sbagliato ha sbagliato, ma attenzione, i poliziotti sono figli del popolo. Se ci sono stati degli abusi il ministero li sanzionerà, ma non bisogna strumentalizzare, ho sentito dalla Schlein parole di strumentalizzazione contro le forze dell'ordine».

Il Coordinamento Territoriale PD Arezzo si chiede: "Che razza di paese stiamo diventando? Un paese dove chi grida «viva l’Italia antifascista» viene schedato, un paese dove chi porta fiori a Navalny viene identificato dalla Digos, un paese dove chi protesa pacificamente vien manganellato. Il problema non sono i lavoratori di polizia ma chi li manda in piazza contro gli studenti. Il ministro Piantedosi deve dare delle risposte e non nascondersi dietro un dito scaricando la colpa sui funzionari di polizia. Da quando la destra è al governo sono aumentati gli episodi di intolleranza verso ogni forma di azione e pensiero contrari alla linea del governo, nel mirino ci sono giornalisti, magistrati, artisti,  e tutti quelli che  manifestano liberamente il proprio pensiero. Ci opporremo con tutte le nostre forze a questa situazione: l’Italia non è l’Ungheria".

"A Pisa è stato superato ogni limite. Ragazzi e ragazze, ci cui anche minorenni, che stavano semplicemente manifestando per la pace in Palestina, sono stati  caricati e manganellati dalla Polizia". La Conferenza delle donne Dem di Arezzo "sostiene  e sosterrà il diritto dei giovani e di tutti,  a manifestare pacificamente le proprie idee ed il proprio pensiero. A chi pensa e vorrebbe che i giovani stiano “zitti e buoni”,  suggeriamo di mettersi l’animo in pace e di  leggere e rispettare la nostra Costituzione nata dalla lotta di Liberazione dal nazifascismo, che all’art. 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”.

"Inaccettabile quanto accaduto". Così il PCI Toscana in una lettera aperta 

La Federazione Giovanile Comunista Italiana della Toscana "condanna le cariche immotivate della polizia compiute nella giornata di ieri, 23 febbraio, a discapito di un cospicuo gruppo di studenti che a Pisa e a Firenze manifestavano la loro vicinanza al martoriato popolo palestinese. In queste gesta emerge con forza la linea autoritaria dell’attuale governo che mira a soffocare la voce degli studenti e dei lavoratori tramite la violenza e la mala informazione, che continua a sostenere con forza lo stato israeliano e gli interessi NATO a discapito di migliaia di vite umane massacrate e spesso ignorate dai mass media ufficiali. Ciò che viene proposto è una narrazione del tutto fuorviante del reale conflitto, che cerca di ribaltare i ruoli di aggredito e aggressore e che vuole occultare gli ultimi decenni di occupazione e violenza.
Quello che è successo fa riflettere su come gli studenti non siano più liberi di manifestare il proprio pensiero e la propria ideologia e lo saranno ancora meno dopo l’attuazione della riforma Valditara, con la quale ogni comportamento, come lo stesso scendere in piazza, avrà un’influenza diretta sul voto in condotta.
Noi, come FGCI Toscana, siamo a fianco degli studenti scesi in piazza, manganellati da chi ci dovrebbe difendere, ma che invece difende solo l’interesse dei padroni. Continueremo a lottare e a essere presenti sul territorio per la causa palestinese, perché un genocidio di tale portata non può e non deve passare in secondo piano rispetto a notizie di tutt’altro tenore".

Fonte foto: Agenzia Dire

 

Tags: Pisa manifestazione Studenti