Macrì sulla richiesta di condanna: "Eccessiva, gradazione non adeguata. Aspettiamo il giudizio" Ar24Tv
Presente all'udienza del processo Coingas al tribunale di Arezzo, l'ex presidente di Estra Francesco Macrì, per il quale il procuratore Rossi ha chiesto una condanna a 6 anni: "Credo che l'intervento del mio avvocato sia stato assolutamente adeguato".
Soffermandosi con i giornalisti a margine dell'udienza di ieri del processo Coingas, Macrì ha commentato l'arringa del suo avvocato difensore Gaetano Viciconte: "Credo abbia chiarito tutte le dinamiche che più volte abbiamo ribadito. Avevo interesse a comprendere se la mia nomina fosse stata legittima, quindi avevamo tutti il dubbio. Ho contribuito a richiedere un parere, non vedo dove sia il dolo. Al di là della potenziale illegittimità amministrativa rispetto alla legge Severino, che è molto discutibile e interpretabile, è evidente a tutti che non c'è il dolo. Il tema è: quanti soggetti si sono messi d'accordo per compiere questo delitto?". Sulla richiesta di condanna a sei anni da parte dell'accusa, la più alta tra gli imputati: "E' stato eccessivo non vedere una gradazione adeguata tra il presunto colpevole e il concorrente morale, ci sono cose che sono meno tecniche. Aspettiamo il giudizio, manca poco, poi faremo tutte le valutazioni".
La procura ieri ha chiesto 7 condanne e 5 assoluzioni. Per il sindaco Ghinelli 2 anni e due mesi, di cui 8 mesi per favoreggiamento nella vicenda Multiservizi e 1 anno e 6 mesi per abuso d'ufficio. Per Francesco Macrì 6 anni, di cui 4 anni e 6 mesi per peculato e 1 anno e 6 mesi per abuso d'ufficio. Per Merelli un anno e sei mesi per abuso d'ufficio. Per Marco Cocci 4 anni per peculato, Olivetti Rason 4 anni e sei mesi per peculato. Per Bardelli 2 anni e 6 mesi per corruzione, per Amendola 2 anni e 6 mesi per istigazione alla corruzione. Decadono le accuse di favoreggiamento per Mara Cacioli, Sergio Scortecci, Stefano Pasquini e Lorenzo Roggi, "perché il fatto non costituisce reato".