Obbligo dimora e firma per l'ultrà, in arrivo decine di Daspo. Razzi, bengala, petardi, bastoni e mazze in A1

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Arresto confermato, ma scarcerazione con obbligo di dimora e firma a Roma. E' quanto ha deciso il giudice del Tribunale di Arezzo nei confronti di Martino Di Tosto, il tifoso romanista arrestato dopo gli scontri in A1. Processo aggiornato al 25 gennaio. Liberi altri due arrestati. 

Durante il processo per direttissima per la convalida dell’arresto in flagranza davanti al giudice del Tribunale di Arezzo Elena Pisto, Martino Di Tosto, l’ultrà romanista 43enne che ha partecipato agli scontri in A1 ed è stato fermato per rissa aggravata, difeso dall'avvocato Lorenzo Contucci di Roma, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice si è così ritirato in camera di consiglio per emettere l’ordinanza: conferma dell'arresto con rilascio condizionato all'obbligo di dimora a Roma e obbligo di firma in commissariato
Martino Di Tosto, di professione chef, ultras giallorosso facente parte di gruppi di estrema destra, fino al 2018 ha scontato un Daspo di 5 anni, era stato il primo degli arrestati dopo gli scontri in A1: rimasto ferito con arma da taglio alle gambe dopo la guerriglia di Badia al Pino, è stato scaricato da un amico, poi allontanatosi, al pronto soccorso dell’ospedale San Donato, dove i sanitari lo hanno medicato, poi lo ha preso in consegna la Polizia.
Tornano liberi Emiliano Bigi e Filippo Lombardi, gli altri due due ultras della Roma arrestati nell'ambito delle indagini relative agli scontri avvenuti domenica sull'autostrada nell'autogrill di Badia Al Pino, dove si sono affrontati ultras giallorossi e partenopei. Lombardi, 25 anni, e Bigi, 40 anni, secondo l'accusa, avrebbero partecipato "a una rissa con i componenti della tifoseria napoletana", in cui venivano lanciati e utilizzati “razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, bastoni e mazze”, come si legge nelle carte.  Il giudice di Roma in questo caso non ha convalidato l’arresto, non riconoscendo l’urgenza e la necessità per l’arresto in flagranza differita e disponendo l’invio degli atti al pm che li trasmetterà ad Arezzo. La Procura aveva chiesto invece per i due, difesi dall’avvocato Marco Bottaro, la convalida dell’arresto. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha intanto anticipato che "ci saranno decine di Daspo".
 

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